Chi può fare politica a Chiusi?

di Paolo Scattoni

La crisi è drammatica. In questa situazione non è banale fare il punto sulla politica, perché spetta alla politica produrre le necessarie decisioni sia a livello nazionale che locale.

E’ proprio sulla politica locale che occorre fare il punto dopo le elezioni. Occorre vedere cosa è rimasto dopo le elezioni. Lunedì 11 il segretario provinciale del PD Guicciardini era a Chiusi per fare il punto della situazione. E’ stata fatta un’analisi dei risultati elettorali con una severa autocritica sia per quanto riguarda il livello nazionale che provinciale. Guicciardini ha detto che bisogna ripartire da questi risultati per un rinnovamento della politica. E’ un problema che non riguarda soltanto il PD, ma di tutte le realtà che sono state presenti a Chiusi. Ma cosa è effettivamente rimasto?

A quello che è dato percepire è rimasto veramente poco. magari questa mia analisi sarà smentita dalle forze politiche interessate. Sarà un piacere constatare che ci siamo sbagliati.

Partiamo dagli scomparsi. I partiti cosiddetti di centro (UDC e altri) non sono mai stati veramente presenti in zona. I risultati elettorali sembra che li abbiano definitivamente seppelliti.

A sinistra invece nel recente passato ci sono state iniziative e strutture. Quello che emerge è che i risultati elettorali abbiano messo in crisi anche quella realtà anche a Chiusi. IDV,Verdi, Comunisti italiani non paiono in grado di sopravvivere con iniziative politiche di qualche rilevanza.

Fino a poco tempo fa Rifondazione Comunista a Chiusi aveva una sede. Inoltre un rappresentante in consiglio comunale, provinciale e regionale poteva rappresentare una filiera importante. Ai tempi della formazione del Piano strutturale qualche risultato era emerso. C’è però da dubitare che possa giocare un ruolo significativo.

Per quanto riguarda i partiti maggiori la situazione è migliore ma non entusiasmante. Il centro destra è animato da pochissime persone.

Il centro sinistra sta un po’ meglio. Non certo SEL che ha chiuso la propria sede. Il PD è probabilmente la forza ancora messa un po’ meglio in termini di strutture e di persone.

Ma per fare cosa? La ripartenza ipotizzata da Guicciardini nella riunione a Chiusi non pare emergere.

Rimangono, è vero gli elettori del movimento 5 stelle, ma chi sono? Sono organizzati? Cosa propongono per Chiusi?

Eppure come scritto in apertura ci sarebbe bisogno di azione e innovazione nella politica locale per affrontare una transizione davvero complicata e sempre più drammatica. Senza la politica non c’è via d’uscita.

 

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2 risposte a Chi può fare politica a Chiusi?

  1. Luca Scaramelli scrive:

    Ce lo diciamo ormai da un po’ di tempo, i partiti sono ridotti a semplici comitati che si attivano al momento delle elezioni. Ciò è causa della realtà che è davanti ai nostri occhi, e se a Chiusi, storicamente, la destra non si è mai fatta notare per il suo attivismo, la vera novità è la scomparsa dei partiti di sinistra, prima appiattiti sulla linea dettata dagli amministratori e ora completamente sostituiti dagli amministratori stessi.
    La conseguenza è un vuoto riempito da chi urla più forte, dalla propaganda più becera, e dall’abilità di chi riesce a vendere meglio il proprio “prodotto” a una cittadinanza che nel tempo si è sempre più trasformata in una platea plaudente o in consumatore da conquistare.

  2. …….e senza ‘ l’ antico ‘ buon senso non ci può essere politica, e tantomeno una via d’uscita.
    Prima che qualcuno faccia lo ‘ spiritoso’, puntualizzo che ho scritto ” ‘ antico ‘ buon senso “. Sarò anche vecchio, ma non certamente antico!

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