Nel numero in edicola di primapagina, Marco Lorenzoni lancia una proposta che offra un aggancio alla nostra città per stabilire rapporti duraturi e proficui con centri vicini e meno partendo da spunti storici e letterari.
Facendo capo al dantesco “le città termine hanno”, il direttore di primapagina propone una specie di lega, non delle città sfigate, ma per unire le forze e cercare strade ragionevoli per superare questi tempi difficili per tutti.
E allora, dal canto XVI del paradiso, ecco tre nomi di città (Luni, Urbisaglia e Senigallia) che nel nome del poeta potrebbero cominciare a ragionare su affinità e sulla possibilità di dar vita insieme a iniziative e scambi culturali, economici e quant’altro.
L’altro spunto (un po’ più scontato, ma finora mai sondato) viene dalle origini etrusche di Chiusi. E Lorenzoni propone di verificare la possibilità di stabilire una rete (culturale, promozionale, turistica…) con quelle che un tempo formarono la dodecapoli etrusca: Veio, Cerveteri, Tarquinia, Vulci, Roselle, Vetulonia, Populonia, Orvieto, Perugia, Arezzo e Volterra. Insomma affinità, queste si, che poterbbero fare sistema.
La proposta nasce anche da una considerazione sugli attuali “gemellaggi” che, secondo Lorenzoni, al di la di qualche gita di tamburini e sbandieratori si sono rivelati la clssica bolla di sapone tanto che quasi nessun chiusino ricorda i complicati nomi delle due città gemellate: la francese Andrezieux Boutheon e la tedesca Neu-Isenburg.
D’altra parte con l’estate chiusina piena zeppa di iniziative dalle città gemellate non si è vista neppure l’ombra di una presenza. Ma ci si è preoccupati almeno di fargli una telefonata?
Marco, l’ipotesi del gemellaggio potrebbe essere approfondita, per il resto provo a parlarne, ma rimango del parere che sarebbe bene a guidare la cosa fosse la Proloco, soprattutto per un fatto di disponibilità, competenza, continuità nel tempo.
A me invece piacerebbe che sulla proposta di rilanciare la dodecapoli etrusca (come rete culturale-turistica tra città e paesi nel raggio di 150 km) e su quella del gemellaggio dantesco tra le 4 città citate nel canto XVI del Paradiso, si pronunciassero le scuole, cioè i docenti di Italiano e di storia, gli studenti per esempio… Poi, certo, anche la pro-loco o la Soprintendenza o i gruppi archeologici, le associazioni culturali… ma cose di questo genere se partono dal basso, vanno più lontano… Anche in un gemellaggio le scuole dovrebbero essere il primo soggetto da coinvolgere…
Quello che propone Lorenzoni (rete tra le dodecapoli), chiedo, non potrebbe essere verificato, almeno come primo sondaggio, dalla nostra Proloco,semplicemente contattando le altre proloco o associazioni simili, che sicuramente hanno anche le altre cittadine, se non le stesse amministrazioni Comunali nel caso in cui queste non ci siano? In fondo la realizzazione, se ci fossero le adesioni, penso non avrebbe grossi costi e potrebbe avere ricadute reciproche.
Ovviamente questo non esclude che prima o poi debba essere studiato il benedetto piano, almeno per il turismo, le iniziative trainanti da valorizzare, l’inserimento in percorsi tipo questo “di Marco”, ma anche, ad esempio, quello dei “Borghi Autentici” o la creazione di nuovi di zona, di area vasta, storici, sportivi, religiosi, ecc.
Temo che si aspetti, come sempre, un qualcuno che faccia qualcosa. L’idea di Daria, che trovo perfetta, è di partire da quanto abbiamo. Aggiungerei una doppia finalità: costruire una stagione musicale estiva a costo zero (mi piacerebbe leggere un intervento di Arianna e/o della Signora Rossi al proposito); recuperare quegli strumentisti che, usciti dalla “media”, non toccano più lo strumento (con grave perdita per tutti, non ultimi noi che, disponendo di un simile patrimonio, lo disperdiamo a cuor leggero). Il tutto potrebbe essere fatto con poco sforzo organizzativo e piccolo costo. Aspettiamo fiduciosi l’aprirsi di (nuovi) Orizzonti. 🙂
Certo, Daria, che bisogna partire dalle cose che abbiamo, quelle importanti e note (come le vestigia etrusche o certi richiami culturali: non tutti i paesi sono stati citati da Dante) e quelle meno note come la Young band…
Così come mi sembra una buona idea riservare uno spazio all’Ars rock fest ai gruppi rock locali, credo che potrerbbe essere un’idea un festival delle orchestre giovanili (come la Young Band), magari inserito nela rassegna Ragazzi in Gamba, che è e resta una manifestazione nazionale che porta da decenni a Chiusi migliaia di persone…
Le idee non mancano, se mai mancano i soldi per farle camminare e soprattutto manca una “regia” e la giusta attenzione da parte della classe dirigente (tutta: partiti, amministratori, imprese, docenti…) verso quella che è l’unica risorsa certa che abbiamo: la cultura, il patrimonio archeologico e artistico, la nostra storia…
Purtroppo anche da parte dell’opposizione non mi pare che l’attenzione sia molto maggiore…
Scusa Marco, ma il mio intervento voleva solo evidenziare che per rilanciare culturalmente Chiusi, è necessario partire dalle cose importanti che abbiamo. Certo, rispetto alle tue proposte, che ritengo interessanti, non c’entra niente come argomento. Ma in comune c’era, almeno credevo, l’idea di valorizzare il nostro patrimonio.
Come sai, sono d’accordo con la tua proposta di fare un’iniziativa sullo stato della cultura nel nostro territorio, sulle idee e proposte da mettere in campo.
Dopo le varie feste, festival e ruzzi forse è arrivato il momento di darle corpo.
L’idea della Dodecapoli è buona, persino molto buona perchè attiverebbe più livelli di intervento. Il problema però rimane sempre lo stesso: quale strumento tecnico permette di farla diventare realtà? Due possibilità: l’iniziativa privata (a cui poi si accoderebbe di sicuro la Politica se poi dovesse funzionare) oppure una “spinta” che deve passare per forza attraverso la porta stretta di chi ha in mano le leve operative. A Chiusi non stanno mettendo mano nemmeno alle cose più scontate, figuriamoci se pensano ad aperture esterne di questa portata. Altrimenti ci vorrebbe un Comitato ma non di 30 persone bensì di 300, cioè tale da essere convincente per le sue implicazioni elettorali; chiamiamolo Comitato però, altrimenti altre parole danno fastidio…..
Per Daria: Non a caso, qualche mese fa su primapagina abbiamo proposto un summit che abbiamo chiamato “Stati generali della cultura”. Proprio per fare il punto sulle risorse e giacimenti culturali e discutere sul da farsi… Purtroppo di risposte ne sono arrivate poche. Così pure su un’idea per il recupero della Fornace… Nessuno può dire: “voi siete buoni solo a criticare, fate proposte”. Qualcuna è stata fatta. Però mi sembra strano anche questo modo di rispondere ad una proposta con un’alra proposta. Perché non discutere nel merito? Che c’entra la Young band con la dodecapoli etrusca e con il gemellaggio dantesco? Se si affronta una cosa per volta forse si arriva a qualcosa, altrimenti questo è il solito modo per non arrivare a niente…
Sono d’accordo con Daria (Lottarini) la Young Band è una bella risorsa. La proposta è sicuramente interessante.
Di proposte se ne possono fare tante. Io credo che le dobbiamo portare a un “formato” comune se vogliamo che diventino parte di un disegno complesso. Di questo vorrei discutere in un apposito post.
L’articolo di Lorenzoni su possibili iniziative da intraprendere per sviluppare culturalmente il nostro paese, mi spinge ad avanzare un’altra proposta che riguarda il campo musicale. Abbiamo a Chiusi una bellissima realtà, l’orchestra musicale della scuola media ” Young Band”,; mi chiedevo se non fosse possibile far nascere intorno a questa un festival musicale estivo che richiami orchestre da tutta Italia ( e non solo), prevedendo corsi musicali utilizzando la locale scuola di musica. Forse non si tratta di un iniziativa molto originale, però credo che contribuirebbe a valorizzare una risorsa locale importante e allo stesso tempo ad accrescere la cultura musicale di tutta la comunità.