Non ho ancora scelto per chi votare alle primarie del centrosinistra, questa volta più che un voto di pancia, sara’ il mio un voto della ragione!
Non votero’ Renzi, per una serie di ragioni, in primis perche’ la politica non è una operazione di carrozzeria e soprattutto non ci si basa sugli insulti per screditare gli altri candidati o figure del Partito, mi riferisco a quanto detto su Veltroni (anche lui non mi entusiasma) e poi perché il discrimine non mi è mai piaciuto, l’esclusione pure e utilizzare la questione anagrafica come uno strumento ragionevole di rinnovamento è un ricatto che non accetto!
Si, perche’ Renzi è stato questo fino adesso, vedo giovani sostenitori anche qui a Chiusi che erigono il vessillo della rottamazione e lo brandiscono come un corpo contundente, sinceramente questo lo detesto e ne ho paura, perchè così non si va da nessuna parte e si creano ulteriori steccati ideologici e personali!
Soprattutto è una questione di contenuti, il programma presentato l’anno scorso alla Leopolda, è quello prospettato da Gori, figura in passato, eminente di Mediaset, insieme ad un altro economista di cui non ricordo il nome ma che è notoriamente orientato verso il centrodestra, vorrei capire dov’è veramente, dopo quel trattino, la sinistra?
Non mi si venga a dire che ho una idea antica della sinistra! Non mi si venga a dire che è di sinistra la contrapposizione fra le garanzie dei lavoratori (poche quelle rimaste) e la mancanza del lavoro dei giovani! Non mi si venga a dire che e’ di sinistra non aver ascoltato la RSU dei lavoratori del Comune di Firenze! Non mi si venga a dire che e’ di sinistra, dire come ha detto Renzi che dell’articolo18 non importa niente!
Questo sono considerazioni, non la demonizzazione di Renzi. Certo lui non lo voterò perché non gli ho ancora sentito dire niente sulla questione sociale e sugli esodati!
Visto che non capiscono che non sono lì per fare i loro comodi è ora di mandarli a casa e farli tornare alle loro occupazioni. La politica non deve essere un mestiere, per nessuno!
Come fare? Col voto e non solo.
Bene…….e allora cosa facciamo?? Continuiamo ad indignarci e a scambiarci idee sul blog? Andiamo tutti a Cuba? Ci allineiamo alla massa di silenti cittadini? Il tuo:”penso si sia fatto tardi”, caro Luciano, mi spaventa più di ogni altra considerazione. La società non è socialista, ma in tante importanti realtà europee, il socialismo è al governo, perchè è così difficile che questo avvenga in Italia? La politica NON DEVE ESSERE UN MESTIERE, MA UN SERVIZIO e questo i nostri non l’hanno proprio capito.
Simone, ammesso che la mia visione personale sia utopica e senz’altro lo è, perchè non si è realizzata e dove lo è stata non ha soddisfatto gli interessi della gente la tua onesta domanda quando ti chiedi perchè tutte le problematiche che elenchi non hanno avuto soluzione poichè nel contenitore è mancata la politica che le realizzasse, secondo me non consideri con la dovuta importanza e peso che vivi in una società che non è socialista e che non tende a tale fine. La società è capitalista e smorza fino ad annullarle tutte le istanze che si muovono per farla cambiare e divide il fronte opposto. E’ inutile che il programma sia nel contenitore se quando lo metti in moto sei preda di coloro che portano avanti le istanze del mercato. Sarò schematico ed utopico, ma se tale è la situazione, la ragione profonda c’è ed è quella che tutte le rotelle del sistema lavorano per detronizzare le tue giuste speranze. Se non vedi questo problema non realizzi nulla.Non mi ricordo di chi è la frase ma qualcuno disse:” l’operaio conosce 100 parole, il padrone ne conosce 1000”, per questo lui è il padrone”. Inseriscilo nel divenire del tempo.Hai capito di che si tratta o no? Il contenitore non sono solo le istanze. Occorre altro, e quando c’era consapevolezza che occorreva altro, la gente andava avanti e migliorava, con la lotta. Chiediti cosa manca oggi e perchè, e vedrai che la socialdemocrazia in un mondo di 7 miliardi di persone è il miraggio utopico che il capitalismo-pardon ”il mercato”-immette nelle idee della gente, ben sapendo come funzioni il cervello degli uomini.
XSimone Agostinelli. Penso si sia fatto tardi. Non credo abbia senso discutere di contenuti con chi ne ha combinate di tutti i colori.
Il primo problema che abbiamo davanti è quello di un profondo ricambio di classe politica. Mandati a casa questi si può tornare a ragionare di destra e sinistra.
Le vicende del Pd non mi appassionano, primarie comprese, ma il fuoco di sbarramento contro Renzi (che non mi entusiasma) non l’ho visto contro chi ha combinato il disastro di Siena dove sono riusciti a portare in pochi anni una banca, dalla storia secolare, sull’orlo del fallimento. Oggi quel disastro lo stiamo pagando tutti.
Da chi ha taciuto e continua a tacere su una questione di quella portata non c’è da aspettarsi niente di buono. Altro che attenzione ai più deboli, quelli sono attenti solo alle loro poltrone, alle laute prebende, alle grandi e piccole carriere fino ai più spiccioli interessi di bottega.
Torniamo sempre lì: il contenuto nel PD c’è, manca il contenitore! Possibile che una persona che non si riconosca nella dottrina comunista, ma che abbia a cuore i problemi dei più deboli, dei disagiati, dei lavoratori, che creda in una politica al servizio della gente, disinteressata da mire personalistiche, progressista, che miri al governo della cosa pubblica, oggi, in Italia, non possa trovare una collocazione politica? Tutto questo si chiamerebbe socialismo; ma in Italia, i nostri Politici, sono riusciti a dare un’interpretazione politica “leggermente” diversa a questa parola ( Craxi docet ), quindi l’unica risposta può essere solo socialdemocrazia ed è proprio da lì che il partito democratico dovrebbe ripartire.
caro Paolo Giglioni se c’è una cosa della quale sono sicuro è che la vita di ognuno di noi è infarcita di piccoli e grandi errori quotidiani, considerato ciò mai mi permetterei di sottolineare quelli degli altri o di ergermi a giudice di qualcuno, la mia era solo una evidenziazione di un dato di fatto, e se rileggi bene il mio commento lo vedrai. Non mi sono certo permesso di dire che non hai a cuore le sorti di chi lavora, anzi il senso del mio commento era proprio opposto, se come penso le hai a cuore mi domando cosa ci fai nel pd, te lo ribadisco, perché al di là dei proclami di principio non c’è traccia di prese di posizione forti da parte del pd sul tema del lavoro, citami due tre fatti degli ultimi anni, su grandi questioni riguardanti il lavoro (fiat ad esempio) dove il pd ha condotto aspre battaglie e sarò contento di essere smentito.
x Tomassoni. No,i grandi papaveri non sono la condivisione di uno spazio finanziaro mondiale.I grandi papaveri hanno predato lo spazio e se ne sono appropriati e non c’è stata per nulla condivisione con nessuno,ne con Stati nè con le persone.Sui facili ritorni cavalcati sono pienamente d’accordo con te.Il Centro democratico non può rappresentare secondo me un ideale perchè la natura di quello che mette nella pentola è prioritariamente definita prima che la pentola sia versata e fornisca il pasto.Si deve per forza servire di forza lavoro(materiale od intellettuale)e pagarla meno di quanto gli rende.E’un fatto di sistema, e funziona così.Tutti saremmo contro gli estremismi ma non ti sembra un estremismo il fatto che ti ho adesso esposto non realizzi il benessere sociale?Quello che tu chiami Zen fra sinistra e destra non soddisfa ne l’una nè l’altra,è un compromesso in un mondo di risorse limitate ed alla fin fine quando è all’ultimo tutto questo,lo vediamo oggi nel mondo,serve a farne beneficiare sempre le categorie o classi più vicine al fuoco perchè sono loro che sentono più caldo,le altre crepano dal freddo.Quindi il centro in tale sistema è una bella invenzione per far sentire caldo a chi ha già il termosifone.Questo è schematismo,ma se guardi l’economia e la storia questo esce.
@ Carlo Sacco. I “grandi papaveri”, come li chiami tu, sono anche il frutto della condivisione di uno spazio finanziario mondiale. E tutti hanno cavalcato i facili ritorni, sinistra come destra. Un sinistro esempio che mi viene in mente al volo è De Benedetti, che in un batter d’occhio fece letteralmente fuori un patrimonio non solo di know-how tecnologico, ma anche e sopratutto di un modello del “fare impresa” che faceva scomodo a destra come a sinistra e qui come oltreoceano.
Insomma, perché il centrismo democratico non può rappresentare un ideale, secondo te? Perché è per la proprietà, ma solo fino a un certo punto? Perché è per le imprese di Stato, ma solo fino a un certo punto? Perché è laico, ma fino a un certo punto?
Personalmente sono contrario agli estremismi, nel senso che, se guardi a certo sistemi complessi (non dico la vita, sennò mi risponde il Donatelli…), beh, sono tutti piuttosto caotici, ma fino a un certo punto. Sono deterministici, ma fino a un certo punto.
É evidente che realizzano un compromesso tra forze uguali ed opposte. Allora perché lo Zen tra sinistra e destra è da deprecare?
Caro Scaramelli Luca,
non so se l’altro messaggio di risposta verrà pubblicato, quello che ti posso dire è che sono stanco delle tue reprimende, ti ergi a custode della mia coscienza ! Ridicolo dirmi “se davvero hai a cuore le sorti dei lavoratori, non so che ci stai a fare dentro il PD”. Ma chi sei per sapere se io difendo o meno i lavoratori, ogni giorno sono sul pezzo per garantire il diritto alla sicurezza sul lavoro! Appartengo ad un partito che ha con sè una fetta importante della storia della sinistra e ne va orgoglioso di questo, con le dovute revisioni ma sempre consapevole di questo ! Il giapponese non sono io, è chi si ostina a decidere chi è Rock e chi è lento come fa Adriano Celentano !
Tanti dicono che quelli di sinistra considerino di destra quelli che non la pensino come loro. Dilemma sfatato però dalla realtà oggettiva. Lo dico sommessamente: ”oggettiva”.
X Tomassoni:Vedi Giampaolo dici che l’Italia è a devozione centrista perchè la DC ha governato 60 anni. Forse non hai considerato bene la pasta della quale sono fatti gli Italiani ai quali sono stati assicurati con una botta al cerchio e una alla botte tutti questi anni di contraddizioni sui quali hanno prosperato i grandi papaveri,i grandi possessori di denaro,le grandi industrie,le mafie e le mafie politiche,ma hanno lasciato la gente arretrata e le condizioni progressiste sul lavoro,sulla famiglia,sul reddito che si sono avute sono state strappate, dico strappate perchè concesse solo dopo grandi lotte e presto rimangiate. In qualunque nazione il centro ha assolto a tale funzione. Preoccupandosi dello sviluppo dei potenti e di non far possibilmente morire di fame i piccoli, ma facendoli sviluppare quando l’economia tirava. Spesso erano illusioni e brevi anche. E’ quanto avviene da anni progressivamente in italia che la ricchezza nazionale viene depredata da una classe di capitani di industria, finazieri, banchieri a cui il centro ha assicurato la giusta panacea per i loro interessi. Quindi la politica di coloro che da sempre hanno la funzione di frenare non è una politica di sinistra ma di destra, al punto che fra sinistra e destra gli strumenti usati sono gli stessi e non c’è più differenza. Ne hanno goduto per anni il centro e la destra. Quando si appinza il palo al centro cosiddetto liberal democtarico, il centro non va a sinistra, va a destra. Questa è la sua funzione: arginare chi non ha, e beneficiare chi già ha. Ma è una funzione legittima, solo che stenta sempre ad essere compresa, soprattutto dai poveri, i ricchi l’hanno capita da un pezzo.
PS: Casini si scrive con la “C” maiuscola…
@ Francesco (Storelli). Sbagli a pensare che il pensiero d’Italia sia a destra: l’italiano è sempre stato moderato e “centralista” nel suo modo di vedere il rapporto tra le libertà. Lo dimostra il fatto che per decenni ha comandato la DC in Italia, così come lo dimostra il dietro-front che la sinistra stessa ha fatto all’approssimarsi dell’ora X…
Il problema è purtroppo sovranazionale, se non addirittura sovraeuropeo. Il vero errore è stato, a suo tempo, accettare un’europa unita nella valuta prima che nei valori.
Hai ragione.La vostra non è brancaleone, non lo è mai stata ma quanto a vincibile o invincibile dipende dai punti di vista di come si osserva.Vincibile dai punti di vista dei ceti bassi o medio bassi perchè mica mi direte di aver fatto i loro interessi sia prima che durante Prodi,o tantomeno dopo ? Quindi da questo punto di vista siete Vincibili!Io non sono mai stato per affibbiare tutte le colpe a Berlusconi anche se ce n’ha parecchie ed adesso uno dei suoi fondamentali alleati dopo averlo abbandonato sta penetrando dentro al Vs. partito, ma pazienza c’è materia sociale che gli si confà e lo desidera….ed i desideri è bene che vengano realizzati(pensa te che partito che diventerete…).Invincibili in quanto a ” frenare” nessuno vi batte e così si realizza il desiderio di regnare su ”urbis et orbis” come ai vecchi tempi.Devo riconoscere che probabilmente la macchinetta che produce questo non è ancora del tutto logora.Da questo punto di vista siete invincibili: allearsi per battere il nemico.Ed ancora di più se questo ha perso tutte le sue prerogative ed adesso pensa di nutrire le stesse vostre finalità.Ma forse quando è all’ultimo avete ragione voi….i poveri esistono,sennò che poveri sarebbero?.
in buona sostanza la mia speranza è che, questi casini interni al PD finalmente riescano a spezzarlo in modo da poter liberarci della zavorra modereta e di quella destrorsa. E… chissà forse ricostituire una sinistra unita sui nostri principi fondanti… Attualmente Ferrero si sta movendo in questa direzione….. spero che in futuro avrà più voce in capitolo.
Concordo con l’analisi di Andrea Benicchi. Siccome si sono accorti che gli italiani, tendenzialmente, sono di destra, allora il PD si impegna a far vedere che è un po’ di destra anche lui. Mr. Bean (cioè Renzi) sostiene appunto che vuole prendere voti anche dalla destra. Tutto nasce dal presupposto che bisogno governare ad ogni costo. Nulla di più sbagliato. Se gli italiani dopo anni di mediaset e RAI hanno cambiato mentalità, spetta proprio a chi non si è fatto fregare di mantenere la barra del timone sulla rotta e di ribadire con forza i concetti fondanti della sinistra (perchè no? L’ideologia, o la dottrina, chiamatela come vi pare ma ritroviamola). Continuiamo ad urlare ai quattro venti ciò che per noi è giusto, e tentiamo di convincere più gente possibile della bontà della nostra utopia. E se ancora siamo troppo pochi per governare… bisognerà lavorare ancora e di più…. ma arrendersi ai sondaggi mai!
Si, l’invincibile armata….-. brancaleone
Caro Simone, quei punti esclamativi alla fine del tuo ragionamento mi fanno essere sicuro che tu pensi non ce ne siano, ed allora per forza ci si rituffa nel brodo,che è un brodo già visto,altro che quello dei nuovi amministra- tori….E’ un brodo già visto e che hanno fatto giungere il partito ai lidi che tu dici e che invece di pensare a risollevare le questioni e pensare ai poveri ed alla crisi è stato confacente alle correnti interne di chi sai anche tu ed adesso si appresta ad essere confacente con quelle esterne di Casini.Adesso tutti dicono:l’alternativa è che i progressisti si alleino con i moderati. E’ pensi tu sia questa l’alternativa? Io credo il contrario e cioè credo che bisognerebbe unire le forze di sinistra che sono dentro al PD, Sel inclusa che adesso per folgorazione del potere è un tutt’uno col PD stesso(ma lasciamo stare…)Rifondazione, IDV ed altri scontenti.Vuoi vedere che vicino ad un 20% ci si arriverebbe? L’alternativa è allearsi con la destra democristiana,passare altri 10 annia rodersi il fegato perchè non si difende più chi lavora? Ma che PD è questo di Bersani ?
ma non si capisce che lo vogliono far spostare ancora più al centro di quanto non sia perchè vi dicono la favoletta che bisogna andare tuti uniti?(Monti docet).Tutti uniti si,ma per la LORO strada.
Il PD nasce come contenitore di forze che mettono al centro del loro dibattito proprio il tema della giustizia sociale, della difesa dei più deboli e della possibilità di dare risposte, a tutte queste tematiche, in una visione progressista e di governo del paese. Questo sarebbe il senso della presenza del PD nella vita politica italiana; poi ci sono i fatti: c’è la sfrontata ascesa del nostro “Renzullo”, l’inconcludenza della politica bersaniana (brav’ uomo, debbo dire, dal quale comprerei sicuramente una sua macchina usata…….. ma che vedo male a capo di un governo), le correnti, gli spifferi, la sete di potere, l’arrivismo…, praticamente tutto il contrario della mia premessa. Io però, una speranza la nutro: vedo un gruppo di politici, Pippo Civati, la Puppato, molti amministratori di comuni, province e regioni che quei propositi li fanno diventare veri e propri punti programmatici; la mia speranza è che questo gruppo riesca a prendere il partito e riportarlo là dove gli spetta. Vana speranza, mi direte, ma non vedo alternative( sono prontissimo a valutarle, qualora qualcuno ne avesse!!!)
Andrea Benicchi sono fondamentalmente d’accordo con te e con la raffigurazione che hai dato dei percorsi attuali e futuribili del PD.Dalle tue parole mi sorge però un interrogativo che riguarda ”la sinistra moderata ma coerente” come tu dici e mi chiedo che tale sinistra moderata ma coerente si dovrebbe opporre a tutto il resto e confrontarsi con la destra poichè l’Italia-non lo dimenticare-è un paese di destra e non di tendenziale sinistra,per cultura e per storia e per quanto passa nella politica.E le mie non sono solo parole,sono fatti.Sinistra moderata ho paura che voglia dire cercare di salvaguardare i diritti del lavoro in un contesto dove se vuoi vivere ti devi piegare alle esigenze di chi il lavoro te lo dà se no delocalizza o fa le leggi che servono a lui.(Recentemente Prodi ed anche in parte Monti)Il Capitale col moderatismo ti fotte subito od a lungo andare,trova le strade per affermare le sue logiche e ti rimangia tutto quello che hai conquistato in poco tempo.Purtroppo è una discussione questa che andrebbe sviscerata e qui non c’è spazio,ma l’esperienza storica degli altri paesi che abbiamo di fronte in tutto il mondo esiste,ed è un fatto.L’altra è una speranza.
Il pd ha completato il suo percorso di ricostituzione della vecchia dc, le primarie, se le fanno, sono solo un regolamento di conti tra correnti, Paolo Giglioni ma se veramente sei dalla parte dei lavoratori che ci fai ancora dentro al pd, mi sembri quel giapponese che finita la guerra da anni se ne stava ancora nascosto.
A me sembra che non si voglia vedere la verità più semplice e cioè che il PD non ha come prerogativa quella di essere la principale forza della sinistra italiana, e quindi di condurre battaglie al fianco delle classi più deboli, disagiate e sempre più ai margini della società. Il PD è nato per conquistare il “governo della nazione”! Il nostro è un paese che non tende a sinistra, tutt’altro, e se vuoi un consenso di massa devi accettare compromessi di tutti i tipi e di veder salire sul tuo carro i più diversi figuri ( ognuno con la sua fettina di voti)!
Chi ancora spera di condurre battaglie di sinistra, o se la parola fa paura posso dire di giustizia sociale, all’interno del PD sta perdendo tempo ed energie, e non è assolutamente una questione di chi vincerà questa farsa di primarie! Per quelli invece, come me, che ancora sognano una sinistra, moderata ma coerente, seria ed affidabile, credo che rimanga la speranza di ” Arrivarci per contrarietà” anche se sarebbe stato molto meglio ” saper scegliere in tempo”.
Renzi è il parto del berlusconismo più disinvolto, che si nasconde nelle pieghe del PD ed allisciato dalle sue componenti come la ex Margherita e non solo, che non vedono l’ora di conquistare l’egemonia direzionale interna, ma oggi evidentemente sono a buon punto…. .Berlusconi ha detto che lo voterebbe anche lui e non credo che così dicendo gli abbia fatto un gran favore.Ma il PD è pieno all’inverosimile di questi personaggi della cui ambiguità non se ne parla mai,nè sui giornali nè sui Blog.E guarda caso sono tutti col timone rivolto verso destra.Chissà perchè ? Forse per la parola d’ordine di Casini di riuscire a salvare il ceto medio.Ora vogliono salvare tutti il ceto medio ma degli operai e di chi prende 800 euro al mese sembra non interessare a nessuno, o almeno a pochi.