La festa della Pasqua è riconosciuta come solennità non solo da tutti i popoli delle religioni monoteiste come cristiani, ebrei e musulmani, ma è celebrata come festa primordiale dell’uomo che esulta per la venuta della buona stagione.
La parola “pasqua” significa infatti “passaggio” e la prima festa di pasqua è stata celebrata dall’uomo primitivo nel momento del passaggio dall’ inverno, stagione del freddo, della carestia, della malattia e della morte, alla bella stagione della primavera, in cui rifiorisce la vita.
In questa festa di primavera è avvenuto il passaggio dal politeismo al monoteismo, con Abramo, padre di tutti i credenti. Molti secoli dopo, sempre quando il sole si alza all’orizzonte, è avvenuto il “passaggio” del popolo ebreo dalla schiavitù egiziana alla libertà della terra promessa.
E sempre in questo tempo Gesù Cristo è passato dalla morte alla vita. Buona parte di questa bella storia è raccontata nel canto “Che cosa c’è di diverso in questa notte”? che è tratto dal poema delle quattro notti, il midrash, ovvero la novella che, nella notte di Pasqua, gli anziani degli Ebrei raccontano ai bambini per trasmettere loro la fede.
Allora nell’ equinozio di primavera l’umanità dell’emisfero boreale celebra il ritorno della bellezza e della vita con la primavera, i musulmani il rito del capro espiatorio, gli ebrei la liberazione dalla schiavitù egiziana, i cristiani la vittoria sulla morte di Gesù Cristo.
Pasqua quindi, da sempre e per tutti, grande solennità dell’umanità e della sua storia
Sorry Lele but I’m in agreement with Tomassoni….
Scherzo lo sai ….Un saluto.
Carlo
Lele, mi spiace, ma non sono d’accordo con te. Piú spesso che di Amore Marco parla di Speranza, che ritengo egli ritenga (senti te che illazione) una delle parole chiave nel suo approccio alla fede.
La Speranza non può appartenere, secondo me, ad una visione laica del mondo, la quale tenta piuttosto di affrontare i problemi razionalmente. Di qui il cortocircuito tra God OS 2.0 e gli altri sistemi operativi…
@Giampaolo (Tomassoni). Se tu parli di tecnologia, mi inchino. Ma le mancate risposte non mi sembra dipendano da motivazioni di carattere tecnologico. Anche perche’ gli interventi di carattere politico ( anche quelli di non elevatissimo standing) ottengono sempre molti commenti. Per carita’ ognuno commenta cio’ che ritiene piu’ interessante. Ma coltivo un’ idea che provo ad esporre: Marco Fe’ tratta argomenti religiosi e molto spesso parla di amore. Un approccio al mondo non proprio ” in linea” con i molti rancorosi che spesso scrivono o commentano sul blog. Auguri di Buona Pasqua agli amici cari ed ai lettori tutti.
Lele ciao, per essere sincero fino in fondo-pur con la mia arcinota prolissità e scrivere di getto-avevo inviato due interventi non badando alla lunghezza,ma la daga dello Scattoni è calata impietosa relegandoli fra gli spam.La barca di Paolo è peggio di
quella di caronte che traghettava le anime nell’acheronte.Se si stà stretti sulla barca i dannati sono troppi (fra i quali quasi sempre io, ma è un vizio mio lo ammetto..)e non resta che bere od affogare.Ho provato a bere(nel senso di ridurre)ma è servito a poco,ma intendiamoci: mi assumo ogni responsabilità. All’amico Marco ho risposto sempre quando ho avuto occasione di leggerlo,magari dicendo ciò che non condividevo e cercando a mio modo di spiegarne il perchè.Una volta-non ricordo in quale precisa occasione-l’ho anche difeso da una risposta di qualcuno(chi non ricordo)e contraria e forse anche un po’ fuori dai limiti,che poi dopo è ”rientrata”.
Le contaminazioni che intendi hanno sempre un dualismo:spingono avanti le situazioni e servono al confronto raggiungendo condizioni di trasversalità negli schieramenti,ma in certi contesti servono solo a produrre cortine fumogene-ormai è storia- per chi se ne avvale politicamente nascondendo i valori essenziali.Ed oggi serve.
Lele, allora erano tutti vestiti in maniera diversa. Oggi sfruttano strumenti di comunicazione tra loro incompatibili: chi l’iPhone, chi l’Android, chi Windows, chi Mac e chi God OS 2.0…
Secondo me nessuno di quei gruppi riesce a leggere l’articolo scritto dal membro di un altro.
E’ probabilmente un problema tecnologico, quindi… 😉
Caro Lele (Battilana) intanto buona Pasqua.
No io credo che i motivi siano diversi. E’ vero che molti qui non scrivono per PARTITO (o impartito) preso. Insomma perché non se ne giovano come direbbe il Fiorani 🙂
I giovani oggi sono molto più disponibili alla contaminazione rispetto ai nostri tempi. Il problema è che non hanno molta voglia di scrivere 🙁
Quanto sarebbe bello che prendessero possesso di questo blog e lo gestissero loro!
Non vivendo piu’ a Chiusi da tanti anni, attraverso Chiusiblog cerco di tenerni comunque in contatto. E mi colpisce che gli interventi di Marco Fe’, a mio avviso mai banali, non ricevano quasi mai commenti. Tra i limiti piu’ grandi che ricordo della Chiusi degli anni 80 c’ era la divisione in gruppetti non comunicanti: i ragazzi di Don Mose’, i seguaci di Loris Scricciolo, gli eretici dell’ Agora’, i fedelissimi del PCI etc. Leggendo prima Chiusinews e poi Chiusiblog avevo avvertito qualche contaminazione. Ma forse mi ero sbagliato.