Questo post ha bisogno di una precisazione iniziale, dato che narra di una visita in Comune per prendere visione di documentazione che doveva essere facilmente visionabile, invece…
La precisazione riguarda il personale che ha cercato inutilmente quei documenti. Sono stati tutti molto cortesi e disponibili, alcuni di loro li conosco da molti anni e ne apprezzo la competenza. Direbbero quindi i latini: absit iniuria verbis.
Fatta questa doverosa premessa, narriamo i fatti. Alcuni giorni fa ho dato uno sguardo al sito comunale dell’albo pretorio. Ho trovato un titolo che ha attirato la mia attenzione:
Verifica di assoggetabilità a VIA.
Molti sanno che VIA sta per Valutazione di Impatto Ambientale e la si applica per impianti di grandi dimensioni e/o pericolosi di cui si deve verificare la sicurezza e la compatibilità ambientale. Il testo di quello che appare sull’albo pretorio è riportato qui sotto. Da quel testo non si comprende che cosa questo impianto di “recupero di rifiuti pericolosi” effettivamente tratti. Il testo però dice che il progetto è in pubblicazione (dal 28 luglio al 10 settembre– insomma il solito agosto) sia presso gli uffici della provincia che di quelli del comune dal lunedì al sabato negli orari di ufficio.
Ho chiesto a Luciano (Fiorani) di andare insieme. Dopo che il sindaco ha dichiarato in consiglio che ““La frustrazione e la fobia di un singolo non può diventare modello organizzativo di un Ente” ho pensato bene di farmi accompagnare. Magari frustrazione e fobia di fronte all’ennesimo tentativo a vuoto di vedere quello di cui si ha diritto mi avrebbero indotto a un gesto insano 🙂
Così siamo andati ieri venerdì 7 agosto. Siamo arrivati alle 11 circa e ci siamo rivolti all’ufficio dei rapporti con il cittadino. L’ufficio era all’oscuro della pubblicazione e così siamo stati invitati a consultare un altro funzionario, che per non è riuscito a rintracciare il documento. Così per altri quattro passaggi. Alla fine alle 12.30 siamo stati informati che la documentazione non si trova. Ma si tratta o non si tratta di un diritto?
In campagna elettorale tanti hanno utilizzato l’immagine suggestiva del comune come casa di vetro. Oggi, di fronte a richieste di cui si ha diritto si parla di fobia e frustrazione. Sicuro, fobia e frustrazione di avere la cialtroneria al potere.
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Richiesta alla Provincia di Siena di pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. e della L. R. 12 febbraio 2010, n. 10 e s.m.i.
“VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A VIA”
Il sottoscritto MARCO VERGERO nato a TORINO (TO) il 26/03/1964 C.F.
VRGMRC64C26L219N; legale rappresentante della società CASCINA PULITA s.r.l., C.F. e P.IVA 09211690012 con Sede Legale in BORGARO T.SE (TO) , VIA DONATELLO N.69 e Sede Operativa in BORGARO T.SE (TO) VIA DONATELLO N.69, ha presentato alla Provincia di Siena domanda di pronuncia di compatibilità ambientale del progetto di Ampliamento di sito di recupero rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Gli impatti ambientali possono essere dovuti all’aumento di rifiuto in stoccaggio. Ciò non implicherà comunque un peggioramento nell’impatto visivo in quanto comunque nulla sarà stoccato in esterno. L’impianto è localizzato nel Comune di Chiusi (SI) Località Quattro Poderi. Esso rientra nella categoria progettuale n. (32 ter) dell’Allegato IV parte II d.lgs 152/2066 e s.m.i. lett. z.a):
Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui all’allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all’allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152;
SI RENDE NOTO che
copia del progetto preliminare e dello Studio Preliminare Ambientale (art. 48 L.R. Toscana 10/2010 e s.m.i.) sono depositati per la pubblica visione presso la sede della Provincia di Siena – Piazza del Duomo, 9 – 53100 Siena e presso la/e sede/i del/i Comune/i di Chiusi (SI), Piazza XX Settembre, 1 c.a.p. 53043 Orari Uffici Comune;
Da lunedì a Sabato 9:00 – 12:00
La predetta documentazione è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico per 45 gg. dalla pubblicazione del presente comunicato. Nel medesimo termine potranno essere presentati in forma scritta eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico scientifici.
Marco Vergero
Per Giorgio Cioncoloni: sulla questione rifiuti (più o meno tossici e più o meno pericolosi) il sottoscritto e Primapagina si sono dati molto da fare da 20 anni a questa parte e non solo pe quento rguarda Chiusi (dalla questione delle ceneri di Fabro alla discarica di Sinalunga, dai dubbi sui rifiuti interrati nella cava di Pania, prima che vi sorgesse lo stadio, ai contenitori stivati per mesi negli ex capannoni Nigi, dal depuratore di Bioecologia, agli scarichi nella Chianetta o nel Nestore…) spesso, peraltro come unica voce nel deserto… Anche sul capannone dei 4 Poderi sul sito del giornale abbiamo sollevato il problema chiedendo risposte all’amministrazione… La stampa del resto deve sollevare problemi, chiedere non dare risposte… quelle spettano ad altri. A chi governa e a chi deve controllare chi governa o chi ha la responsabilità delle scelte… Certo che se poi chi governa “nasconde” le carte tutto diventa più difficile… ma a maggior ragione si deve fare chiarezza.
Giampaolo Tomassoni, il Testo Unico sugli Enti Locali e lo Statuto del Comune dicono che i lavori del Consiglio Comunale sono soggetti ad un Regolamento che stabilisce tutto quello che può essere fatto e come. In alternativa, all’inizio di ogni Consiglio, può essere richiesto qualcosa non previsto dal Regolamento e quindi votata l’approvazione.
Quindi la registrazione della seduta o è prevista dal Regolamento oppure deve essere richiesta all’inizio di ogni seduta e votata.
Per quanto riguarda il capire in che cosa consiste l’impianto in questione non bisogna battere altre strade perché le carte devono essere messe a disposizione trattandosi di un’obbligo di legge e non di una facoltà. Se c’è stato un disguido vi deve essere posto rimedio al più presto.
Quella della giacchetta era chiaramente una battuta per dire che spesso, noi dell’opposizione, ci sentiamo sotto accusa al posto della maggioranza perché si riversa su di noi, che cerchiamo di rispondere, per quello che possiamo, la rabbia per le mancate risposte di chi governa.
Noi siamo felici di portare in consiglio le istanze dei cittadini perché questo è l’impegno che abbiamo assunto e qualche volta abbiamo portato anche questioni non condivise. Purtroppo non sempre abbiamo la forza di recepire e approfondire tutti gli argomenti e questo ci dispiace e ne chiediamo scusa.
XLorenzoni. E’ ovvio che il problema è quello di capire in cosa consiste quell’impianto.
E la visione delle carte doveva servire proprio a quello. Bisognerà battere altre strade.
Vediamo di capirci. Io non posso che essere grato a Cioncoloni e la sua “cricca”: senza di loro avremmo ancora meno visibilità di quel che avviene dentro la “casa di vetro fumé”. Però con qualcuno dovrò pur prendermela quando qualcosa mi piace poco… 😉
x Giorgio Cioncoloni. Che cosa significa “cercando di salvare da tutti gli strattoni l’unica giacchetta che ci è rimasta”?
Io credo che sia legittimo da parte di un cittadino di fare domande a chi ha la possibilità di decidere (p.e. i consiglieri comunali). Poi nella sua autonomia il rappresentante dei cittadini accoglie o non accoglie la richiesta. Faccio un esempio: Carlo Giulietti ha segnalato che dove erano i vecchi laboratori del professionale sorgerà un auditorium che probabilmente è inutile. Una commissione consiliare ha giustamente segnalato il disagio dei docenti di quella scuola per carenza di spazi per i laboratori. Si può chiedere al Consiglio di discuterne magari sforzandosi di fare 2 + 2? Se ci fosse il promesso question time (da SEL) un semplice cittadino avrebbe uno o due minuti a scadenze fisse (una volta ogni quindici giorni o mensilmente) per interrogare gli amministratori. Questa cosa non c’è e allora occorre chiedere, magari su chiusiblog.
La mia proposta è quella di creare una pagina dove le domande che enmergono da questo blog vengono registrate insime alle eventuali risposte. Alla fine il giudizio sarà politico, senza tirare la giacchetta a nessuno, specialmente se è l’unico capo di abbigliamento rimasto 😉
Giorgio, scusa, ma chi ti ha detto che la registrazione non poteva essere fatta se il regolamento non la prevedeva?
Marco Lorenzoni, questa dei rifiuti pericolosi potrebbe essere l’occasione per una bella inchiesta giornalistica tipo Report. Fossi in te mi darei da fare.
Per quanto riguarda l’opposizione cercheremo, come sempre, di fare la nostra parte, con tutti i nostri limiti, contando, purtroppo, solo sulle nostre poche forze e cercando di salvare da tutti gli strattoni l’unica giacchetta che ci è rimasta.
Forse, Giampaolo Tomassoni, non mi sono spiegato bene e me ne scuso.
Cercherò di essere più schematico.
La registrazione del Consiglio poteva avvenire solo se il regolamento lo prevedeva e il nostro non lo prevedeva.
Perché il nostro regolamento lo prevedesse andava modificato.
La maggioranza avrebbe accettato la modifica solo con l’inserimento del “può” altrimenti il regolamento non sarebbe stato modificato e le registrazioni non sarebbero state possibili.
Noi abbiamo provato a far cambiare loro idea, anche portando motivazioni come quelle che tu hai evidenziato, ma non hanno voluto sentire ragione.
Il vantaggio è stato quindi quello di avere una registrazione condizionata piuttosto che non averla per niente. Sarebbe stato meglio non averla? E’ stato questo il nostro errore?
La preoccupazione del verbale non era la nostra ma era della maggioranza e comunque i verbali possono essere modificati in qualunque momento, senza portare però a prova la registrazione. Non era questo il vantaggio.
Poi non ho capito che cosa il regolamento vieterebbe a causa della modifica.
Per quanto riguarda l’ammissione degli errori io non mai avuto problemi purché ne fossi consapevole.
Marco (Lorenzoni) sulla necessità di verifica è già stato scritto in questo dibattito. E’ ovvio che la visione del progetto è la precondizione per ploter esprimere un giudizio sulla sicurezza.
Cioé, scusa Giorgio eh, ma il “vantaggio” sarebbe che un verbale difforme dalla realtà non può piú essere contestato? O che vantaggio é?!?
In internet si trovano interpretazioni che dicono che le sedute pubbliche possono essere pubblicamente (video)registrate e come unica premessa indicano la dichiarazione dell’intento prima di avviare la registrazione (grazie a quella legge salva-inciucio che é la privacy).
Grazie alla 44/bisse, di fatto ora il regolamento lo vieta e andarle contro diventa addirittura una questione costituzionale…
Ma perché fate come “quelli” che gli riesce a dire “ho sbagliato” solo quando fa loro comodo? Non c’é nulla di male e, anzi, secondo me ci guadagnate: “s’é fatta ‘sta padella ma la prossima volta ci stiamo piú attenti”. Vi avvicinerebbe a noi comuni mortali…
Vedo che si continua ad avvitarsi sule “procedure”. bene. Ma il problema principale – secondo me – resta quello dei rifuti pericolosi. Quanti sono? da dove vengono, quanto sono pericolosi? quanto resteranno nel capannone in questione? cosa si fa per renderli innocui?
Su questo credo che l’opposizione dovrebbe contribuire – se la maggioranza non lo fa – a fare chiarezza… L’albo pretorio è fondamentale, l’aria che si respira lo è di più, però…
Vedi, Giampaolo Tomassoni, quel “può”, a cui penso tu ti riferisca, nell’art. 44 bis del Regolamento del Consiglio Comunale, non è stata una svista, ma è stata la condizione che abbiamo dovuto accettare per permettere le registrazioni, che altrimenti non sarebbero mai iniziate, perché qualcuno voleva la facoltà di interromperle nel caso in cui fossero state usate in maniera impropria.
Una maniera impropria poteva essere l’utilizzo a scopo di contestazione della redazione dei verbali, che noi ci siamo impegnati a non effettuare.
Il compromesso ci è sembrato di minor rilievo rispetto all’ottenimento di un importante strumento di informazione che altrimenti avrebbe rischiato di non esistere.
Giorgio (Cioncoloni), belle e condivisibili parole le tue.
Però anche l’opposizione, che per definizione dovrebbe incarnare l’attività di controllo dei cittadini, dovrebbe qualche volta prestare maggior attenzione a quel che ratifica. Mi riferisco, in particolare, quarantaqualcosa bis…
E stateci attenti, no?
Certo, il problema dell’accesso agli atti e della trasparenza amministrativa è reale e concreto. E dà l’esatta misura della democraticità di una amministrazione. Può darsi che nel caso specifico ci sia stata una serie di “concause” che hanno determinato la “sparizione” delle carte. O la mancata fruizione delle stesse. Può succedere (ma non dovrebbe succedere) e l’amministrazione farà bene a spiegarne i motivi e a sanare la situazione. Detto questo, però, il problema è un altro: cosa viene stoccato in quel capannone, in località 4 Poderi? La richiesta di VIA alla Provincia di Siena parla espressamente di “rifiuti pericolosi”. Non rifiuti normali (tipo rifiu solidi urbani) ma rifiuti pricolosi. E la richesta suddetta parla anche di ampliamento del sito… Quindi ancora più rifiuti pericolosi. Su questo aspetto credo, l’amministrazione, di Chiusi, ma anche la Provincia (il chiusino Marco Nasorri è capogruppo del partito di maggioranza) dovrebbero fare chiarezza, e al più presto. Già sul depuratore di Bioecologia presso l’ex centro carni, la chiarezza è stata poca… adesso Chiusi è tra due fuochi: il capannone dei 4 poderi a nord, il depuratore a sud… sia che tiri scirocco che tramontana l’aria porebbe non essere proprio salutare… Sarà bene che si sappia cosa si respira…
Mi preme invece sottolineare il fatto che l’obiettivo principale di chi vuol provare a cambiare questa situazione deve essere di far comprendere che non ci si può disinteressare della gestione pubblica perché la vera democrazia non può prescindere dal controllo dei cittadini che deve essere indiretto, tramite i propri rappresentanti, ma anche diretto, per mezzo di un’informazione costante, dal momento che pochi sono i mezzi di comunicazione che danno un’informazione corretta mentre la maggior parte si limita a fare propaganda in maniera strumentale all’ottenimento di un consenso basato su ciò che si vuol far credere che accada e non su ciò che effettivamente accade.
La trascuratezza gestionale dell’albo pretorio, riferita da Paolo Scattoni, è sicuramente dovuta al fatto che nessuno va mai a visionare i documenti e quindi non c’è quell’attenzione nella pubblicazione che invece sarebbe dovuta in ogni caso, a prescindere dall’utilizzo, perché dovrebbe far parte dell’etica professionale che non può essere subordinata al riscontro pratico che ne può conseguire.
L’ultima frase del post di Paolo Scattoni centra perfettamente uno dei problemi che più caratterizzano il periodo politico che stiamo vivendo: “se fossimo un po’ di più a “perdere” un po’ di tempo a controllare e segnalare, forse le cose funzionerebbero meglio”.
Non essendo più molto giovane ricordo gli ultimi quarant’anni di vita politica e mi rendo conto che l’interesse dei cittadini per l’amministrazione della cosa pubblica è scemato in maniera inversamente proporzionale a come è aumentato il potere assoluto di chi governa.
Lascio da parte tutte le considerazioni che si potrebbero fare sull’intenzionalità o meno di una strategia che ha portato a far sì che i cittadini si interessino della politica solo in occasione delle elezioni, e sempre in minor percentuale.
x Sacco. La mia posizione è il frutto di esperienza. Ci sono “condizioni ambientali” che influenzano li giudizi sulla correttezza delle procedure. Nella mia pluridecennale esperienza di battaglie a tutto campo per l’ambiente ricordo un fatto che si colloca negli anni ottanta. Chiesi di poter vedere un magistrato (non ne faccio ilo nome perché è morto) al quale segnalai una situazione che a me sembrava una chiara offesa all’ambiente e al paesaggio. Un ipotesi di reato insomma, già documentato per iscritto. Mi rispose dicendo che lui aveva un mucchio di lavoro da fare e non sapeva come affrontarlo. Nel finale si lanciò in una critica alla sovrintendenza che non permetteva di introdurre un doppio volume in alcune stanze del tribunale.
Capii l’antifona, salutai cortesemente ringraziando per avermi ascoltato e me ne andai. Ora forse la mia posizione è più chiara.
Comunque sul fatto narrato in questo post ti confermo che la segnalazione al Difensore civico è già partita.
Continuo però a pensare che se fossimo un po’ di più a “perdere” un po’ di tempo a controllare e segnalare, forse le cose funzionerebbero meglio.
XScattoni. Non capisco perchè consideri ingenua la mia impostazione. A me non lo sembra.Ti sembra ingenuo pretendere che una procedura per essere indirizzata ad una giustizia che debba giudicare comportamenti e che debba essere la più precisa e definita possibile e non mostrare falle e criteri tali per non essere tirata per la giacchetta da ogni parte, possa essere oggetto di interpretazione e considerare il contrario di questa una rigidità? Oggi il potere o almeno una parte di come si espleta questo è anche di non far arrivare a compiere gli iter per i quali si possano determinare le responsabilità. Gli organismi determinati al controllo esistono e non debbono essere oggetto di interpretazione di pertinenza.
Ritengo che talvolta quella ”non matematicità” che tu dici esista quasi ”naturalmente” nelle procedure. Ti stupisci che io abbia considerato quasi matematicità, proprio perchè sia nella natura clientelare del potere che gestisce le Istituzioni il fatto talvolta di poter riservarsi la possibilità di dar peso o meno a certe questioni e già dalle impostazioni di poterle snaturare in modo tale che non arrivino a compimento. Se si interpreta la mia come una aspettativa giustizialista ebbene forse lo è. Ma lo è di fronte al fatto dell’impedimento al formarsi di una istanza giusta. Non mi sembrerebbe ingenuità e ti ricordo che purtroppo sempre più raramente è contro l’ingenuità che sbattono il muso i furbetti ai quali sembra che tutto possa essere possibile poichè abituati da una vita al servizio di caste politiche ad interpretare che la giustizia possa essere come l’elastico delle mutande che dove lo tiri arriva.
Si è così. Almeno così sembra credere il magistrato. Alla richiesta del maresciallo dei carabinieri se io avessi avuto un danno economico ho risposto “No, se non la perdita del mio tempo” (cito a memoria). Che cosa potevo dire? Il costo dei biblietti dell’autobus? Non so come sia andata a finire, perché in teoria quando si chiude la procedura si avverte l’autore dell’esposto.
Comunque la tua impostazione, Carlo (Sacco), mi pare assai ingenua e cioè quella di procedure giudiziarie pressoché esatte, quasi matematiche. Non è così.
Ma la cosa migliore è quella di provare per credere. Sono convinto che più siamo a cercare la trasparenza e meglio è 🙂
Premetto che non mi intendo di diritto ma faccio una costatazione : la pertinenza a dirimere di un Tribunale su un atto amministrativo che possa essere ritenuto illegale da chi si veda rifiutato un documento alla cui accessibilità e conoscenza ha diritto il singolo e che si possa ritenere che comporti quindi danno alla comunità oltre alla stessa persona -parte di diritto della comunità si badi bene- il giudizio su tale negazione (senza entrare nel merito dell’atto stesso) è solo pertinenza del TAR? Mi faccio tale domanda perchè ragionando normalmente mi sembrerebbe che se per assurdo io mi presentassi ad uno sportello pubblico e mi vedessi ostacolato in una mia lecita richiesta, per avere giustizia debba sborsare qualche migliaia di euro per una procedura atta a difendere un cittadino da un supposto illecito amministrativo da parte di una pubblica istituzione?
Non metto in dubbio nulla di quanto dici Paolo e sò che nel passato hai fatto i passi che dici ma questo nulla cambia. Se le cose stanno così allora è inutile anche protestare. Un’altra cosa poi: chi l’ha detto che tu con un tale comportamento non abbia ricevuto dei danni? Sono tutte cose che mi chiedo. Forse cado dalle nuvole ma se c’è qualcuno che me le spiega lo ringrazio.
Caro Carlo (Sacco) se il tuo messaggio è rivolto a me, penso che hai sbagliato interlocutore. Sono ormai quasi quarant’anni che faccio le mie battaglie senza paura e percorrendo le vie istituzionali. In questi decenni non ho avuto paura ad appellarmi alle varie istituzioni: Regione, difensore civico, magistratura, etc. etc.
Semmai il limite è stato di farle da solo, perché non mi pare che queste strade siano da tutti appetite. Così chi le percorre passa anche per un eccentrico o addirittura per matto.
Ti ricordo quanto successe nel giugno 2011. Per avere aqccesso alla pratica bioecologia seguii tutte le procedure richieste (e neppure dovute). Furono due assessori a interrompere la mia lettura degli atti. Feci immediatamente denuncia. Dopo svariati mesi sono stato ascoltato dai carabinieri su richiesta della Procura. In quel colloquio mi si chiese se avessi avuto danni materiali. Insomma mi si fece capire che non mi sarei dovuto rivolgere alla procura bensì al tribunale amministrativo. Costo: qualche migliaio di euro. Insomma se non c’è danno specifico che cosa vuoi? Come se quell’atto non fosse stato illegale e perseguibile. E il mio tempo non costa nulla? Comunque si prosegue caro Carlo. Se poi lo si potrà fare in compagnia, tanto meglio.
X Paolo Scattoni. Non ho mai detto nè lo penso che far apparire tutto questo nel Blog non sia importante. Il blog informa chi ne vuole usufruire ed anche chi non ne vuole ed ha con il blog rapporto di ”sufficienza”come molti hanno nell’establishment politico chiusino..Mlti mugugnano,ma non si espongono per paura che gliene venga contro.Ciò che invece dico che spesso sarebbe bene far seguire immediatamente il rivolgersi ad organismi di controllo superiori senza stare a cincischiare perchè sono tempi questi che incincischiando si permette di tenere in vita tali comportamenti da chi non rispetta le regole e sempre più spesso tale comportamento rischia di assumere l’aspetto di una pantomima sfornata ad arte per dilungare i tempi e le possibilità di ognuno facendo apparire le incazzature che a nulla invece servono.Mi ripeto:le regole ci sono e se non si rispettano se ne trae le conseguenze,come succede nei paesi civili.Ma subito. Punto !Vuoi vedere che in un batter d’occhio le questioni si sistemano ?
x Carlo Sacco. La segnalazione al Difensore civico regionale è già in lavorazione. Oltre ovviamente a quella al Sindaco e al presidente della Provincia.
Non sono però d’accordo che la conoscenza di questa realtà tramite il blog, i giornali e quelli che la vorranno diffondere, non sia cosa importante
Ci sono due aspetti delal vicenda. Uno è quello già sottolineato da Luciano (Fiorani) e Luca (Scaramelli): sull’accesso agli atti la macchina comunale non funziona e la situazione non è più sopportabile. Ci sarebbe bisogno di maggiore parteci’pazione. Il fatto di essere andati in due ha avuto almeno il vantaggio che quanto scrivo via via sull’argomento non è il frutto delle elecubrazioni di un povero fissato 😉
Il secondo elemento riguarda l’argomento in sé: un impianto di lavorazione di di “rifiuti pericolosi e non pericolosi”. L’avviso sull’albo pretorio doveva servire per vedere il progetto ed eventualmente poter partecipare con osservazioni. NON SAPPIAMO ANCORA CHE COSA “LAVORERA’ ” questo impianto. Possiamo sommessamente chiedere che qualche consigliere comunale se ne occupi visto che i semplici cittadini ne sono impediti?
Domanda: Siccome le leggi e le disposizioni esistono e credo che saranno tutti d’accordo che siano costate abnegazione, interesse, ed anche scontri ed accordi per farle e che siano anche il risultato della fatica di molti e che soprattutto sul loro contenuto si misuri il livello di civiltà di un paese, allora perchè non si ricorre a quanto disposto dagli organismi preposti che sanzionino tali mancanze ?Le incazzature come dite voi non debbono esistere, per quale recondito motivo vi incazzate ? In altri luoghi ci si appella all’organismo che sanziona sia persone sia responsabili di uffici ed istituzioni.Secondo me-tale scontro che mettete in campo doveroso quanto basta per fare informazione su di un blog-se non ha alcun sfocio che la denuncia sul blog(non seguita da nulla poichè non mette in essere alcuna procedura atta a cambiare tale status) permette e tiene in vita tali generi di cose.Ciò che li recide alla radice ed impegna i preposti e le istituzioni è la regola non seguita denunciata agli organismi competenti ed a farli intervenire.
Sono anni che in Italia si va avanti così ad incazzarsi e nulla esce.
Ha ragione il sindaco ad apostrofare come frustrati chi non la pensa come lui o chi vuole capire meglio certe questioni. Di fronte ad episodi come questo si può provare solo frustrazione, nel momento però, perchè poi queste circostanze devono essere stimolo per tutti ad opporsi al comportamento di chi in campagna elettorale ha sbandierato tanto il concetto di trasparenza.
Riguardo alla trasparenza dell’amministrazione comunale si può solo dire che l’episodio raccontato da Paolo Scattoni, e di cui sono stato testimone, è l’ennesimo anello di una interminabile catena.
Eppure quando stavo salendo in comune francamente ero convinto di poter leggere quelle carte, anche se un cittadino che ho incontrato prima di entrare in comune, dopo che gli ho spiegato il motivo della visita, mi aveva apostrofato: “Si vede proprio che non avete un ca… da fare! Andate a perdere tempo e a rimediare un’altra bella incazzatura.”
Non mi sono innervosito ma sul tempo perso devo dire che aveva ragione lui.