La “Giornata internazionale della donna” fu indetta per ricordare le conquiste sociali soprattutto del secolo precedente, oggi sarebbe particolarmente importante servisse a evidenziare le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Troppo spesso viene invece abusata come una festa, (Festa della Donna) mimose regalate per dovere, serate rigorosamente tra donne, magari scimmiottando usanze maschili tra le più banali (per non dire peggio) e non come momento di riflessione sulle condizioni passate ed attuali della donna.
Per fortuna si realizzano ancora iniziative che si distinguono per questo ultimo aspetto, non solo quella di cui parlerò ovviamente.
Oggi ho dedicato una parte del pomeriggio(mi sono limitato a tenere aperto il locale in piazza Duomo) ad una iniziativa messa in atto grazie all’impegno delle “Donne” dell’associazione La Goccia, la mostra “Falkland Road”, esposizione di opere fotografiche di Carlo Sacco sul mondo della prostituzione in India.
Nella introduzione della mostra, il fotografo ci presenta un mondo che definisce “l’universo Indiano”, nel quale la donna è emarginata e ritenuta ineluttabilmente “schiava a vita” . L’autore racconta di migliaia di donne tenute nei bordelli, incatenate ai muri per evitare la loro fuga, “condizioni e situazioni che mente umana non può immaginare” le definisce.
Leggendo i commenti, che alcuni visitatori hanno lasciato accanto alla firma, viene da credere che lo scopo di far riflettere, almeno qualche attimo, sia stato raggiunto.
Oltre ad elogi all’autore del tipo :
-Grande narratore d’immagini
-Una meraviglia, un trionfo di colori ed immagini
-Trovo che questa mostra sia di grande valore artistico,
infatti, si legge ad esempio:
-Bellissima mostra, purtroppo rimane l’aspetto oscuro della società indiana in cui la donna è relegata a schiava sociale, speriamo presto in un cambiamento… qualcosa sta gia iniziando. Che prosegua!
–È sconvolgente vedere tutto ciò, ma nello stesso tempo da speranza che un uomo sia riuscito a cogliere il lato femminile e il sorriso da tanta disperazione.
-Vorrei un mondo migliore. Certe realtà fanno male agli occhi e allo spirito.
Visioni che veramente fanno male. Toccante da soffrire.
-Nella disperazione, poesia d’immagini.
– Carlo, testimone che rendi tutti testimoni.
Nulla di trascendentale si dirà, ma dico una ovvietà, il mare è fatto di tante gocce.
L’associazione, oltre a mantenere aperta la mostra fino al 17 marzo, ha organizzato anche un ulteriore momento di incontro e approfondimento sul tema per il 12 marzo alle 21, presso la sala di S. Francesco, dove il fotografo chiusino, “attraverso il suo racconto e la visione di immagini inedite, farà addentrare gli intervenuti in un mondo sconosciuto e inimmaginabile..”.
Carlo Sacco, come sono solito fare, ho passato io le immagini a Paolo, il tuo sito, The face of asia” è una cava di scatti molto belli, ovviamente ne ho approfittato, visto che si parlava anche di te.
….se becco quello o quella che il Sabato 2 Marzo all’inaugurazione mi ha attaccato l’influenza ” starà bene e spenderà poco…….”.
Scherzi a parte ci sarò e sarò felice di rispondere alle domande di coloro che mi chiederanno le modalità tecniche di scatto realizzate per ottenere quelle foto.Aggiungo che martedì alle 21 ci sarà un altra presentazione in linea e sul tema trattato alla mostra.Un ultima nota carlo Giulietti: Dove hai beccato l’immagine della Mumbai vittoriana e fatiscente che mostra il Post ? Non mi ricordavo di averla fornita allo Scattoni ma se la pubblica vuol dire che gliela avevo inviata ! Ma in quale occasione ? M’ ah,quando s’invecchia la memoria è la prima a risentirne…a Martedì e portate tutte le Vs. amiche !! Forse sarebbe stato bene che fossero state invitate anche le scuole superiori !