Come ogni anno, ormai da una quindicina d’anni, si torna a parlare di riorganizzazione degli istituti scolastici, in questo caso degli istituti superiori, in particolare dell’Istituto Valdichiana di Chiusi. Ancora non si è fatto in tempo ad impararne il nome che già rischia di doverlo modificare.
Attualmente l’istituto è composta da quattro scuole diverse, l’Einaudi (ex Ragioneria e Geometri) ed il Marconi (Professionale elettrico meccanico) di Chiusi, uniti al Redi (ex Ragioneria) e Caselli (Professionale commerciale), ma pare che, anche per venire incontro alle ripetute richieste provenienti dall’Amministrazione comunale della cittadina del bravio, l’Amministrazione provinciale e la conferenza dei sindaci, stiano pensando di aggregare le due di Montepulciano ai licei.
La cosa di per se potrebbe apparire anche indolore, se si considerassero le scuole come dei pacchi, senza tener in considerazione tutte le questioni collegate, collegi docenti, organizzazione amministrativa, piani dell’offerta formativa ecc. ed in più i vincoli di dimensionamento (numeri di alunni), che invece sono strettamente collegati.
Per cui, se l’ipotesi dovesse avere uno sviluppo, la PRIMA CONSEGUENZA sarebbe il dover trovare un altro abbinamento alle due scuole chiusine, che con i loro circa quattrocento alunni si troverebbero sottodimensionate rispetto al minimo di seicento, previsto attualmente, ma che potrebbe anche venire meno successivamente, anche in seguito alla pronuncia di illegittimità della Legge 111/11 del governo Berlusconi, da parte della Corte Costituzionale.
La soluzione prevista, prevedrebbe l’abbinamento all’Istituto Artusi di Chianciano, attualmente in un limbo, in quanto sottodimensionato rispetto al limite dei 600 alunni, ma lasciato temporaneamente come scuola autonoma, pur senza dirigente scolastico e dirigente amministrativo, quindi dato in “reggenza” a dirigenti di altre sedi.
SECONDA CONSEGUENZA sarebbe il dover individuare la sede principale della nuova istituzione (Einaudi, Marconi e Artusi), peraltro già esistente in questi termini fino a circa quattro anni fa, quando per soddisfare le richieste dell’amministrazione comunale di Chianciano fu smembrata e la scuola delle terme, ebbe il riconoscimento di scuola autonoma, mentre le scuole chiusine costituirono l’attuale abbinamento con le due di Montepulciano. “Fare disfare è tutto un lavorare”…, per chi non ha di meglio da pensare!
All’epoca la sede della presidenza (o dirigenza) e della segreteria principale erano a Chiusi, logica vorrebbe che lo fosse anche nella nuova ipotesi: – la scuola chiusina, attualmente è normo-dimensionata e non chiede certo di essere ridivisa dalle poliziane Redi e Caselli, (peraltro scuole similari), a Chiusi ci sono i Dirigenti scolastico e amministrativo titolari, a Chianciano no, la posizione logistica di Chiusi, rispetto ad un bacino di utenza che va, come minimo, da Fabro a Sinalunga, da Tavernelle a Pienza, da Celle a Castiglione del Lago, ma anche oltre, è sicuramente più centrale e facilmente raggiungibile da tutti, almeno per le attività di segreteria. Infine, la gestione delle scuole di Chiusi è più complessa essendo costituita da scuole di quattro diverse tipologie.
Perché quindi non andare secondo raziocinio? Bisognerebbe chiederlo agli amministratori, che ultimamente sembra usino le scuole come pedine su una scacchiera, senza preoccuparsi più di tanto della qualità del servizio, degli studenti e dei lavoratori.
In tutta la vicenda, la posizione dell’amministrazione comunale quale è? Alla riunione di area dei sindaci del PD, sembra che abbiano partecipato l’assessore all’istruzione di SEL ed un funzionario del comune che è anche segretario della sezione PD di Chiusi (mi pare) esprimendo parere negativo a nome dell’amministrazione di Chiusi, alla decisione, ma non il Sindaco, sicuramente preso da impegni più importanti, questo, a quanto mi dice chi di politica ne sa più di me, non è stato un gran segnale di interesse.
Ma guarda che strano: com’è che c’è di mezzo Montepulciano? Non lo avrei mai sospettato… 😉
Ma perché queste continue invasioni di campo da parte dei politici locali? Quando poi sono incapaci e/o assenteisti succede le soluzioni più appropriate si allontanano.