E’ di questi giorni la notizia di un’inchiesta della magistratura su sospetta corruzione per i lavori del sottopasso ferroviario di Firenze. Secondo la procura si sarebbero utilizzati materiali inadatti e pericolosi per la costruzione della galleria. La dimensione della ipotetica truffa sarebbe enorme: l’appalto per 550 milioni sarebbe poi lievitato a 800 milioni e anche su questo indaga la magistratura.
L’indagine riguarda personaggi importanti dalla presidentessa della società delle FS Italferr, Rita Lorenzetti, sino all’ingegner Ettore Incalza stretto collaboratore di Lunardi ai tempi del suo impegno nel governo Berlusconi.
Comunque gli ambienti coinvolti sono principalmente legati al PD, per esempio l’impresa che si è aggiudicata l’appalto è una COOP che la stampa dà vicina al PD. D’altra parte Rita Lorenzetti è stata sindaco di Foligno, poi deputato e successivamente presidente della Regione Umbria per due mandati.
Questa vicenda ci fa tornare alla mente la vicenda di Riccardo Conti già assessore ai trasporti e responsabile del settore trasporti del PD.
Si trattava allora di una bretella stradale nell’area fiorentina finanziata e non realizzata. Di conti si scrive allora del suo ruolo nel consiglio di amministrazione della F2i (Fondi italiani per le infrastrutture) presieduta dal chiacchierato Vito Gamberale, su designazione del Monte dei Paschi.
Insomma pare esserci una sorta di settore all’interno del PD che si è “specializzato” settore trasporti. Un settore che sembra incline ad imbattersi nelle attenzioni della magistratura. A prescindere da come si concluderanno le inchieste è necessario che il PD chiarisca POLITICAMENTE intenzioni e strategia.
Per Chiusi il chiarimento di questo nodo è essenziale perché i personaggi che abbiamo citato si dice essere in linea con la strategia dell’AD delle Ferrovie Moretti. Sappiamo cosa questo significhi: l’alta velocità come “metropolitana d’Italia” che taglierà fuori la stazione di Chiusi, ma anche le altre stazioni intermedie (Vadarno, Arezzo, Orvieto, Orte) dalla direttissima. Allora è possibile farsi sentire per influenzare la politica del futuro governo.
L’iniziativa con Ivan Cicconi nel marzo 2012 poteva rappresentare un punto di partenza. Purtroppo non lo è stata. Si tratta di organizzare un nuovo inizio.
…che i cittadini votino contro i propri interessi è palese ormai.Anche in tanti periodi precedenti hanno votato contro i loro interessi ed oggi i partiti sono diventati scatole vuote.Ma la cosa più tragica è quella che con l’andazzo che i partiti hanno imboccato non si ha per molti l’esatta percezione del punto in cui tutta la società politica e con questa il territorio siano caduti in basso.Continua tale andazzo perchè soprattutto chi manovra ed amministra i consensi opera per non cambiare e fin’ora il vento è tirato non ostante tutto a favore di quest’ultimi.Vi ricordate le parole che furono dette alla costituzione del PD a Chiusi proprio da quei giovani che si candidavano a far parte di tale partito?Io me le ricordo bene poichè ero fra la gente:Occorre che i giovani recuperino la capacità d’indignarsi!Lo dissero in molti.Chissà a domandar loro oggi che Bersani ha ritenuto opportuno andare verso il centro(per sua ammissione diretta)cosa ne pensano ?Avete sentito o visto qualcosa voi’,qualche segnale, qualcuno che si sia indignato?Tutti silenti e allineati e coperti per non andar contro l’andazzo.E’ il terreno di cultura che non permette di far germogliare il nuovo e non lo fa germogliare poichè il terreno che è nell’orto fa crescere le piante solo nella direzione nella quale il padrone dell’orto vuole che si vada.
Dallo “spezzettamento” delle ferrovie ci hanno rimesso in tanti (i più che usano il treno) ma in tanti hanno avuto modo di fare lauti guadagni. Sono scelte politiche.
Ed ecco un altro tipico esempio che dimostra che i cittadini votano anche contro i propi interessi.
All’iniziativa di Ivan Cicconi ero presente e fu fatto nel dibattito un panorama generale della situazione.Le conclusioni furono possibiliste ma tendenzialmente”scure” per quanto riguardava la situazione del nostro territorio e non solo.Quello che tu dici nel Post è tipico delle condizioni in cui si trova ad operare la politica quando allarga le sue attenzioni che il potere conferitole dai suffragi le consente.Ho sentito tante volte le speranze vuote che lasciano poi compiere tutte quelle distorsioni che l’automatismo del sistema economico consente. Quando non esiste controllo dal basso la politica è piena di liberi battitori, criticabili quanto si vuole ma che hanno o si prendono tutta la liberta di manovrare.E questi sono i risultati mentre anche gli stessi invocano moralità pubblica.Viene da ridere…
Una volta c’era una sola cosa che si chiamava “Ente Ferrovie Dello Stato” con un solo consiglio di amministrazione ed unico presidente.
Oggi ci sono 11 consigli di amministrazione, 11 presidenti con altrettanti 11 sedi per fare la stessa cosa che si faceva con un solo consiglio (RFI spa + Treitalia spa + Italferr spa + TAV spa + Ferservizi spa + FS Sistemi Urbani spa + FS Logistica spa + Fercredit spa + Busitalia Sita Nord spa + Grandi Stazioni spa + Centostazioni spa + Netinera spa).
Tempo fa sul fatto quotidiano uscì un articolo di Nando Dalla Chiesa in cui segnalava questa anomalia all’interno del Pd, snocciolando tutta una serie di nomi.
Insomma, secondo l’esponente del Pd milanese, quello dei trasporti è un settore presidiato “militarmente” all’interno del partito. Dai più bassi livelli territoriali fino alle commissioni parlamentari.