Tutti ricordano il furto dei codici miniati dal museo della Cattedrale nel 1987. Quella refurtiva fu recuperata fortunosamente dal carabinieri mentre stavano indagando su un altro furto di opere d’arte in Umbria. Era un furto come purtroppo ce ne stati altri nel nostro Paese. E’ una piaga che ci funesta da secoli. Non credo ci sia qualcuno che possa approvarla. La perdita dei codici a Chiusi fu per tutti noi cittadini di Chiusi una ferita e nessuno pensa che la perdita di un pezzo di memoria storica fosse un valore positivo.
La recente vicenda dell’incendio dei manoscritti plurisecolari conservati a Timbuctu, nel Mali, lascia perplessi. Che poi la maggior parte di questi, potrebbe non essere andata perduta come paventato, è un sollievo per molti, ma evidentemente non per tutti. Infatti i ribelli hanno appiccato l’incendio alla biblioteca che li conservava non per errore o per puro vandalismo, ma consapevolmente. Quegli scritti che documentano la cultura islamica nei primi secoli dello sviluppo dell’Islam sono stati considerati fuorvianti. Un po’ come la distruzione dei santi sufi sempre a Timbuctu con la motivazione che l’attenzione ai santi poteva distrarre dall’attenzione verso Allah.
La vicenda mi ricorda quella dell’incendio della biblioteca di Alessandria nel 642 DC quando il generale Amr ibn al-As che aveva conquistato l’Egitto chiese al califfo Omar che cosa fare della biblioteca che conteneva centinaia di migliaia di rotoli manoscritti che documentavano per lo più la civiltà ellenica e romana. Omar pare abbia risposto: «In quei libri o ci sono cose già presenti nel Corano, o ci sono cose che del Corano non fanno parte: se sono presenti nel Corano sono inutili, se non sono presenti allora sono dannose e vanno distrutte».
E così si perse la biblioteca di Alessandria. I dettagli del racconto sono stati in seguito messi in dubbio da alcuni storici. Ma che la biblioteca di Alessandria sia stata bruciata per motivi “ideologici” è indubbio.
Fa un po’ effetto pensare che vi siano correnti di pensiero che possano fare a meno della storia. E’ pur vero che anche la storia occidentale vanta episodi non proprio edificanti, come la distruzione sistematica delle immagini sacre perché non era permesso riprodurre l’immagine di Dio. E’ per altrettanto vero che difficilmente si trova (almeno io non l’ho mai trovata), una corrente di pensiero occidentale che affermi che debba esitere un solo libro e tutti gli altri siano inutili.
Anche gli islamici sufi di Timbuctu credono che la storia conti e infatti ogniqualvolta la loro biblioteca è minacciata mettono in salvo i loro antichi manoscritti in luoghi segreti. Speriamo che sia davvero accaduto anche questa volta.
E’ però possibile un accordo universale che i libri non vanno distrutti? Magari chi pensa che siano inutili non li apra, ma lasci la libertà agli altri di consultarli.
No Donateli, gli occidentali col colonialismo nei tempi passati hanno fatto quello che hanno fatto e tutti lo sanno,tranne quelli che fanno finta di meravigliarsi oggi. Oggi è peggio di prima poichè la penetrazione economica è più veloce in quei mondi, schianta e distrugge usanze secolari, concetti di famiglia e di comunità, ed è chiaro che promuove all’interno di quelle società la ribellione per arginare tali processi.Il fondamentalismo religioso nasce da questa molla di ribellione e s’innesta in un divenire di azioni promosse dai luoghi più oscurantisti di tali società che sanno benissimo che perderanno la supremazia e la capacità di direzione in una al massimo due generazioni in un mondo che viene penetrato dall’esterno con totale prepotenza e finchè possono reagiscono. Ma la nostra azione cela in malo modo la volontà di supremazia e di sfruttamento delle loro risorse ed è per questo che reagiscono.Non giustifico affatto la distruzione dei libri e dei simboli delle loro società ma pensiamo un momento cosa abbiamo fatto e stiamo facendo noi a quelle società.Il fatto è che a noi sembra normale tutto questo.O pensiamo che come si dice gli abbiamo fatto le strade come si diceva nel ventennio a proposito della Libia. In questo la sinistra una volta si poneva in maniera critica.Oggi appoggia le ‘azioni sia militari che economiche per non nuocere all’unità dell’Europa ed agli USA e per accreditarsi come ”partners credibili” nello schifo che viene prodotto,mentre i nostri media parlano dei libri….Donatelli, ha mai sentito qualcuno del Pd tuonare contro questo o porsi in maniera critica? Io no.
La tragica vicenda della distruzione dei manoscritti di Timbuctu dovrebbe imporci delle riflessioni che troppo tempo sono rimaste chiuse nel cassetto e mai veramente affrontate dalla società civile, né tantomeno dalla politica. Le riflessioni cui accenno riguardano la conservazione della memoria storica e del patrimonio culturale. Questo problema travolge disgraziatamente tutti noi, perché in Italia è conservata una enorme fetta della produzione scritta che ci è giunta dal passato. Questa enorme mole di parole tracciate o stampate su carta si sta incenerendo a causa di un fuoco senza fiamme che si chiama incuria. In parlamento è stata votata da poco una pasticciata legge che si aspettava da 10 anni, e che dovrebbe contribuire a disciplinare la professione del restauratore. La realtà, tuttavia, è che l’Italia butta soldi per aerei militari malfunzionanti e tangenti, mentre la vera ricchezza -utile al rilancio economico- viene stipata in archivi e biblioteche che, quando non sono depredate da funzionari ministeriali, stanno lentamente consumando il nostro patrimonio librario perché il sistema degli investimenti nel restauro e nella conservazione, in mano alle lobbies, andrebbe non solo finanziato adeguatamente, ma soprattutto riformato profondamente. I restauratori del libro Italiani, nel frattempo, cosa fanno? Quelli più dotati emigrano all’estero, mentre gli altri hanno di fronte una vita di precarietà e disoccupazione. Ecco come anche noi dovremo fare a meno della storia.
Anche i nazisti e i fascisti bruciavano i libri e le biblioteche…
Un romanzo di fantascienza di Ray Bradbury dei primi anni ’50 ipotizza addirittura un apposito corpo di vigili del fuoco dedito alla distruzione dei libri. Ogni tipo di volume… Segno anche quello di una preoccupazione… circa la paura della cultura che alberga nel potere… qualunque esso sia. E a qualsiasi latitudine…
Gli integralisti islamici superano a volte anche la fartascienza… Ma certo non sono i soli…
Quindi, vedi: in occidente la vita vale meno di un libro. 😉
Concordo con Paolo e aggiungo che il problema é forse di negata istruzione. É facile distruggere ciò che non si é in grado di comprendere, specialmente se ci dicono andare nella direzione opposta di quel poco c’é stato insegnato.
No, Roberto (Donatelli), in Occidente semmai si eccede nell’altro senso. Pensa al romanzo di Eco “Il nome della rosa”. Lì un bibliotecario non esita ad uccidere tutti coloro che si accostano ad un libro che non si deve diffondere (il libro perduto di Aristotele sulla Poetica). Se avesse distrutto quel libro non avrebbe ucciso.Poi l’inendio c’è ugualmente, ma è soltanto un incidente.
La tesi del Sacco potrebbe avere un senso che se ne va se si pensa che anche gli ” occidentali ” hanno perpretato simili distruzioni nel passato, nel loro stesso ambito.
Sono perfettamente d’accordo con Scattoni: i libri (che vi ci identifichiamo o no) sono la nostra memoria e lo sono in particolare i libri sacri, che ciascuno di noi può leggere o no (almeno in traduzione) o semplicemente goderne le immagini. Ma lo sono anche simboli che qualcuno vuole fare scomparire (ho in mente in due enormi Buddha fatti saltare in aria).
Sembra, nel caso in argomento, che grandissima parte dei libri si sia salvata, anche perchè molti erano già stati portati altrove. Speriamo
Sono molto d’accordo con Scattoni sul valore di quanto esprime .I libri sono l’espressione di quanto passa nell’umanità e in tutti i casi non dovrebbero essere l’oggetto del furore iconoclasta poichè in loro si riassommano tutti i motivi dei comportamenti umani nella storia.
Non ci si dovrebbe però fermare quì. Si dovrebbe anche pensare alla ragione del perchè succedano tali cose ed allora si vedrà che ciò che fa scaturire i comportamenti umani sono i comportamenti umani stessi nelle varie epoche.Questo non vuol dire che si debbano distruggere i libri ,tutt’altro,e non vorrei essere ”giustificazionista sciocco” quando dico che l’odio verso l’occidente relativo al colonialismo ed alla disgregazione che la penetrazione occidentale ha prodotto nelle società religiose-fondamentaliste è il risultato di tutto questo e non solo.Il problema di una società arretrata e che reagisce con violenza alla profanazione dei propri valori da parte di un corpo estraneo(occidente con la sua produttività e quanto ne consegue) distrugge tali fondamenti.Se invece del sistema di rapina delle risorse ,l’occidente avesse introdotto una natura diversa di interventi forse quei libri oggi sarebbero al loro posto. La causa- effetto in molti giudizi molte volte viene dimenticata o sorvolata.