Questa immagine l’ha mandata “in diretta” Paolo Miccichè alle 17 e 35, pochi minuti fa. Posso immaginare l’esasperazione. Siamo nel treno regionale veloce (si fa per dire) che parte da Roma alle 17 e 23.
Ecco come sempre più spesso si viaggia, lo dico per esperienza. Si assiste a un deterioramento continuo della situazione. Si comincia a sentire pesantemente alla sempre più massiccia presenza degli eurostar delle FS e quelli del “capitano coraggioso” Luca Cordero di Montezemolo e soci.
Fra Roma e Orte la linea è satura e i treni dei capitani coraggiosi hanno la precedenza. Così è sempre èpiù frequente che gli intercity subiscano ritardi impossibili e ci si riversa sui regionali dove si viaggai come nella foto.
Paolo Miccichè è uno che ha scelto di abitare a Chiusi con un ragionamento che in teoria non fa una piega: dovendo lavorare sia a Siena che a Roma e non volendo utilizzare la macchina Chiusi dovrebbe essere l’ideale.
Ma quando la situazione peggiorerà ulteriormente credo che non saranno in molti a trovare in Chiusi la base per il proprio lavoro.
Mi chiedo perché nessuno si preoccupa della situazione. Oltre alle feste per attirare qualche turista non si potrebbe trovare un po’ di tempo per pensare al problema dei collegamenti ferroviari?
In ogni caso, le sorti delle Ferrovie e del trasposto ferroviario interessano a relativamente poche persone in questo paese. Tra rassegnazione da un lato e idolatria dell’automobile dall’altro, la strada ferrata è sempre relegata in secondo piano. Secondo me invece è – o dovrebbe essere – il principale mezzo di trasporto del futuro, almeno per il medio raggio. Poi chissà, forse il carburante non costa ancora abbastanza oppure ci sono aspetti positivi e virtuosi dello stare in coda per ore o del cercare disperatamente un parcheggio, che a me ancora sfuggono.
…Verissimo Miccichè, ma quando quello che dici tu oggi lo diceva il PCI ieri, allora doveva combattere un fronte unito di democristiani, socialisti, repubblicani e missini,ed altri e che tutti insieme dicevano che codeste erano battaglie di retroguardia, salvo poi evidenziare gli scheletri che avevano negli armadi aperti dalla Magistratura.Anche il PCI non era esente da questo e non governava su Marte ma con le opportune differenze,e non erano proprio poche.Non voglio difendere nessuno ma evidenziare come questa sinistra che è sempre più centro,usa gli stessi strumenti della destra.Ecco perchè la gente non si accorge più delle differenze e dice giustamente che sono tutti euguali.Ciò nonostante si va imperterriti in quella direzione.
Poi parecchi s’incazzano e ti dicono: ”Ma è Grillo l’alternativa?” Io ritengo che non lo sia, e non l’affrontano mai nel merito delle questioni ma hanno paura che possa scompaginare i loro programmi. Ci vorrebbe una sinistra che sia sinistra, e che si liberi definitivamente dalle sirene del centro.
Pienamente d’accordo ma infatti anche quella nostrana non è più Sinistra (e non lo è più da diversi anni) anche se così si ostina a connotarsi. Non basta l’etichetta per fare il monaco ( così mi sembra dica il proverbio) …d’altronde basta vedere cosa sono stati i Socialisti negli ultimi lustri, Socialisti in che senso? Come Tremonti, Brunetta, Cicchitto e Sacconi? Continuiamo a cercarla una Sinistra di nome e di fatto e soprattutto a…sperarla!
E’ vero che sinistra e destra avranno sempre un significato ma noi viviamo in una regione in cui la sinistra governa ininterrottamente da decenni e, per rimanere al tema, abbiamo un trasporto regionale decente?
O, come dice argutamente Mercanti, ci si limita a comunicati formali che chiedono “il pieno rispetto del contratto di servizio”? Dalla direttissima hanno già espulso la gran parte degli intercity, figuriamoci che fine faranno i treni regionali.
Se una sinistra serve (e io sono convinto di si) non è certo questa che abbiamo al governo di regioni, province e comuni e che si appresta a governare l’Italia garantendo gli stessi interessi della destra.
Ieri, scendendo a Roma nel lunghissimo viaggio – ormai più di 2 ore – ho sentito questa affermazione durante la lunga e assurda sosta di 25 minuti “da orario” a Orte. “Non si può perdere tutto questo tempo, visto che siamo in 4 perché, appena scade l’abbonamento, non organizziamo una macchinata così si arriva prima e forse si spende anche meno?”. Non è vero che Destra e Sinistra non si significano più nulla, è vero che la Sinistra in questo paese c’è solo come etichetta ma non nella sostanza degli atti politici. Per far passare il “profitto” privato i cittadini hanno dovuto e devono peggiorare la qualità della loro vita. Questa è la realtà dei fatti.
… Non sò se il titolo del post è una beffa o pone seriamente una domanda: l’assessore ai trasporti regionale è di Chiusi (e le ultime notizie ci dicono del suo interessamento proprio per la tratta Firenze-Arezzo-Chiusi-Roma) e se il problema riguardasse solo Chiusi….si potrebbe obiettare in quale altro contesto si potrebbe far qualcosa di concreto. Il problema è il peso politico della Regione Toscana nei confronti di Trenitalia e Rete Ferroviaria italiana che è blando. Il problema non investe la città di Firenze e per le altre realtà territoriali basta e avanzano i soliti comunicati formali per richiamare il “pieno rispetto del contratto di servizio”.
Ieri invece il mio regionale da Firenze non è partito e ho assistito, amaramente divertita, ad uno scontro tra ferrovieri tra chi si adoperava per risolvere (risolvendolo) il problema tecnico e chi allegramente cancellava la corsa. Parlare dello stato penoso delle toilette (quando funzionano) è diventato ormai luogo comune di alta banalità, così come il gioco di società delle porte che si aprono e quelle che invece rimangono chiuse mentre cerchi di scendere…..consoliamoci con il test scientifico che stiamo conducendo sulla “resistenza al netto di proteste” del cristiano: ancora eccellenti risultati anche nelle situazioni più estreme!
Ma come, non ci pensa già Ceccobao?