Un decreto legislativo per la trasparenza totale nella pubblica amministrazione

di Paolo Scattoni

Per ora è una notizia di stampa, ma vale la pena lanciarla subito. Si tratta di un decreto legislativo approvato dal governo. Lo leggeremo con calma, ma i presupposti sono interessanti. Chissà se riusciranno a stopparlo. La storia è questa. A novembre è stata approvata la legge contro la corruzione nella pubblica amministrazione (legge 190/2012). poi c’è stato il susseguirsi degli scandali in alcune regioni (per esempio Lazio e Lombardia) che ha indignato l’opinione pubblica.

Così anche il governo ha dovuto rispondere in qualche modo. Si è così lavorato sulla legge.

Bisogna intanto sapere che già esiste una “Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche”. La legge 190 la recupera e la fa operare come Autorità Nazione Anticorruzione. Poi al comma 3 dell’articolo 1 così recita:

(…) la Commissione esercita poteri ispettivi mediante richiesta di notizie, informazioni, atti e documenti alle pubbliche amministrazioni, e ordina l’adozione di atti o provvedimenti richiesti dai piani (….) del presente articolo e dalle regole sulla trasparenza dell’attività amministrativa previste dal (…) presente articolo e dalle altre disposizioni vigenti, ovvero la rimozione di comportamenti o atti contrastanti con i piani e le regole sulla trasparenza citati. La Commissione e le amministrazioni interessate danno notizia, nei rispettivi siti web istituzionali, dei provvedimenti adottati ai sensi del presente comma.”

 

E’ un po’ complicato, ma in soldoni significa che tutto deve essere reso trasparente nei siti istituzionali della Pubblica Amministrazione.

Quello che ha emanato il governo è un decreto legislativo che attua questo articolo. Ora il decreto legislativo deve passare la valutazione della Commissione e dell’Autorità per la privacy.

Se così fosse saremmo di fronte a una vera e propria rivoluzione a partire dall’obbligo di rendere pubblici i redditi degli amministratori.

Ma quello che più inciderà sarà l’attuazione del principio dell’accessibilità totale delle informazioni, che si ispira al Freedom for Information act USA. Sarà garantita a chiunque lo richieda a qualsiasi documento o dato in possesso delle Pubblica Amministrazione, salvo i casi in cui la legge lo esclude espressamente (es. per motivi di sicurezza). Insomma tutti potranno accedere senza dover giustificare la richiesta di accesso, come ora.

Inciderà a livello locale? Molto, ve lo posso assicurare. Consigliere comunali mi hanno riferito che debbono firmare un impegno scritto a non diffondere i contenuti della documentazione consultata. Perché non provano i consiglieri a chiedere informazioni sul famoso bando sul Palazzo delle Logge. C’è stato un solo partecipante e a noi piacerebbe sapere chi è e qual’è la ditta che rappresenta. Vediamo se l’aria del decreto legislativo convincerà ad atteggiamenti diversi. In futuro non ce lo dovremmo più chiedere perché tutti noi dovremo avere accesso a quell’informazione.

Nell’articolo precedente scritto della difficoltà qualche tempo ad accedere ai dati sugli impegni e sulle spese per lo stadio. Saranno in rete non ci sarà bisogno di chiedere.

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3 risposte a Un decreto legislativo per la trasparenza totale nella pubblica amministrazione

  1. Praticamente quello che dovrebbero fare i Revisori dei Conti. E mi riferisco a quelli del Monte dei Paschi.
    Ma se tanto mi da tanto c’è ben poco da sperare…

  2. Elisa Leandri scrive:

    Se tutto questo dovesse diventare legge sarebbe fantastico! Ma tutto ciò a cosa servirà se gli enti continuano a considerare il proprio archivio (corrente, deposito, storico) come una cosa poco importante? Nella maggior parte dei comuni i documenti cartacei e digitali o vengono classificati con criteri vecchi di un secolo o nel peggiore dei casi non vengono proprio classificati! Per un cittadino sarà comunque un’impresa ardua andare a consultare i documenti!

  3. Consigliere comunali mi hanno riferito che debbono firmare un impegno scritto a non diffondere i contenuti della documentazione consultata.

    Ma è legale una cosa del genere? Secondo me, no. Anzi, è persino lesiva del ruolo politico del Consigliere…

    Quindi:

    1) se per ottenere i documenti lo dovessi firmare, lo firmerei e poi il giorno dopo i documenti visionati li renderei pubblici. Che mi fanno, dato che hanno fatto peggio loro?

    2) ma il consigliere comunale “gola profonda” perché non denuncia la cosa alla magistratura?

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