Tanti eventi non fanno un progetto

di Roberto Donatelli

Ho letto lo splendido articolo di Violante Beatrice de’ Bianconi, e condivido in tutto e per tutto ciò che la nuova arrivata ha scritto, e a cui auguro tutto il bene possibile.

Ho avuto l’onore ed il piacere di essere uno degli sfilanti…mi sarebbe anche piaciuto sfilare fra due ale di folla invece che tra le deserte vie di Chiusi.
Sui cartelloni pubblicitari, giù all’ex parcheggio per i campers, sopra la casa di riposo Morviducci, ho visto due manifesti che reclamizzavano eventi a Spello e a Cortona.

Forse sbaglio, ma ho l’impressione che a Spello e a Cortona non ci fosse alcun manifesto che reclamizzasse la Tria Turris.
La pubblicità costa.

Un Comune che ha le capacità di trovare finanziamenti e soldi per la costruzione di uno stadio, non ha la capacità di trovare finanziamenti e soldi per fare pubblicità ad un evento come la Tria Turris? Ovviamente sarebbero soldi buttati al vento se il turista che è “invogliato a venire”  non trova dove parcheggiare.

Un Comune che è capace di trovare finanziamenti e soldi per vari “sviluppi urbani” deve anche essere capace di trovare soldi e finanziamenti per costruire un parcheggio che risolva il problema “macchina” per i prossimi…100 anni. Il posto naturale per accogliere tale struttura esiste…la famosa “buca” in Via del Longobardi.
E qui si entra nel mistero che per me è Chiusi.

“I ragazzi in gamba”, lo splendido spettacolo itinerante messo su dalle scuole medie e coclusosi al Teatro con la rappresentazione di Pinocchio, in musica, lo stesso Tria Turris, la splendida mostra “Ricordate quel giorno”, allestita dove prima c’era l’ufficio turistico ed infine il Premio Porsenna, dimostrano ampiamente le grandi capacità di ideare, organizzare e presentare vari eventi… il talento che esiste a Chiusi…per non parlare di tutte le piccole e GRANDI associazioni, cooperative e volontari che si danno da fare “tra mille difficoltà”.

 Ieri sera si è tenuta una dimostrazione di arte equestre in Piazza del Duomo…un’altra dimostrazione delle capacità e volontà del Sindaco e di tutti coloro che hanno reso possible l’evento nonostante che fino alle sei e mezza della sera Chiusi era sotto un grande acquazzone. Un Comune che riesce a superare le difficoltà oggettive create dal clima ha le capacità di appianare “le mille difficoltà”.
Ed ecco  quello che per è un mistero.

Sembra che questi eventi siano fatti dai Chiusini… per i Chiusini…nel frattempo la Città sta morendo.
Il semplice, ma molto ben fatto ed informativo, incontro tenuto nell’orto vescovile, a cui era presente il Sindaco, ha dimostrato ampiamente l’enorme potenziale turistico di Chiusi che non ha niente a che vedere con quello di Monepulciano o Pienza…ma senza infrastrutture adatte ad accogliere il turista non credo si possa andare tanto lontano.

Mi rendo conto che a Chiusi quasi tutti gli “orticelli” sono verdi, alcuni più grandi altri più piccoli, ma tutti verdi…immaginate che bellissimo prato ne verrebbe fuori se tutti questo orticelli si mettessero insieme. E un prato non è un campo di gioco ma un posto  dove le persone si godono… quello che il prato offre…un bello spettacolo in tranquillità.
Se un  prato non viene “curato”, prima o dopo si trasforma in un luogo deserto.

Questa voce è stata pubblicata in ECONOMIA, TRADIZIONI. Contrassegna il permalink.

7 risposte a Tanti eventi non fanno un progetto


  1. Nicola Nenci:

    circenses habuerimus, sed ubi panem?

    Perché, non lo davano col coperto durante il tria turris? 😉

  2. Nicola Nenci scrive:

    circenses habuerimus, sed ubi panem?

  3. lucianofiorani scrive:

    Sicuramente l’atteggiamento della nuova amministrazione verso il Tria turris e i terzieri in genere pare essere decisamente diverso.
    Penso che la batosta elettorale subita nel centro storico abbia avuto il suo peso in questo nuovo modo di porsi.
    Quello che invece non è certo cambiato è il modo di fare sulle questioni di rilievo generale: Bioecologia e Piano strutturale, insegnano.
    Qui gli interessi in ballo sono molto concreti e molto più estesi di una pur importante festa di paese.
    E non è cambiato nulla riguardo alla trasparenza, alla partecipazione e alla comunicazione.
    Se infatti girano numerosi commenti e foto per le uscite folcloristiche del sindaco non una riga è uscita dal comune sulle due questioni che ricordavo sopra.

  4. Daniele scrive:

    Io spero, e credo, che qualcosa sia cambiato….
    Speriamo non sia un illuso….

  5. Senza infrastrutture tutte le collaborazioni del mondo avranno un risultato ristretto…….agli addetti…….a forza di essere “ristretto” andrà a finire che Chiusi diventerà un paese di poche anime, e già non siamo molti. In questo caso sarà difficile manetenere verdi gli orticelli di cui parlavo.
    La mia impressione è che se ci soffermiamo sul particolare, per quanto importante sia, perdiamo di vista il “tutto” di cui quel particolare fa parte.
    Le varie iniziative sono “il particolare”, Chiusi è il “tutto”.

  6. Forse sono meno totalitari (e forse meno ottusi) dei precedenti amministratori, ma la tecnica del “panem et circenses” per blandire l’opinione pubblica risale addirittura ai romani…

    Con questo non voglio togliere nulla al successo dell’iniziativa, per carità: voglio solo ridimensionarne il ruolo come spia del cambiamento.

  7. Daniele scrive:

    Voglio spezzare una piccola lancia in favore dell’amministrazione comunale, facendo io parte della parte attiva dell’organizzazione del Tria Turris, ho potuto vedere e vivere personalmente un cambio di rotta, una tendenza diversa rispetto alle precedenti amministrazioni le quali vedevano sempre malamente le nostre iniziative. Quest’anno c’è stato un segnale di riconciliazione, abbiamo avuto la possibilità di dialogare con il Comune il quale è intervenuto concedendoci anche dei vantaggi. E’ dalle piccole cose che si possono creare grandi collaborazioni e noi speriamo che questo avvenga già nella prossima edizione, quella del tria turris 2012.

I commenti sono chiusi.