Chi ha da obiettare che la Politica non si esercita con i discorsi fatti al bar dovrà ricredersi.
Sono andato ad assistere alla prima uscita del comitato pro Bersani a Chiusi Stazione in un ”aperobersani” allestito proprio in un bar. Ovviamente lo spazio a disposizione per l’incontro dei rappresentanti il Comitato con la “popolazione” (una saletta) ha registrato il “tutto esaurito”. Non poteva essere diversamente considerato che la leggenda vuole essere lo stesso luogo dove ha preso “vita” (in una riunione dallo spirito carbonaro) il Comitato pro Renzi.
A fare gli onori di casa alcuni giovani del PD, che non conosco personalmente, ma per l’enfasi dimostrata nei loro interventi direi credibili nell’impegno motivato a favore di Bersani. Se gli altri giovani presenti alla stessa ora nella sede del Comitato Pro Renzi (a pochi passi dal bar e intenti a proiettare il video della visita del loro leader a Chiusi ) avessero partecipato all’evento forse quell’auspicio proclamato dal coordinatore del Comitato Bersani in relazione alla “divisione interna al PD” sarebbe stato più credibile.
In realtà il PD si sta ufficialmente spaccando in due (comunque vada l’esito delle primarie) in un momento delicato in cui l’auspicio dovrebbe essere quello di presentarsi alle prossime elezioni, per il “dopo i tecnici”, più unito che mai. E si sta spaccando sul “leaderismo”. Sull’alternativa tra il politico con competenza tecnica e il politico che cavalca i sentimenti più diffusi nella popolazione.
Quello di vedere gente dello stesso partito in due diversi “ambienti” mi ha fatto riflettere sulla “coerenza” che in quel momento manifestavano gli uni e gli altri. Da un lato i giovani iscritti al PD “pro Renzi” che considerano quasi il “Partito” come una scoria di un passato che è necessario eliminare senza forse capire la differenza tra “rinnovamento e rottamazione”. Dall’altro lato giovani e anziani iscritti al PD che testimoniano una “Storia”, quella di un partito politico che nasce per attuare la politica dello stare insieme, dell’organizzazione.
Uno dei giovani coordinatori del Comitato Pro Bersani si è manifestato desideroso di fare tesoro dell’esperienza e di un consiglio dato dalla propria “nonna” mentre altri giovani, poco più là, professano la “Rottamazione” come “ginnastica che prescinde dalle esperienze, dalle competenze, dalle storie diverse che arricchiscono una comunità politica”.
Le due facce della stessa medaglia produrranno comunque un salto di “qualità” che per forza di cose dovrà passare per “il riconoscimento collettivo del merito acquisito nella lotta politica da giovani dirigenti, amministratori, militanti”.
Nella piccola saletta gremita ho visto le facce di un’età diversa ma quella più anziana, soddisfatta di non aver perso la memoria del proprio ruolo, resistendo alle derive plebiscitarie, populistiche e leaderistiche, lasciare la parola ai giovani protagonisti “del rinnovamento”. Ho anche visto i volti pensierosi di quei “leader” attuali che a un certo punto non sapevano se restare o defilarsi con la loro presenza.
E’ stata quest’ultima sfumatura durante l’aperobersani che mi è sembrata di buon auspicio…
Non mi piace affatto la piega che sta prendendo l’affaire “primarie”: probabilmente, per la prima volta da quando le hanno “inventate”, non voterò alle primarie. Non sono disposto a “tifare” per un tizio, qualsiasi. Mi fa orticaria un rétro come Renzi: basta guardare i manifesti con cui si presenta: ci sono tutti i colori della dc e in più quella foto da chansonnier del parco fucoli (un fausto cigliano, forse meno dignitoso visto che alza la testa per nascondere il doppio mento). Che non tutto quel che dice sia da buttare è un’ovvietà, ma lo dice anche Grillo e già prima di lui. Il problema è che quanto c’è da buttare lo tiene per sé. Dispiace che questo nulla attiri tanta attenzione. Se andrò a votare, seppur col cuore alla Puppato (ottima amministratrice, testa forte e bella donna – che non guasta :-)), voterò per Bersani.
Personalmente posso essere veramente l’ultimo a parlare, ma il processo temporale che ha detto Mercanti era scontato(sbagli più,sbagli meno,stessa ora, ecc ecc.,non sono queste le storie con peso). La storia con peso a questo punto è solo una. Perchè questa genia, DICO GENIA, di amministratori di partiti si è ridotta a evidenziarci simili spettacoli? Allora, c’è da riflettere (e la diatriba è qui, solo qui, pur sapendo che altri pensatori a sinistra non sono d’accordo), se sia meglio buttare a mare il bambino con l’acqua sporca o far entrare nel catino l’acqua di un altra composizione, che farebbe assumere una natura al liquido tutta diversa, e già quella odierna è parecchio ma pareccchio inquinata e diversa da quella che c’era prima).
I tempi cambiano, ma se si deve governare il futuro non smarrendo direzione, la riflessione da fare è fra queste due opzioni: svecchiamento e dinosauri fuori e ricostruzione con merito di strutture interne, quindi congressi generali della sinistra e peroramento dei pesi, oppure si apre il rubinetto e si dà il partito in pasto al mercato, in questo caso alla finanza. Contenti voi contenti tutti.
L’etichetta politica consolidata vorrebbe che non si organizzano iniziative in luoghi prossimi e alla stessa ora fra diversi competitori.