Ci fu un tempo in cui dal comune partì il riordino dei numeri civici. Se non ricordo male, fu in occasione di un qualche censimento della poplazione e delle abitazioni.
Fu incaricata una società che tappezzò tutte le entrate di qualsivoglia genere di numeri civici e per ogni numero pagammo dei bei soldini.
In via Gorizia, dove io abito, all’interno di una corte condominiale furono apposti numeri sia agli ingressi delle scale che nei garage. Addirittura due per garage, essendo i nostri garage con due aperture contrapposte.
Il risultato di questa geniale operazione è che comunque l’anagrafe comunale ha continuato ad usare la vecchia numerazione per cui nei documenti risulta un numero differente da quello apposto all’ingresso della residenza. Nel mio caso nessuno dei tre è uguale al prededente.
I disagi, sia per quanto riguarda la corrispondenza, e soprattutto, per le visite fiscali è evidente.
Solo qualche giorno fa mio figlio, rinnovando la carta di identità, ha chiesto spiegazioni all’anagrafe di questa discordanza e gli è stato riferito che non essendoci nessuna delibera di modifica dei numeri civici si devono ritenere validi quelli vecchi. E che per modificare il numero civico bisognava richiedere l’accertamento all’Ufficio di polizia municipale.
Siccome mi pare che più di mezzo paese (se non tutto) è in queste condizioni e che un cittadino debba avere la certezza del proprio indirizzo non sarebbe il caso di porre fine a questo caos?
I soldi li hanno incassati tempestivamente (il comune o la ditta?) e in cambio abbiamo ancora un disservizio che si protrae da più di dieci anni!
XBernetti. Anche noi abbiamo avuto problemi con i corrieri e abbiamo deciso di non usarli più fino a quando non si appiana la faccenda.
Con le visite fiscali invece il problema c’è sempre specialmente se c’è un medico poco collaborativo. Ho pregato il mio ufficio pesonale di inviare l’eventuale visita al numero che è sul portone e non a quello che ho nei documenti.
Invece per mio figlio che fa un lavoro precario è un bel problema.
A me dissero che faceva fede quello che risulta all’anagrafe e quindi sulla carta di identità.
Confermo il disservizio. Io abito in Via Hele (zona S, Caterina) ufficialmente al n. 30 ma nel 1991 dei solerti operatori hanno apposto alla colonna del cancello il n. 22. I postini più o meno ci conoscono, ma i corrieri no.
Per ben tre volte pacchi, anche urgenti, sono tornati al mittente perchè al n. 30 ora c’è un garage “disabitato”.
Il dilemma è: se do il n. 30 (civico ufficiale) la consegna non viene effettuata e se do il n. 22 è fiscalmente regolare?
10 anni? Facciamo 21, infatti i numeri furono apposti nel 1991. Nessuna delle giunte successive ha mai provveduto. Soltanto nel 2006 si è post mano, ma soltanto per il solo centro storico.