Il PD dibatte sulle proprie e altrui responsabilità nella crisi del Monte dei Paschi

di Luciano Fiorani

Il Pd con il Monte dei paschi non c’entra niente aveva tuonato solo pochi giorni fa il segretario Bersani e chi si fosse azzardato a dire il contrario sarebbe stato sbranato. Inoltre, Ceccuzzi “il rinnovatore” aveva provveduto a suo tempo a “licenziare” Mussari.

Sembrava essere questa la maginot del partito, invece ieri sera all’incontro che il Pd chiusino ha organizzato per discutere la questione Monte dei paschi, che si è svolto alla sala San Francesco, sono risuonate altre parole e soprattutto si è respirata un’aria ben diversa dalla sicumera che il segretario nazionale aveva provato a diffondere.

Dopo la presentazione della serata da parte del segretario comunale Simona Cardaioli e l’introduzione dell’inviato da Siena (Donato Montibello) non ci sono state le solite imbarazzanti pause e numerosi e puntuali sono stati gli interventi.

La prima considerazione che va fatta riguarda il clima della serata; inimmaginabile fino a poco tempo fa. Confronto franco e serrato senza i proverbiali “ma smettila…ma falla finita…tanto si sa che non ti sta bene niente…” a sottolineare gli interventi più critici.

Certo, l’argomento (il disastro della banca), con le elezioni dietro l’angolo, lasciava poco spazio alla viscia, e così è stato. Ed è un fatto positivo che sia andata così.

Nel merito, ci si aspettava l’autocritica del partito e anche quella c’è stata. Tutto bene dunque? Non proprio, perchè i nodi di fondo sono stati appena sfiorati ed è emersa in tutta la sua evidenza la difficoltà del Pd a fare i conti con un passato impresentabile e con tanti esponenti di spicco ancora ai loro posti.

Presentare la questione Monte dei paschi, come ha fatto l’esponente della federazione senese del Pd, senza nominare Mussari, Ceccuzzi e compagnia cantando è ovvio che tradisce più di un qualche imbarazzo.

Non altrettanto invece è accaduto con gli interventi del pubblico. Senza peli sulla lingua i nomi sono stati fatti, le vicende puntualmente ricordate e da tutti è stata sottolineata la tardiva autocritica del partito. In diversi si sono detti contrari alla ricandidatura Ceccuzzi, uno dei principali protagonisti di una stagione che si è chiusa in modo disastroso. Gli interventi, ovviamente, sono stati in maggioranza di iscritti al partito ma gli appunti che sono stati mossi al “groviglio armonioso” sono stati unanimi.

Però se sul disastro della banca e della fondazione c’è stata franchezza e severità quella che è sembrata poco convincente è l’indicazione, assai generica, di un inevitabile rinnovamento. Qualcuno (Provvedi, Scattoni, Pompili) qualche accenno l’ha fatto ma una riflessione seria e approfondita sul “sistema Siena” non è stata fatta.

Luca Scaramelli ha ricordato che solo un anno fa venne a Chiusi, proprio nella stessa sala, Raffaele Ascheri a presentare il suo libro (Mussari Giuseppe: una biografia non autorizzata); i problemi del Monte erano già ben evidenti ma nessun dirigente locale del Pd sentì l’obbligo o il bisogno di partecipare.

Il Pd, asso pigliatutto nella nostra provincia, si ritrova ora a fare i conti con una classe dirigente fallimentare; forse è il caso che cominci a chiedersi come si è giunti a tanto. Come non pare credibile non interrogarsi su cosa i “soldi del Monte” hanno significato in termini di consenso.

A Chiusi la pensilona e il nuovo stadio di Pania sono due monumenti di una stagione in cui si è voluto far credere che i soldi del Monte sarebbero stati sempre a disposizione, non del Pd, ma di alcuni personaggi ben introdotti nelle stanze del potere. Che non erano più da un pezzo quelle della federazione del partito ma che erano solo ed esclusivamente quelle della banca e della fondazione.

Insomma, anche senza la crisi del Monte, come funzionavano le cose da queste parti tutti l’avevano capito benissimo. Solo che i pochi che denunciavano quell’andazzo venivano derisi ed emarginati mentre oggi, con il disastro ormai compiuto, tutti sono pronti a crocifiggere Giuseppe Mussari e Gabriello Mancini.

Il Pd (anche a Chiusi) ha al suo interno persone limpide e capaci ma se vuole riacquistare credibilità, almeno da queste parti, deve fare i conti fino in fondo col suo passato e non sarà semplice né indolore. L’assemblea di ieri sera è sembrata, tutto sommato, un buon punto di partenza ma la strada è ancora assai lunga.

Questa voce è stata pubblicata in ECONOMIA, POLITICA, SOCIALE. Contrassegna il permalink.

40 risposte a Il PD dibatte sulle proprie e altrui responsabilità nella crisi del Monte dei Paschi

  1. pscattoni scrive:

    Illazione sta per supposizione arbitraria.

  2. carlo sacco scrive:

    Il termine ”Illazione” sta a significare secondo me ”dare un significato falso ad una conclusione a cui si perviene”.Ti potrà non piacere o non la condividerai e non sarai il solo ad avere tale posizione rispetto a quello che ho detto( e qui parliamo di un insieme di milioni di uomini) ma personalmente ti posso assicurare che nelle discussioni che ho fatto con persone militanti o simpatizzanti non ce ne è stato uno che mi abbia convinto della giustezza delle posizioni di tale partito,nè rispetto alla politica economica nè rispetto a quella internazionale.Le critiche a cui tu dici attraverso le quali sono arrivato alle” illazioni” sono tutte plausibili e politiche e quindi se si hanno argomenti validi per controbatterle si mettano sul tavolo.Per le ”illazioni”che tu bolli come tali,basta guardarsi intorno allo sfacelo che si vede ed i bubboni che scoppiano.Se poi una moltitudine a tale partito ci crede lo va liberamente a votare.Fin’ora nel nostro territorio ha la maggioranza e quindi si vede che riscuote consenso.Se è una illazione che dopo tali bubboni di questi ultimi giorni e che Fiorani descrive nel post la gente lo voti ancora e mi permetto di dire che tale gente o non ha capito oppure”ci fa” allora hai ragione te è un illazione,ma a me stante le cose ed i valori espressi sembrava che non lo fosse. Comunque finiamola qui tanto non si arriva a nulla.

  3. pscattoni scrive:

    Le argomentazioni politiche meritano attenzione, le illazioni molto meno.

  4. carlo sacco scrive:

    @Paolo Scattoni:”detto questo credo che non saremmo così sprovveduti da non accorgerse- ne”.Con tutta sincerità credo-ma posso sbagliarmi-che una grande quantità della base del partito non se ne sia accorta ed ancora spera che sia un partito che in Italia possa cambiare molte cose che non vanno.La natura del partito è tale che dentro ci alberga ogni spinta e questo porta secondo me a indebolire la forza della spinta riformatrice che dovrebbe esserci,e non è affatto una ricchezza di varietà di valori apportati comer ci dicono con i grandi discorsi(qui si scambia volutamente la diversità politica con l’unità politica e la conseguente efficacia od inefficacia).I vertici politici guida sanno bene proprio che per detta natura che la pressione sui poteri economici costituiti sarà -come lo è stata in passato-talmente smorzata ed inefficace che poco potrà cambiare in Italia,e quel poco che cambierà,il sistema se lo rimangerà in quattro e quattrotto.Sicchè secondo me parecchi”sono” e parecchi”ci fanno”e quel detto vale sempre,specialmente per coloro che questo l’hanno capito e fanno finta di non averlo capito.

  5. carlo sacco scrive:

    Caro Paolo,mi fai sovvenire alla mente le parole di uno(guarda chi scomodo..)dal nome Che Guevara.Il ”Che”, disse-testuali parole-:”Le leggi del capitalismo accecano e si rendono invisibili alla maggioranza senza farla pensare”.Abbiamo io e te l’età per ricordarci due grandi partiti che hanno contribuito a trasformare l’Italia:La DC ed il PCI.Entrambi contenevano milioni di uomini eppure tanti di questi milioni da una parte obbedivano alle direttive di partito e credevano a teorie economiche diverse dal capitalismo che volevano non distruggere ma cambiare,e dall’altra un vero e proprio partito organizzato come il PCI non c’era ma c’era un senso comune di appartenenza e dei principi legati all’etica ed alla morale,sia religiosa ma anche laica,ma che riusciva a gestire bene o male lo Stato essendo diciamo-poco critico-con i principi del capitalismo,sostanzialmente accettandoli. Periodi d’oro a guardarli oggi!Guarda che fine hanno fatto.Con questo voglio dirti che anche i migliori pensatori di tali partiti non erano fessi.Dire che oggi noi ce ne accorgeremmo mi resta un po’difficile dare fiducia ad un tale discorso che è bene considerare nei parame- tri ”politici” che il detto napoletano esprime. Guarda le maggioranze che hanno dato il consenso a Berlusconi,… eppure secondo loro era ed è presentabile!Sublimazione umana a parte,ma mica penseremo che tutti coloro che l’hannno votato la pensino come lui ?

  6. pscattoni scrive:

    x Carlo Sacco. Il famoso detto napoletano che hai più volte citato sul blog è molto più sintenticamente riassumibile nel nostro “è o ci fa?”, perché evidentemente se uno ci fa cerca di far credere che è 🙂
    Detto questo non credo che saremmo così sprovveduti da non accorgercene.

  7. Luca Scaramelli scrive:

    La disponibilità di Donato Montibello non è in discussione, ma il problema non è la sua credibilità ma il fatto che abbiano mandato lui a Chiusi per essere preso a pesci in faccia nel dibattito, quando c’era da prendere gli applausi si presentavano altri.
    Sulla voglia di rinnovamento c’è poi da dire che adesso è troppo facile, la vicenda è esplosa con tale fragore che non è più possibile negare l’evidenza come si affrettavano a fare non più tardi di qualche mese fa, come è stato fatto a Chiusi quando c’è stato il passaparola per boicottare l’iniziativa della primavera con Raffaele Ascheri.

  8. carlo sacco scrive:

    …sarò malizioso ma quando penso a questa vicenda mi viene da ricordare il famoso detto napoletano:”I nun sò fesso ma faccio o’ fesso pecchè facendo o’ fesso te faccio fesso…”
    L’ho premesso di essere malizioso ma talvolta non guasta… un mio amico diceva sempre che con le mutande di bandone si cammina male ma è meglio non correre rischi….si starebbe peggio…

  9. Ecco Ceragioli. Approvo. 😉

  10. Luciano, prova a domandargli perché i politici preferiscono l’alternanza all’alternativa.

  11. luciano fiorani scrive:

    Per le domande aspetterei almeno un paio di settimane, dopo il voto.
    Ci sarà qualche elemento in più e l’argomento (il ricambio di uomini e metodi nel Pd) non scadrà di certo.
    Certo, rispetto a quelli che si vantavano di non leggere il blog o a quelli che hanno brigato per farlo chiudere, Montibello ha dimostrato ben altra sensibilità e disponibilità.
    Con persone di questo tipo (per quanto mi riguarda) si può ragionare, con quelli che c’erano prima, no. Riconquistare un terreno civile di confronto è importante per queste zone, rispetto all’imbarbarimento che abbiamo vissuto in questi anni.

  12. pscattoni scrive:

    MODESTA PROPOSTA.
    Sono stati rari nella storia di questo blog dibattiti così ricchi e serrati come questo. A cosa è dovuto? Certamente alla qualità dell’articolo di Luciano. Ma altri suoi articoli non hanno trovato la stessa reazione. Secondo me il dibattito è anche e soprattutto dovuto al fatto che finalmente, dopo quasi tre anni, un esponente di rilievo del PD ha scritto su questo blog.
    Le reazioni poi sono state diverse e differenziate. Propongo di andare a “vedere” se quelle di Donato (Montibello) sono solo belle parole o vera volontà di confronto. Propongo allora che l’autore dell’articolo (Luciano) riassuma il dibattito in quattro o cinque domande da sottoporre al nostro interlocutore.

  13. @ Montibello. Quando avrete eliminato i vari D’Alema e Fassino dalle fila del PD, mi riproponga pure le fulgide prospettive offerte dal voto al PD stesso. Partiamo da qui, invece, dài.

  14. ‘Nvece, cambiamo punto di vista e guardiamo la cosa con gli occhi del Manovratore. É o non è una discreta rottura di palle avere sempre quei senesi che osano intralciare operazioni di grande “efficacia” (l’efficacia è un numero puro, quindi te lo adatti a piacere)? Quanto sarebbe meglio non dover fare i conti con loro? Come si potrebbe ottenere meglio ciò se non mettendo in grave difficoltà l’ente e quindi aiutandolo con aiuti che porteranno la Fondazione a perderne il controllo?

  15. @ Fiorani e Lorenzoni. Se in un partito come il PD si può far “carriera” solo in ossequiando le direttive dei manovratori, è ovvio che i tipi del PD che controllano la Fondazione sono solo quelli che hanno superato la selezione. In giro si legge che nel 2011 D’Alema abbia scaricato il Piccini per Mussari (http://ilsensodellamisura.files.wordpress.com/2013/01/feltri-ascheri.pdf). Non è che la cosa ha a che fare con il rifiuto del Piccini di usare la Fondazione per la scalata a BNL menzionata dal Fiorani? Se le cose stanno così, Piccini avrà pure tanti difetti, ma non gli si può certo imputare miopia in quel frangente. Guarda caso in quegli anni s’insedia il De Bustis, che pare in qualche modo legato a D’Alema stesso (http://archiviostorico.corriere.it/2005/giugno/13/Vincenzo_Bustis_banchiere_maximo_ce_0_050613016.shtml). Quindi, fatemi dire che quelli che hanno le mani in pasta in Fondanzione si spartiscono senz’altro torte e favoriscono un regime d’inefficienza per MPS e Siena stessa, ma tendenzialmente se ne guardano bene dal distruggere il giocattolo.

  16. @ Micciché. Mi pare che questo sia il tipico limite dei tanto osannati sistemi bipartitici: due coalizioni mastodontiche tendono ad affogare nel loro interno voci che avrebbero altrimenti un loro spazio (magari autorevole).

  17. @ Ceragioli. Qualche annetto ce lo dovremo comunque attendere, vista la situazione che c’è oggi. Non me ne voglia Montibello, ma il tema cardine del suo intervento mi pare più “Dobbiamo far vincere il Pd e il centrosinistra […]”: a Siena si teme un contraccolpo provinciale causato da MPS…

  18. carlo sacco scrive:

    ….al sig. Donato :”partiamo da qui”….scusate ma finora dove eravate….dove eravate quando le critiche di una buona parte della popolazione vi scivolavano via come acqua sulla plastica…ed adesso, solo adesso vi siete resi conto che tante posizioni politiche erano erronee e controproducenti perchè dettate dai ”soliti noti” che davano l’imput alle direzioni di circoli in periferia che facevano da passa parola.Poi quando tutto scoppia si vorrebbe correre ai ripari.Si corre ai ripari facendo autocritica profonda e profonda in modo tale da togliere di mezzo i gangli interessati ed i vertici ormai impresentabili.Questo è il metodo, ma credo che ci saranno molte, moltissime resistenze.Il potere costituito non lo devo spiegare io come agisce, e le incrostazioni sono decennali.
    Buon lavoro, ma sarebbe opportuno stare sotto osservazione, dal basso , non dall’alto o da metà, perchè al giorno d’oggi alla gente basta poco a fregarla.E’ sufficente la TV ed anche se la gente fa digiuno gli sembra di aver mangiato due o tre volte.Su questo penso che non ci si possa stupire.

  19. “Stiamo dimostrando di avere in mente un partito che sa innovare e che conta sulla forza delle idee di ogni suo iscritto e di ogni cittadino che assieme a noi vuole costruire un futuro solido per la nostra comunità.”
    … in mente…futuro…
    Praticamente dobbiamo avere pazienza ancora qualche annetto.

  20. pscattoni scrive:

    Ringrazio Donato (Montibello) per il suo intervento. Questo blog serve per il dibattito e il confronto. Anche questo è un segnale di novità che personalmente apprezzo visto che in tre anni (fra questo e il vecchio blog) la dirigenza locale del PD è intervenuta molto raramente.
    Potrebbe essere utile continuare, magari con un’intervista specifica.

  21. luciano fiorani scrive:

    XTomassoni. E’ ovvio che non tutto è addebitabile a quelli di Siena. Vuoi che a Roma non sapessero niente di quello che avveniva a Siena?
    Piccini ha detto che quando l’Unipol voleva scalare Bnl i vertici del partito spingevano perchè il Monte ci mettesse i soldi. Ma lui si rifiutò. E Piccini non era il presidente del Monte ma il sindaco di Siena!
    Col Monte ci hanno inzuppato in tanti. Oggi i giornali cominciano a parlare di Ior e massoneria.
    Quanto alla discussione dell’altra sera, alla luce di come hanno discusso in regione dell’affare Monte dei paschi (dov’è il problema?), si può parlare di evento straordinario.

  22. donato scrive:

    Ho letto con piacere l’articolo e tutti i vostri commenti.
    Spero che la prossima volta anche chi non ha potuto o non ha voluto partecipare possa esser presente alle nostre iniziative…ringrazio tutto il partito di Chiusi per il lavoro che sta portando avanti e non entro nel merito delle questioni, su molte delle quali mi sono già espresso in maniera chiara nelle conclusioni del dibattito e sulle quali spero possiamo continuare a confrontarci di persona… questo PD è la forza che ha fatto autocritica e che ha segnato un forte cambio di rotta, mentre altri, dentro e fuori, remavano contro il rinnovamento . Siamo impegnati in un importante processo di cambiamento e di innovazione e stiamo dimostrando di essere l’unica grande forza in questa provincia in grado di fare una cosa del genere. Le 36 assemblee che abbiamo tenuto su un tema così importante in tutti i comuni di Siena sono il segno della nostra grande capacità di apertura e di dialogo. Stiamo dimostrando di avere in mente un partito che sa innovare e che conta sulla forza delle idee di ogni suo iscritto e di ogni cittadino che assieme a noi vuole costruire un futuro solido per la nostra comunità. Per questo ringrazio Paolo per la segnalazione del dibattito, che non mi trova d’accordo su alcune cose, ed è anche per questo che, come ho già accennato, sono disponibile per sentirci o incontrarci, per continuare a confrontarsi sulle diverse questioni. Ora, però, abbiamo un solo grande obiettivo. Quello di impegnarci in modo appassionato ed energico in una campagna elettorale che possiamo definire storica. Dobbiamo far vincere il Pd e il centrosinistra per la stabilità del nostro Paese e per il futuro del nostro territorio. Partiamo da qui! Spero a presto!

  23. marco lorenzoni scrive:

    Caro Tommy, il Monte è stato gestito dai politici senesi in quanto la Fondazione che ne deteneva il 50% della proprietà, era ed è di nomina politica senese (Comune, Provincia, Curia, Università…), e la Fondazione è stata usata come macchina per il consenso e le “carriere” nel territorio, ma è altrettanto chiaro che i vari D’Alema, Veltroni, Bersani non potevano non sapere. Così come non potevano non sapere Tremonti e Monti… Mussari all’Abi non ce l’hanno mandato solo i senesi…

  24. carlo sacco scrive:

    XScattoni: si il giudizio è inevitabilmente personale, però per essere credibile deve essere validato dai risultati che si dicono che siano stati raggiunti o di doversi raggiungere, da quì l’oggettività ed il riconoscimento che il proprio ragionamento sia fondato.Senza basarsi sui risultati chiunque può dire alla fine cose generiche, per carità anche talvolta non smentibili : ”grande partito, contenitore di istanze diverse, la pensano in tal modo l’80 percento degli italiani” e via dicendo. Ma forse dovrebbe esserci -proprio perchè credibilità s’imponga- una omogeneità politica non fatta a tavolino ma costruita giorno per giorno sulle cose e sui programmi,sui fatti.Vendola e Bersani per esempio sono compatibili con l’odierna ammissione di Bersani che sia necessaria la collaborazione di Monti, quindi di Fini, Casini ecc.ecc? No, perchè non si può dire tutto ed il contrario di tutto con la massima indifferenza e poi dire che siamo in presenza di un contenitore di istanze diverse che procede di comune accordo.Tali problemi andrebbero risolti prima dalla politica diversamente, o no?. Ma un ragionamento s’impone d’obbligo: ma vi sembra normale che un partito guidato da un Bersani governi con l’appoggio di una compagine dove c’èMonti, Fini e Casini?Ed a tale disegno si prestano i componenti di una sedicente sinistra che ha barattato la propria essenza con la promessa di un posticino al sole,andando in tasca ai suoi nobili fini forse pensando che serva questo per cambiare la società in senso più democrati- co non accorgendosi che strada facendo è la sinistra stessa che ha abdicato a tutto.

  25. Non ero presente al dibattito, quindi non so cosa dico. Mi pare però un po’ limitante circoscrivere al solo PD provinciale le cause del disastro, sbaglio?

    É possibile che un (oggi si dice) improbabile presidente Mussari sia stato imposto proprio per portare a termine l’operazione Antonveneta? É possibile che fosse già evidente che il Monte sarebbe andato in crisi per questo? É possibile che in provincia nessun politico, per quanto folle o sciocco, avrebbe messo a rischio una gallina dalle uova d’oro. É possibile che la causa attiva vada cercata a livello sovraprovinciale, mentre i politici senesi possono al piú essete tacciati di miope servilismo?

  26. pmicciche scrive:

    Paolo, qui non si sta sindacando sul tuo diritto di iscriverti e di partecipare all’attività del PD ma sull’efficacia che questo Partito ha avuto e ha nella politica italiana. Per te positiva, per me assai scarsa e confusionaria nel generare politica, proprio perchè formazione troppo eterogenea e incapace di fare sintesi delle troppe anime al suo interno. Poi, ognuno si accontenta a modo suo….

  27. pscattoni scrive:

    x pmiccichè. Chiunque militi in un partito di qualche dimensione sa che ci sono posizioni diverse. Le finalità del PD sono define all’articolo 1 dello statuto del partito. Su come perseguirle ci possono essere posizioni diverse, da qui le differenze. Sull’efficacia dell’operato del partito nel suo insieme ovviamente si possono avere giudizi diversi. Si milita se si ritiene che ne valga la pena e questo, secondo me, è un giudizio del tutto personale e difficilmente sindacabile.

  28. pmicciche scrive:

    La base della DC era spesso piena di persone capaci e appassionate alla politica. Nelle sezioni, soprattutto quelle più popolari, le critiche ai vertici del partito potevano essere più dure di quelle degli stessi avversari politici. Sta di fatto che la DC non riuscì mai ad autoriformarsi, anche perchè questo è, diciamolo chiaramente, impossibile.
    Il PD e la sua coalizione – dove convivono artificialmente Vendola, Fassina, Renzi, Letta, Bindi, Fioroni…Scaramelli, Ceccobao, Scattoni e via dicendo – non so quale futuro possa avere. Io non ho ancora capito, forse per mio demerito, che identità abbia e quale visione organica del futuro di questo paese proponga. Mi pare che si barcameni tra le sue diverse anime e questo, per affrontare tempi difficili come quelli in cui viviamo e vivremo, credo non sia il migliore dei modi.

  29. Luca Scaramelli scrive:

    In confronto a quello che passa di solito il convento il dibattito di ieri sera è stato decisamente una novità, non fosse altro per il fatto che alcuni possano essersi tolti qualche sassolino dalle scarpe senza possibilità alcuna di essere messi in discussione o alla berlina come è successo tante volte.
    Io personalmente però non mi faccio grandi illusioni, perchè se molte sono state le voci critiche molti sono stati anche i silenzi, e se la voce uffuciale del coordinamento provinciale è quella che ieri sera ha portato Donato Montibello non c’è da fare i salti di gioia perchè mi sembra che ancora, perlomeno a Siena, la lezione non è servita un granchè, forse una “sonata” alle elezioni comunali potrebbe accelerare i tempi.

  30. luciano fiorani scrive:

    Quello che è successo al Monte paschi non solo è gravissimo ma avrà ripercussioni negative (anche senza il default, che speriamo non avvenga) su queste zone e su chi ci vive, per molto tempo.
    E’ ovvio che il Pd ha responsabilità enormi ma da queste situazioni se ne può uscire con un cambiamento radicale o con piccoli aggiustamenti di facciata. Ieri sera “il popolo del Pd” non è sembrato propenso a percorrere la seconda strada e mi pare un segnale positivo.
    Come ne uscirà il Pd da questa brutta storia interessa tutti, anche chi col Pd ha poco a che spartire perchè comunque quella forza politica resterà, se non egemone certamente, determinante nelle vicende politiche sociali ed economiche di queste terre.
    Se avranno la forza e il coraggio di liberarsi di certi personaggi che hanno saputo solo riempirsi le tasche sarà un bene per tutti, anche per chi non è intenzionato a prendere la tessera del Pd o a dargli il voto.

  31. pscattoni scrive:

    Luciano (Fiorani) chiude il suo post così “L’assemblea di ieri sera è sembrata, tutto sommato, un buon punto di partenza ma la strada è ancora assai lunga.”
    Condivido al 100%. Ora si tratta di capire come si può procedere. A livello nazionale non sappiamo. Si può solo sperare che le assicurazioni che gran parte degli esperti di economia hanno dato, siano fondate. Ci dicono: non ci sarà default. Siena perderà molto probabilmente la “sua” banca, ma il sistema non crollerà per questo.
    Diverso il discorso sul partito attualmente “egemone”. Il PD potrà cambiare? E con quali dinamiche e procedure? Questo mi sembra il problema. Il dibattito di ieri non può ovviamente delineare la prospettiva. Vedremo le prossime mosse.

  32. Discutere dell’aspetto politico dell'”Affaire MPS” è interessante ma troppo comodo.
    Le conseguenze di questo modo di operare sono gravissime e riguardano non solo l’area senese ma tutta l’Italia. I soliti noti, passata la nottata, vivranno tranquillamente di rendita alla faccia nostra. Non è più sopportabile.
    http://shop.ilfattoquotidiano.it/2013/02/03/un-dipendente-dellistituto-senese-a-napolitano-aiutaci/

  33. marco lorenzoni scrive:

    Non si può non essere scettici su come il Pd saprà trarre conclusioni dalla vicenda Mps e sul fatto che voglia effettivamente fare “piazza pulita” di certi personaggi e certi metodi, ma resta il fatto che l’assemblea di ieri sera, qualche segnale positivo lo ha mandato…
    E lo ha mandato la base del Pd, più che il dirigente arrivato da Siena… E anche questo è da registrare positivamente. Mi domando se mister 78% Ceccobao avrebbe riscosso applausi ieri sera…

  34. carlo sacco scrive:

    P.S.:…chiaramente -spero che si capisca- che la mia risposte era indirizzata a Paolo Scattoni e non a paolo Miccichè, che ho omesso all’inizio del mio articolo. Comunque vedo che ”il piacere” di dibattere tutto questo aumenta velocemente nelle persone che abitualmente scrivono sul Blog soprattutto sulle tematiche ”partecipative” di critica politica. Vorrei proprio che tale bisogno aumentasse nell’opinione pubblica che legge e che non rimanga sopito ed inespresso.Quello di cui c’è bisogno è in primo luogo la partecipazione e rimanere in silenzio su questioni fondamentali non aiuta nè le stesse persone tantomeno la politica. Credo sia tempo di dare una svolta di vivacità partecipativa, proprio perchè il bisogno di una comunità è quello di poter esprimere cosa si pensi e che purtroppo continua a mancare.Quello di Miccichè è uno scetticismo che ha una oggettiva giustificazione e non gli si può dar torto.

  35. carlo sacco scrive:

    Che si debba partecipare è vero per essere spettatori e registrare ciò che succede, ma ciò che tu indichi come ”pregiudizio” e che dici ” non serve a nulla ”, secondo me non è un ”pregiudizio” ma una presa d’atto e constatazione di ciò che è successo in passato e ciò che succede oggi partendo dalla base di quel passato. Un ”pregiudizio” vero è sempre negativo, ma non si dovrebbe bollare come ”pregiudizio” quando ci sono delle reazioni”forti” su ciò che Fiorani dice. Credo che tutti debbano essere aperti alla possibilità di cambiamento, ma anche di autocritica. E se mi sono sentito di esprimere le mie perplessità che potrebbero sembrare distaccate e lanciate da una torrre d’avorio,l’ho fatto osservando proprio il passato per il quale indiscutibilmente si osserva che la gente solo quando è tirata per i capelli sopra le questioni sembra prendere conoscenza dei problemi poichè fino ad un secondo prima non ne parla.Allora se mi si permette” la prevenzione”in senso positivo è d’obbligo come è d’obbligo restare aperti a registrare ed osservare i cambiamenti che avvengono, non tirando giù saracinesche.

  36. pmiccichè scrive:

    Ieri sera non ero presente ma sono molti anni che sono presente a me stesso e lo scenario quotidiano parla da solo senza bisogno di essere interrogato. Per cercare di combattere il Berlusconismo si è creato un mostro senza identità, molto simile nei contenuti e nei comportamenti alla vecchia Democrazia Cristiana. E’ pericoloso procedere senza essere guidati da idee portanti su come organizzare la società ma condividendo solo una contrapposizione. E il problema della Pensilona e dello Stadio non è nemmeno nel fatto che ora non c’è più il Monte a pagarli ma nel fatto stesso di essere state concepite e realizzate (per di più in queste modalità). Carlo Sacco ha ragione quando parla di Rinnovamento che però, visto il substrato culturale, sarebbe meglio diventasse una vera e propria Palingenesi.

  37. pscattoni scrive:

    L’articolo di Luciano (Fiorani) ha descritto un dibattito che è stato diverso da quelli del PD e di quelli dei partiti “confluenti” di queste zone che l’hanno storicamente preceduto. Punto. Poi si possono fare tutte le ipotesi e illazioni possibili e immaginabili. Prima di tutto, però, si dovrebbe partecipare. I commenti si fanno meglio.
    Quello che succede a Siena è un passaggio epocale per questo territorio. La gestione della crisi sarà assai più difficile. I canali politici saranno diversi e differenziati, almeno si spera. Si dovrà prestare attenzione a tutto e tutti, senza fare sconti, ma allo stesso tempo il pregiudizio non serve a niente.

  38. marco lorenzoni scrive:

    Come ho rilevato sul sito di Primapagina, una volta tanto la base del Pd si è dimostrata più avanti e più coraggiosa del suo gruppo dirigente, una volta tanto i “soliti rompicoglioni” non sono stati accusati di fare disfattismo, una volta tanto il ritardo nel fare autocritica è stato riconosciuto e sottolineato… Una volta tanto, il popolo Pd, certo amereggiato e sconcertato per quanto sta avvenendo a Siena, ha chiesto di fare piazza pulita… Un buon segnale, se non finisce qui…

  39. carlo sacco scrive:

    Apprendo con piacere quanto dici Luciano ma non m’illudo,per il fatto che è proprio della ”Concezione della Politica”così com’è impostata e come funziona,che spesso sembra porsi criticamente di fronte ai fatti che sfilano davanti perchè tirataci per i capelli,salvo poi rientrare nei ranghi quando la tempesta si attenua.Ciò che serve è un rinnovamento VERO e le persone di cui la funzione e presenza è stata quella di ruotare intorno ai fatti che prendono anni del nostro passato,dovrebbero essere allontanate
    ”di forza”da una base che prendendo coscienza di quanto è successo,PRETENDA ED OTTENGA una pulizia totale.Solo così si addiverrebbe forse-e dico ”forse”-al ristabilimento di giusti rapporti nei binari della correttezza,ma la vedo dura perchè è cambiata la genia politica delle persone,immerse totalmente nel loro bisogno che porta alla perpetuazione di sentimenti come l’individualismo,il prevalere e porsi in luce come il bisogno esplicito dell’affermazione della propria personalità,successo economico incluso.Il trasformismo spesso è la chiave di volta per la perpetuazione di tutto questo e si afferma perchè manca la qualità culturale nelle stesse persone.Ecco perchè la vedo dura.Sono molti i fronti sui quali occorrerebbe vigilare,troppi,e” la materia prima culturale”da parte di chi lo dovrebbe fare quasi sempre scarseggia..

I commenti sono chiusi.