di Paolo Scattoni
Sabato, ad ora assai insolita (8.30), il Consiglio Comunale è chiamato a deliberare sul Piano strutturale. Può essere il passaggio definitivo, oppure no. Dipenderà da come il Comune ha risposto alle osservazioni: sia a quelle istituzionali (di Regione e Provincia) che a quelle dei cittadini. Fra le osservazioni infatti c’è quella di un Comitato di cittadini che, attraverso iniziative pubbliche, ha maturato una serie di valutazioni critiche sottoscritte da molti.
Se per la fase di adozione gli elaborati furono messi a disposizione in largo anticipo, questa volta il tutto si è svolto nella massima segretezza, tanto che la documentazione è stata messa a disposizione dei soli consiglieri comunali. Da questi però non si riesce ad avere nulla perché si sarebbero impegnati, giurin giurello, a non diffonderli.
Insomma, segreto assoluto sino a sabato. Dalla sua il sindaco ha fatto filtrare, in iniziative politiche pubbliche, due informazioni assai generiche, ma significative: sono stati introdotti cambiamenti minimi e le previsioni volumetriche, specialmente quelle residenziali, sono state appena limate.
Se queste “anticipazioni” verranno confermate ci sarà del lavoro da fare per il Comitato dei cittadini e per le forze politiche, se lo vorranno. A partire dalle previsioni. I dati provvisori di censimento lo confermano. Per quanto riguarda la popolazione si sarebbe assistito ad un aumento in 10 anni di 260 abitanti. Mentre, per quanto riguarda le famiglie, il dato censuario si attesta sui livelli del 2003 (dal 2003 al 2011 ci sarebbero appena 5 famiglie in più).
Voci non confermate dicono che nel processo di verifica, che segue lo spoglio dei questionari del censimento, il dato provvisorio sarebbe stato ridimensionato di oltre 100 abitanti. Il dato sarebbe già partito per l’ISTAT, ma noi semplici cittadini non possiamo chiederlo perché ce lo darebbero con il solito mese di ritardo, però potrebbe essere chiesto da un consigliere. Visto che non è un segreto di Stato ma informazione pubblica; speriamo che qualcuno lo faccia.
Comunque se l’ordine di grandezza, se pur limato, rimane quello del piano adottato (almeno per quanto riguarda le previsioni di nuova edificazione) si resta in contrasto con i Piani sovraordinati di Regione e Provincia che su questo aspetto pongono limiti chiari. Sarà allora possibile verificare se su questo specifico punto ci sono le condizioni per la richiesta di una conferenza paritetica Regione, Provincia e Comune in cui questi conflitti (fra i diversi piani) debbano essere riconsiderati.
Renzi? Ceccobao? Scaramelli?
Ieri sera all’assembela pubblica (nella sede del Pd!?) il sindaco ha confermato che: si ci sono state alcune limature ma l’impianto originario del Piano è stato confermato pur accogliendo le osservazioni di regione e provincia.
Resta da vedere come e in che misura perchè gli interrogativi avanzati da quelle amministrazioni erano seri e non di poco conto.
Le nuove case in colina saranno il richiamo per far tornare a Chiusi tutti quei nostri concittadini che si sono spostati in anni recenti a Città della Pieve.
Sul recupero, almeno per l’edilizia abitativa, le perplessità aumentano e per la fornace si è detto disposto ad accelerare i tempi ma ora è la proprietà che sembra non avere fretta.
Singolare il richiamo al rispetto della linea di partito per un iscritto. Indovinate chi.