In questi ultimi sabato mattina qualcuno(certamente pochi, vista la stagione) avrà notato uno strano movimento di giovani all’interno del parco dei Forti e se ne sarà chiesto il motivo.
Magari il primo pensiero, ad uno sguardo poco attento, potrebbe aver fatto pensare a qualche “forcaiolo”, come ogni tanto può capitare di incontrarci, invece tutt’altro perché quei ragazzi, si stanno impegnando seriamente, guidati da un docente, ad effettuare un rilievo topografico del parco.
Lo scopo di questa attività dovrebbe essere quella di consentire la redazione di un piano di recupero conservativo e valorizzazione dello stesso parco dei Forti, per restituirlo ai chiusini ed ai turisti ai livelli di molti, molti anni fa.
L’idea è venuta da una delle più importanti associazioni chiusine, il “Gruppo Archeologico”, ovviamente la proposta ha subito suscitato interesse, pur con delle riserve dovute al fatto che gli studenti non potranno dedicarvi troppa parte del loro tempo scuola e quindi la conclusione del progetto non potrà avvenire in periodi brevissimi.
Nell’esecuzione del progetto saranno coinvolti tecnici e studenti del corso Geometri,per i rilievi ed il progetto architettonico, nonché tecnici e studenti del corso Professionale, per lo studio e progettazione dell’impianto di illuminazione.
La Dirigente scolastica, che è anche presidente dell’Ente S. Stefano, si opererà, se il progetto arriverà a compimento, affinché venga assegnata una borsa di studio all’alunno o alunni, che si dimostreranno più meritevoli.
Un tempo i visitatori che venivano a Chiusi decantavano la bellezza del giardino all’italiana, difficilmente si riuscirà a riottenere lo stesso risultato, ma almeno quello di fermarne il degrado si. Poi tutto dipenderà, oltre che dall’impegno del “Gruppo”, dai fondi che l’Amministrazione Comunale, la quale naturalmente è stata coinvolta e a sua volta si è dimostrata interessata all’attività o altri finanziatori, potranno mettere in campo.
Vari anni indietro, (primi anni 90) con gli alunni del Professionale (all’epoca era ancora separato dall’Einaudi) partecipammo ad un concorso nazionale con un progetto di recupero del cunicolo che da Fonte Branda porta al famoso “laghetto sotterraneo, prevedendo, tra l’altro, anche un uso irriguo, per il verde pubblico dello Scalo, con l’acqua che da questo sgorgava continuamente dalla omonima fonte(in epoca recente è stata dirottata direttamente in fogna).
Il concorso era stato bandito da una banca che non aveva sedi a Chiusi e dintorni ed al progetto, pur andandoci vicino, non fu assegnato il primo premio che ne avrebbe finanziato l’esecuzione. Così il cunicolo è ancora inaccessibile e ormai sarà quasi irrecuperabile.
Alunni della scuola hanno partecipato ad altri concorsi, (pochi anni fa ad esempio era stata progettata l’installazione sul tetto della palestra delle scuole di Chiusi Scalo di un impianto fotovoltaico, purtroppo mai utilizzato) e vinto vari altri premi, l’ultimo è recentissimo e ha consentito l’acquisto di alcuni notebook che sono stati assegnati in uso alla classe in questi giorni.
Questa, tuttavia, dal piano di recupero del cunicolo, di cui ho detto prima, è l’attività progettuale più laboriosa ed importante in cui la scuola si impegna ed è anche occasione di integrazione con la comunità della nostra città; se il lavoro di progettazione andrà in porto, potremo vederne i frutti.
Sarebbe stato bello se tutto fosse andato come dice Giulietti. I vandali non sono stati inventati recentemente, anche se sicuramente sono cresciuti di numero. Ricordo ancora una mattina verso le otto del mattino (doveva essere il’73 o ’74, quando fui vicesindaco) il povero Provimo urlante che suono a casa mia, perchè qualcuno aveva strappato tutti i gerani, che si trovavano nei grandi vasi lungo la prima parte del viale.
concordo con Luciano Gherardi sulla opportunità di ricordare la figura del mitico “Provimo” che custodiva i Forti come un gioiello. Noi bambini eravamo ciìosì consci del suo attaccamento al parco che ancora mi risuona nelle orecchie il grido che qualche vedetta lanciava al suo arrivo ai Forti: “Ragazzi… gambe… c’è Provimo!”. Non che lui ci abbia mai detto alcunchè…. ma pewr noi rappresentava la tutela del parco e noi ci sentivamo comunque e sempre …. con la coscienza sporca. 🙂
A guidare l’opera di recupero sarà il gruppo archeologico per cui le competenze per individuare le azioni più adeguate, oltre a quelle puramente tecniche, non mancheranno.
Ricordo anch’io quel giardiniere, nelle poche occasioni in cui da ragazzino mi recavo nel giardino con dei compagni, c’era quasi il terrore di essere rimproverati da questi, guai a fare troppi schiamazzi o qualche gioco che solo lo insospettisse. Me lo ricordo come se fosse tutto il giorno “di guardia”, poi magari non era così, ma accudiva anche alcuni animali di un piccolo “zoo” quindi probabilmente capitava in varie ore del giorno. Comunque, allora nessuno danneggiava niente e tutto era perfettamente in ordine. In epoca più recente invece pare che siano stati trafugati anche pesantissimi reperti etruschi.
Di movimenti di ragazzi che fanno “sale”, come si dice dalle mie parti, ne sento fin troppi, ma stavo scendendo dalla macchina quando vidi un nutrito gruppo di ragazzzi che non potevano essere in fuga, perchè accompagnati e dotati di strumenti, che non servivano per divertirsi. Anch’io, quando secoli fa sono arrivasto a Chiusi (correva il 1966) trovai bellissimo il Parco. Quindi bene, se si mette tutto com’era allora. Senza togliere nulla a quanti oggi devono occuparsi di un verde molto più esteso, devo ricordare che la bellezza di quel giardino, si doveva ad un solo giardiniere: Provimo (ma qualcuno dice Provino). Devo dire che una targa di ricordo non mi sembrerebbe fuori luogo.
Un’iniziativa davvero interessante e importante. Ma perché la nostra scuola non fa conoscere meglio a tutti noi queste attività? E’ importante che la città sappia della vita delle “sue” scuole. Chiusiblog è a disposizione.