Il consigliere regionale del gruppo Più Toscana Gian Luca Lazzeri ha diffuso un comunicato stampa sulla lista di attesa per le visite oculistiche (P.S.)
«Oculistica all’ospedale di Nottola? L’Asl metta in piedi un piano straordinario di smaltimento delle liste d’attesa che ormai, secondo i dati in nostro possesso, hanno superato ampiamente quota 700 persone». È il commento del consigliere regionale di “Più Toscana” e membro della IV commissione “Sanità”, Gian Luca Lazzeri, che interviene sul mancato rinnovo della convenzione tra la ASL 7 di Siena e Le Scotte bloccando così le visite oculistiche dell’ospedale di Nottola.
«Le prestazioni mediche – spiega – dovrebbero riprendere da marzo, dopo l’aggiudicazione del bando che il 20 febbraio dirà quali sono i medici in regime di libera professione che garantiranno il servizio. Ma dopo quella data l’azienda sanitaria deve assolutamente fare i conti con i tempi biblici delle liste d’attesa che, stando allo stato di cose attuali, possono tenere i pazienti in coda anche per un anno».
Un’emergenza che, nonostante le rassicurazioni sul mancato ulteriore allungamento delle liste da parte del presidente della Società della Salute della Valdichiana senese, il consigliere invita ad affrontare in maniera programmatica.
«Per evitare ulteriori disagi e allarmismo tra i cittadini – conclude Lazzeri –, è necessario un programma di dirottamento dei pazienti presso ambulatori e case di cura presenti nel territorio della Valdichiana che scongiuri definitivamente il rischio di un allungamento spropositato dei pazienti in coda, già al di fuori dei limiti previsti dal sistema sanitario regionale».
Sig.Lazzeri,
ho inviato una mail cliccando sopra il link che mi ha dato della Regione Toscana ed ho fornito la mia mail per il chiarimento che desiderava darmi.Comunque gliela ripeto di seguito : carlosaccophot@alice.it
Attendo con interesse i suoi chiarimenti, soprattutto quelli relativi ai miei reputati da lei inesatti.Cordialmente la saluto. Carlo Sacco.
Gentile Carlo Sacco,
ad oggi non ho ricevuto alcuna mail all’indirizzo a te fornito.
Cordiali saluti,
Gian Luca Lazzeri
Sig. Lazzeri, ho risposto alla sua richiesta d’incontro alla mail fornitami. Spero che possa essere esauriente.Sono curioso di sapere ciò che condivide e quali siano le inesattezze di cui Lei parla. Resto in attesa.
Carlo Sacco.
Gentile amico Carlo Sacco,
alcune cose che dici le condivido, altre sono inesatte.
Ti vorrei incontrare per sentire le tue opinioni al riguardo e per confrontarci.
Ti prego di contattarmi all’email g.lazzeri@consiglio.regione.toscana.it
Gian Luca Lazzeri
Consigliere regionale
Più Toscana
Marco, che il problema non sia il Sig. Lazzeri è chiaro, ma la mia domanda -lo ribadisco- mi sembrava chiara: mi sono chiesto perchè il Sig. Lazzeri invece di dire che per risolvere il problema si debba dirottare i pazienti in attesa verso le case di cura invece di chiedere che il problema venga risolto strutturalmente e cioè all’origine di dove si forma.Allora forse si vedrebbe che tale richiesta avrebbe individuato la causa e ci si fosse attivati per risolvere il problema.Perchè il Sig. Lazzeri non tuona verso chi ha prodotto i tagli finanziari facendo delle ASL imprese a premio di Bilancio nel rapporto qualità di servizi /risorse investite? Anche un bambino sà che certi settori per loro natura non possono funzionare come una economia di una azienda quando si tratta della salute diversamente si mette quest’ultima al livello stesso di un prodotto che scaturisce da un processo industriale ed allora siamo per forza obbligati ad intervenire sui costi del prodotto.Troppo facile ed anche strumentale dire che siccome la sanità pubblica in certi stati organizzativi funziona male occorre che ci orientiamo al privato. Chissà il Sig.Lazzeri con quali soldi immagina di pagare le cliniche private che risolverebbero il problema delle file ? Questa era in sostanza la mia domanda.La risoluzione che Lazzeri auspica mi sembra veramente che non risolva il problema, perchè risolto quello delle 700 persone ve ne saranno altre 700 o forse più in fila.
Mica nego questo, ma vorrei sapere perchè nel bailame del pubblico prodotto dal ”pubblico stesso”e dal clientelame al quale il Pubblico è stato soggetto tutti questi anni, s’innestino a riparazione delle discrasie tentativi di dirottamento al privato spiegando che la soluzione sia quella.La soluzione è(indipendentemente di file di 700 o 1500 pazienti) togliere dalle mano di chi organizza tale struttura e nello stesso tempo è soggetto al ricatto della scarsità di risorse per lo spreco che vediamo intorno. Immaginiamo un momento cosa hanno
prodotto le disposizioni per le quali le ASL sono soggette ad economie di bilancio che vengono premiate e cosa produce questo.Risposta: Tagli ! Ed i tagli ? Risposta:impiego minimo numerico delle professionalità. Allora, se il problema non è il Sig.Lazzeri ed anch’io credo che non lo sia, perchè si deve assistere ai tentativi di risolvere queste questioni dirottando ai privati?Il Sig.Lazzeri dovrebbe-secondo me-osservare che le soluzioni siano quelle strutturali e non invocare il dirottamento e l’entrata in campo del privato perchè questo è contro gli interessi della collettività poichè il privato viene pagato con soldi pubblici. O no?Ogni tentativo di validare il dirottamento al privato è parte di un modo di agire miope politicamente a cui non sta a cuore che il pubblico possa funzionare in maniera corretta. Invece di tuonare contro le file tuoni contro chi fa mancare risorse ,sennò è troppo facile !
Il problema caro Carlo non è il sig. Lazzeri, sono le liste di attesa di un annn e le code chilometriche per fare un intervento considerato di routine…
Domanda semplice da uomo della strada: Perchè Il Sig. Lazzeri invece di chiedere il dirottamento dei pazienti nelle cliniche e nelle strutture private non chiede che vengano risolti i problemi che hanno fatto sì che si siano formate tali file ? Mi sembrerebbe oltretutto più giusto ed anche più semplice, poichè così si utilizzerebbe meglio il personale specialistico a disposizione della struttura pubblica-anche tenuto conto di un periodo di scarse risorse-regolando gli interventi del personale specialistico con maggior efficacia nella produttività ed il settore pubblico non dovrebbe pagare al privato il sostentamento di tali servizi.Il Sig.Lazzeri nella dizione contenuta far virgolette del post dice- semprechè il post riporti un discorso veritiero- che occorra rivolgersi a case di cura per smaltire le file.Nel caso ipotizzato dal Sig. Lazzeri quando non pagasse l’utente direttamente,pagherebbero i cittadini con i soldi pubblici.Sbaglio?Così a ragion di logica non mi sembrerebbe una grande intuizione quella di dirottare tali servizi al privato, soprattutto in un periodo di scarsità di risorse pubbliche.Si utilizzino meglio le risorse umane a disposizione invece che ingrassare il privato e si abbia il polso della situazione che fa sì che ci siano file chilometriche.O no?’