Ieri, per caso, sono venuto a sapere che “probabilmente” nei prossimi giorni si terrà a Chiusi il congresso del Partito democratico che da mesi è guidato da un reggente per una crisi del nostro partito. In realtà i reggenti sono stati due: Fabio Panci e più recentemente, pare, tal Donato Bendicenti. Così almeno ho letto su questo blog.
Comunque mi hanno spiegato che, fra oggi e domani arriveranno a casa di tutti gli iscritti le lettere per il congresso. Io non ho ancora ricevuto niente. Chissà forse domani. Speriamo. Lo spero perché se sono vere le voci raccolte, la settimana utile per la presentazione delle autocandidature (segretario dell’Unione comunale e segretario di Circolo) dovrebbe partire da domani o lunedì.
Praticamente prima di ricevere il messaggio. Sempre le stesse voci mormorano che il giorno 6 mercoledì si dovrebbe tenere l’assemblea di tutti gli iscritti al partito. Speriamo che almeno la sede venga comunicata per tempo, il 10 le assemblee dei circoli per le votazioni.
Così mentre da settimane circola il nome della candidata Simona Cardaioli altri che volessero presentarsi sono praticamente tagliati fuori dati i tempi ristretti.
Ma quanto è democratico il Partito Democratico? Certo non è come il PdL che il segretario glielo nomina Berlusconi. Sarebbe però auspicabile poter scegliere per il meglio e non per il meno peggio.
Essendo componente della commissione che dovrà regolamentare il congresso, tengo a precisare che ho votato contro la decisione di svolgerelo in così breve tempo, cercando di motivare il mio dissenso;ma è stato completamente inutile in quanto, sembra, sia vitale avere un segretario prima della festa!!!!!!!
Mahhhh!!!!
C’è una componente del partito, oggi presumibilmente maggioritaria, che ritiene di poter affrontare e risolvere così i problemi che affliggono il PD; bene agisca di conseguenza, ma se non si ritroverà un fine comune, che ci faccia sentire tutti parte di un progetto condiviso, non penso che l’auspicata pacificazione arriverà mai.
Io continuo a non capire quei tanti che con le migliori intenzioni stanno ancora dentro al PD sperando sempre che prima o poi cambi. Mi ricordano tanto quei giapponesi che continuarono a combattere nonostante la guerra fosse finita da un pezzo. Loro almeno una giustificazione l’ebbero: nessuno li aveva informati…..
Peccato, stavolta pare che non potrò neppure partecipare al voto e come me diversi altri iscritti.
Purtroppo si sa che Luglio è mese di ferie e di solito non si fissano il giorno prima
Se, come dice il “Regolamento 2010 per lo svolgimento dei congressi dei circoli, delle unioni comunale e dei coordinamenti territoriali,ai sensi dell’art. 46 dello statuto nazionale. All’art.10: Le modalità e i tempi di svolgimento dei congressi di circolo devono garantire la più ampia possibilità di intervento agli iscritti.” Se, dicevo, si vuole, veramente garantire la partecipazione non si fa il congresso in questo periodo.
Due mesi non cambiano il mondo. I precedenti congressi (del 2010, appunto) si indissero il 14 giugno e si tennero entro il 31 ottobre
Ma non sarebbe il caso di far conoscere a Roma, dove cercano disperatamente di crearsi una credibilità di partito che possa guidare una coalizione che mandi a casa Berlusconi, che in periferia i berluschini locali fanno di tutto per remare contro questa credibilità? Eppure non dovrebbe essere difficile contattare la Rosy Bindi e spiegarle quello che sta succedendo a Chiusi. Possibile che i portatori privati di interessi economici locali, perché dietro a tutte queste manovre ci stanno sicuramente loro, che non si rassegnano a perdere il controllo del piano strutturale, debbano riuscire ad avere sempre la meglio sugli interessi pubblici? Solo chi ha interessi privati nascosti infatti può avere paura della partecipazione ed il motivo dell’urgenza sta proprio nella necessità di impedire una partecipazione vera. D’altronde il risultato delle elezioni è stato significativo: sono bastati due mesi di vera partecipazione e confronto per aprire gli occhi a 1400 persone, figuriamoci se i mesi a disposizione fossero stati quattro o addirittura sei.
L’encomiabile impegno di quanti nel Pd cercano disperatamente di ripristinare un minimo di “agibilità politica” temo sia destinato anche questa volta a sbattere, come dice acutamente anche Nicola Nenci, contro il filo spinato.
Forse è arrivato il momento, almeno a Chiusi, di inventarsi qualcosa di diverso.
Cosa ci vuoi fare… non si può mica lasciare un partito ai suoi iscritti. Il partito è “cosa nostra”!
Spero solo che gli iscritti mandino a cagare quei caporaletti che nel partito non hanno fatto altro se non indicare alle persone come avrebbero dovuto votare. Ma ‘ste cose non succedevano durante il ventennio?
Mi fermo altrimenti divento volgare.
Vado a tentare di togliermi una spina di fil di ferro che ho ancora impuntata in gola.