<Circolo degli appollaiati> è il nome del nuovo gruppo di amici di cui, sabato 8 dicembre, Don Azelio ha benedetto e inaugurato la sede in Piazza Duomo, al pianoterra del palazzo vescovile.
E’ costituito per ora da una ventina di persone, tutte molto conosciute, rigorosamente di sesso maschile e di un’età che supera, di poco o di molto, i sessant’anni.
Si ritroveranno nel loro <rifugio>, così lo hanno chiamato, per leggere, commentare, giocare, ma soprattutto parlare in amicizia e discutere degli argomenti più vari. In estate tutto questo veniva fatto spontaneamente alle panchine dei giardinetti, ovvero, di Largo Cacioli ma per la brutta stagione mancava un adeguato luogo di aggregazione.
Il termine, a dir poco singolare, di <appollaiati> racconta l’origine di questo gruppo e ne svela le caratteristiche. Tutto è iniziato con il bollettino parrocchiele <Chiusi Città Aperta> del settembre scorso dove è apparso l’articolo <E ai giardinetti si parla di ….> che voleva dimostrare che, durante l’estate, nelle famose panchine sotto ai tigli, sede quasi istituzionale della fatidica <visciaia>, tra i più svariati argomenti, si è parlato, grazie all’avvicendarsi dei parroci, della Chiesa e delle Parrocchie di Chiusi Città.
Fu usata l’espressione <chiacchierare a ruota libera dei pensionati appollaiati nelle panchine> che fu presa dagli interessati quasi come un’offesa e ne fecero amichevole e sorniona ironia con chi lo aveva scritto, che, tra l’altro, è uno di loro. Soprattutto non piaceva quel termine <appollaiati>.
E proprio qui sta il bello che lascia intravedere lo spirito della <visciaia> definita come un modo benevolo di prendere in giro ridendo dei difetti propri e altrui. Quella che, a primo acchito, poteva essere considerata un’ offesa si è risolta, una volta chiarito l’equivoco, in un punto d’onore. E’ sorto così il <Circolo> appunto <degli appollaiati>. Storie tutte chiusine da sembrare quasi una novella fuciniana.