A proposito delle primarie che potrebbero sembrare un buon, trasparente metodo democratico, ci si deve chiedere ma lo è davvero? O ancora prevale solo la legge dei numeri?
Conosciamo davvero l‘impegno per esempio lavorativo che alcuni pretendenti hanno svolto, l’esperienza che hanno acquisito in lavori seri, difficili, pesanti dei quali forse hanno solo sentito parlare, prima di proporre scelte che vanno a toccare la vita dei cittadini soprattutto di quelli che non riescono a sentirsi cittadini uguali a tutti gli effetti?
Una volta si diceva l’esperienza e’ maestra di vita proprio per le possibilita’ alternative che offriva a chi aveva operato sul campo in modo personale e diretto. Chi vincera’ le primarie sara’ il candidato naturale alla presidenza del consiglio del partito o della coalizione che nella prossima primavera sarà chiamato al governo del paese da un voto democraticamente espresso. Questo non è elemento da sottovalutare ma è da considerare in modo oculato, serio, per essere certi delle capacità, delle attitudini,della formazione, della cultura di chi si propone per uno scopo tanto delicato ed importante non solo all’interno del nostro paese ma soprattutto in Europa dove abbiamo visto che i nostri partners giustamente pretendono molto.
Forse sarebbe stato più convincente, pur rimanendo nella stessa loro linea di sinistra, proporsi in una lista civica dove si sarebbe potuta mettere non solo la propria faccia ma anche qualcosa in piu’ senza avere la certezza acquisita da chi ci ha preceduto. Per quanto riguarda le preannunciate primarie per il centro destra, credo che si abbia il diritto-dovere di contribuire alla riuscita soprattutto per collaborare a quel tanto richiesto ed auspicato desiderio di rinnovamento , di cambiamento per cui i giovani stanno lottando, da parte di chi crede in questa forma di democrazia. Ecco in linea con quelle che saranno le direttive del coordinamento provinciale, regionale, nazionale e se ne saremo convinti, e’ giusto appoggiare il movimento perche’ anche i giovani del centro destra possano emergere; e ce ne sono di capaci e coraggiosi. Penso alla Giorgia Meloni gia’ misistro, al sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, all’ on. Beatrice Lorenzin, all’on Nunzia De Girolamo (classe ’71, 75,77, 79 etc ) solo per fare qualche citazioni. Rappresentano una parte di societa’ civile che pur giovanissma (o sono anche loro in predicato per la rottamazione!) hanno gia’ dato molto alla vita politica, hanno acquisito esperienza e competenze che ,unitamente a quelle dei dirigenti piu’ “maturi”, potranno interpretare una nuova fase di sviluppo con proposte e programmi concreti ed attuabili nell’interesse di un paese che ha tutte le premesse e le prerogative per riaffermare la propria identita’ con persone trasparenti, leali, oneste, preparate. Io ci credo, e personalmente cerchero’, come del resto sempre fatto rimanendo vicino ai giovani ,di aiutarli ,ove possibile, a superare questo momento delicato della vita pubblica ,infondendo un senso di speranza nel quale continuare a credere e lottando con loro per affermare principi e valori, patrimonio culturale di tutti noi. Insieme ce la possiamo e dobbiamo fare.
Con la politica non si dovrebbe mangiare ne’ tantomeno arricchirsi anche se legalmente. La politica la si fà per vocazione e non per professione. Il fatto che gli impropri stipendi dei politici siano resi legali da leggi approvate da loro stessi, ai miei occhi, non li rende meno criminali di chi ruba per sopravvivere. Poi ci sono i Lusi, i Penati, i Fiorito ed i Belsito che si superano e che vengono beccati perché sono forse furbi ma affatto intelligenti.
Adesso alla ribalta c’é anche il moralista o forse è meglio dire l’immobiliarista Di Pietro che con il figlio il cognato e la moglie hanno collezionato circa 60 immobili da quando esiste l’IDV. Speriamo che i giovani citati nell’articolo siano migliori. Ci credo poco ma spero di sbagliarmi. Cara professoressa, purtroppo di persone intellettualmente oneste come lei in consiglio comunale ne vedo poche e a livello nazionale ancora meno, sia a dx che a sx.