L’assicurazione del filippino

di Alessandro Bologni

Ho incontrato un mio amico filippino, era sconsolato, gli ho chiesto cosa avesse e mi ha detto che era stato a pagare la rata semestrale della sua polizza auto, una 1.600 cc, ed aveva pagato 379,50 €.

Ma come è possibile? Ne pago 329,00 io che ho un 2.400 cc, mi voglio informare quanto pagheresti alla mia compagnia, gli ho detto. Il filippino è 13 anni che guida, non ha mai avuto un incidente ed è in prima classe di merito, quella cioè che paga meno. Chiamo la mia compagnia, gli do tutti i dati, dopo poco mi richiamano e mi dicono: la rata semestrale da noi costa 220,00 €.

Ma come è possibile, dico io, una differenza così grossa? La gentile signora mi dice che sembra impossibile anche a lei e mi invita a mandare il filippino da lei con la polizza per vedere se ci fossero delle particolarità. Il filippino va ma la signora non trova nulla di particolare nella polizza e conferma il preventivo di 220,00 €.

Beh questa è l’Italia dove si sbandierano le liberalizzazioni della benzina, delle assicurazioni, delle farmacie, dei taxi degli orari di apertura delle attività commerciali e tanto altro. Questa è l’Italia che permette disparità e che colpisce i più deboli. Il mio amico si è quindi recato alla sua compagnia per chiedere lumi, accompagnato da un amico italiano, gli è stato risposto che quella è la tariffa a lui applicata che si potrà fare di meglio alla scadenza nel mese di aprile, che si ripresenti 15 giorni prima della scadenza e sarà rivisto il contratto.

Ho preferito non fare i nomi delle compagnie, entrambe agenzie di Chiusi, ma credetemi che ne avrei avuto tanta voglia. Sicuramente il filippino farà disdetta a quell’assicurazione, mi sembra il minimo.

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5 risposte a L’assicurazione del filippino

  1. Il brutto poi della questione specifica è che la stessa compagnia è disposta a fare un prezzo migliore, in alcuni paesi la trattativa, vedi vu comprà, è cultura: Giorgio vu comprà?

  2. Caro Giorgio, ho dei dubbi che la polizza sia calata per effetto della liberalizzazione, sotto gli occhi di tutti abbiamo visto il prezzo del carburante, te dirai che loro fanno cartello, ma gli è consentito, io ho sottolineato il fatto che ne risentono i più deboli e te lo confermi dicendo che bisogna essere informati e non tutti sono in grado di informarsi. In Italia si tende a favorire la GDO i negozi di vicinato vanno a scomparire e chi ci rimette è chi ha difficoltà a raggiungere i supermercati ed alla fine il costo per raggiungerli supera il risparmio sulla spesa

  3. L’episodio citato da Alessandro Bologni non fa che ribadire la positività delle liberalizzazioni e la necessità di applicarle in tutti i settori possibili.
    Prima di queste, infatti, il costo della polizza portata ad esempio sarebbe stato per tutti 379,50. Se ci sono ribassi si devono proprio al fatto che il mercato sia libero e non più soggetto ad accordi di cartello, anche se questi non sono del tutto evitati.
    Le liberalizzazioni vanno proprio a favore dei più deboli, e non contro, bisogna solo essere informati e saperle usare.
    Certo che ci vuole un po’ di tempo a disposizione perché, nel caso delle assicurazioni, ad ogni scadenza bisognerebbe chiedere qualche preventivo per indurre le compagnie ad applicare i prezzi migliori.
    Il fatto poi che la scadenza sia annuale e che ciascuno possa passare da una compagnia all’altra portandosi dietro la classe di merito è un’altro effetto positivo della legge sulle liberalizzazioni.

  4. carlo sacco scrive:

    ….poi vengono fatte le campagne pubblicitarie per le fidelizzazioni dei clienti che costano in pozzo di soldi,chiaramente pagate dai clienti stessi.Ma tutto funziona così,dalle società assicuratrici alle banche,tutte,nessuna esclusa.Ecco perchè mi viene da ridere quando sento certi slogan che fanno riferimento all’eticità,ai comportamenti rigorosi ecc ecc. Pensate un momento a quanto costano gli spot televisivi sulle grandi reti e capirete solo da quello cosa vi vendono.Durante il social forum di Firenze nel 2002 in occasione della serrata dei commercianti che chiusero sprangando i loro negozi,ho fotografato una scritta sopra la sprangatura che diceva:”le insegne luminose attirano gli allocchi” con riferimento alla mercificazione dei prodotti(soprattutto oggi quelli del lusso in estrema crescita anche con la crisi)che prodotti in serie vengono venduti non solo a chi può spendere ma a chi nello stesso tempo è stato più sensibile allo shampo ai propri neuroni.Quando si chiede da parte del governo morigerazione,dovrebbero essere compresi negli interventi anche politiche etiche per limitare tutto questo,invece si insinsiste nel permetterlo.Anche questo è un aspetto della crisi e della sottocultura che invade il nostro mondo.

  5. anna duchini scrive:

    Anche a me è successa una cosa del genere. Quando ancora le compagnie di assicurazione comunicavano in anticipo (e non come adesso che ti rechi all’agenzia e hai la sorpresa del rpezzo) il “premio” da pagare mi recai presso un’altra agenzia per farmi fare un preventivo. Era di un centinaio di euro inferiore a quanto mi aveva chiesto la mia agenzia.
    Feci presente la cosa e la risposta sbalorditiva fu che quel prezzo anche loro me l’avrebbero fatto. E così fu.
    Certo senza quel reclamo mi avrebbero fatto pagare tranquillamente un centinaio di euro in più.
    Alla faccia della fidelizzazione del cliente!

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