Se n’è andata in silenzio … senza far rumore … senza creare disturbo … proprio come nel suo stile>. Scrive così Catia Petraccelli del Rione Carducci ricordando la morte della Piccola Sorella Annunziata di Gesù, avvenuta nella fraternità di Chiusi Città all’alba di venerdì 18 gennaio. La sera prima aveva partecipato, come sempre, all’ adorazione eucaristica della parrocchia nella chiesa di Santa Maria Novella.
Le sue consorelle della fraternità l’hanno trovata morta da poco, sul letto, in un atteggiamento sereno, colpita da una crisi cardiaca conseguente all’ asma che l’affliggeva da 30 anni. <Hai vissuto la tua Pasqua da sola, nel segreto … come la sposa del Cantico dei Cantici puoi dire a Colui che ti ama: “Attirami dietro a te, corriamo! …”> hanno scritto. Nei suoi voti perpetui del 1975 aveva offerto la sua vita per l’unità visibile di tutta la Chiesa ed in particolare per gli Anglicani.
E per questo è stata due anni in Danimarca, prima di andare nella fraternità in Sicilia dove ha apprezzato la bellezza di quella terra e condiviso la quotidianità di quel popolo. Nel 1997 è giunta a Chiusi, quando la fraternità era al Rione Carducci, dove ha saputo creare legami d’amicizia profondi e liberi.
<Ci ha sempre offerto la sua spalla – scrive ancora Catia Petraccelli – la sua costante presenza è stata discreta, profonda, sincera … le sue osservazioni, le sue riflessioni sempre acute, aperte al dialogo e all’ascolto … in lei ho trovato il luogo in cui si fa esperienza della libertà, senza alcuna imposizione, accettando la comunione di convinzioni e ideali ma anche la reciproca distanza derivante dalla differenza delle persone, delle loro sensibilità, dei loro diversi percorsi di vita … è stata una donna di fede, una donna libera, …. anche per noi una sorella>. E queste relazioni sono state così importanti per Annunziata che, anche quando la fraternità è stata spostata a Chiusi Città, le ha dedicato un pomeriggio alla settimana per mantenerle vive e feconde.
In Via dei Forti, dove ora la fraternità continua ad essere presente, nuovi legami e nuove amicizie hanno dilatato il suo cuore. Ed era particolarmente felice quando poteva contribuire all’artigianato della fraternità lavorando la terracotta. La notizia della sua dipartita si è diffusa rapidamente e la camera ardente allestita dalle consorelle nella loro piccola cappella è stata meta di un continuo pellegrinaggio di conoscenti, amici, sacerdoti e religiosi provenienti non solo da Chiusi ma anche da altre parti della diocesi.
Le esequie sono state celebrate nel primo pomeriggio di domenica 20, partecipate da molti fedeli, tante piccole sorelle provenienti da più parti d’ Italia e presiedute dal Vescovo Mons. Rodolfo Cetoloni il quale nell’ omelia ha particolarmente messo in risalto la centralità della Parola di Dio nella vita di Annunziata che le dava luce per <dire sempre parole sensate e misurate> e soprattutto la spingeva a vivere la testimonianza cristiana nel nascondimento, <tra gli altri e come gli altri> nel rispetto di tutti, senza giudicare alcuno, ma dando a tutti accoglienza e fiducia ed essere così una presenza preziosa in una realtà come quella attuale con un crescente bisogno di comunione, piena di sensi di colpa, di individualismo, di scoraggiamento e di tristezza.
A conclusione della celebrazione Gianni Novello, responsabile del Cipax (Centro Interconfessionale per la pace), citando Charles de Foucauld, ha sottolineato il senso profondo che Annunziata aveva dell’ amore, che non è mai disgiunto dalla sofferenza e che culmina con l’annientamento di se stessi come mezzo più potente per conformarci a Gesù. Ed il concetto di una fede incarnata e sofferta appare anche in un suo scritto, riportato nel ricordo funebre: <Sì credo … credo che in Cristo Gesù la mia carne sarà salvata, e credo che tutto è amato e salvato da Lui>.
La piccola sorella Fiorella, responsabile per le fraternità in Italia, ha messo in risalto l’amore alla Chiesa che aveva Annunziata. Una Chiesa che sognava <sempre più bella, libera ed evangelica>. <Questo amore appassionato – ha continuato – la portava ad essere come un pungolo che esprime visioni in modo netto e radicale … ed ha a cuore di risvegliare l’attenzione e per questo raccoglieva notizie e faceva circolare articoli ed interventi>. Suor Fiorella ha altresì sottolineato l’ecumenismo e l’attenzione entusiasta al Concilio Vaticano II.
<Conferma di questa offerta – ha scritto – è che il Signore l’ha colta il primo giorno della settimana di preghiera dell’ unità dei cristiani>. Altra conferma – ci permettiamo di aggiungere – è la dichiarazione entusiasta che la piccola sorella Annunziata ci ha fatto mercoledì sera, mentre tornavamo insieme dalla S. Messa, sul primo incontro, tenuto da Don Domenico, sul Concilio Ecumenico e sull’importanza della sua attuazione concreta nelle parrocchie. Vita nascosta con Cristo in Dio, testimonianza discreta e gioiosa, amore alla Chiesa, speranza nell’attuazione del Vaticano II, costituiscono la preziosa eredità di Annunziata, piccola sorella, del cui passaggio a Chiusi la comunità parrocchiale ringrazia il Signore.
Marco, grazie per questo bel ricordo.