Il comune di Chiusi, benché sprovvisto di specifico regolamento, ha conferito negli ultimi mesi per ben due volte la cittadinaza onoraria.
Per la prima, quella conferita ai figli di immigrati nati a Chiusi, è stata attuata la prassi ovunque consolidata e seguita: il Consiglio Comunale all‘unanimità (o a larghissima maggioranza) delibera l’onorificenza.
Per la seconda, quella conferita all’Ambasciatore Unesco Cav. Lav. Prof. Giancarlo Elia Valori abbiamo assistito ad una condotta a dir poco inusuale ed inaccettabile.
Infatti, dopo che i gruppi di opposizione “La Primavera di Chiusi” e “Lista Civica Fiorini Vagnetti” avevano espresso il loro parere negativo in sede di conferenza dei capigruppo, il sindaco ha pensato bene di procedere ugualmente escludendo dalla decisione il Consiglio Comunale ed assumendola in prima persona.
Rileviamo che nella procedura seguita dal primo cittadino di Chiusi ci siano almeno due aspetti assolutamente censurabili.
Il primo riguarda il senso stesso dell’atto, nel quale è facile ravvisare un modo di intendere la politica e le istituzioni improntato al do ut des ossia sullo “scambio di favori”: cittadinanaza onoraria preventiva in cambio dell’interessamento (futuro) per l’inserimento nella lista UNESCO.
Il secondo, altrettanto grave, riguarda la mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio Comunale, massima istituzione politico-amministrativa della città.
La cittadinanza onoraria è infatti un riconoscimento che impegna tutta la città ed è quindi inaccettabile, in quanto contrastante con ogni principio democratico, che venga concessa su iniziativa singola del sindaco, non solo contro il parere dei gruppi di opposizione, che rappresentano buona parte dei cittadini, ma senza nemmeno un pronunciamento ufficiale del gruppo di maggioranza.
La mancanza di rispetto è poi ulteriormente aggravata dall’escamotage usato per aggirare il pronunciamento del Consiglio Comunale.
Per questi motivi riteniamo che il Consiglio Comunale non abbia più quella indispensabile agibilità politica che consenta la normale dialettica delle diverse posizioni.
Abbiamo quindi deciso che fino a quando non verranno correttamente ripristinati il ruolo e le funzioni del Consiglio Comunale i gruppi consiliari di opposizione non parteciperanno più ai lavori dell’aula.
La Primavera di Chiusi
Lista Civica Fiorini Vagnetti – I cittadini per Chiusi
Abbandonare il consiglio comunale non è una pratica che si può attuare tutti i giorni, altrimenti tanto vale non partecipare alle elezioni e non eleggere nessuno in consiglio comunale.
E’ stato deciso in questa occasione perchè la questione non è affatto secondaria, non credo che ci siano molti atti più gravi rispetto al delegittimare il Consiglio Comunale e saltarlo a piè pari.
XTomassoni. Ci mancherebbe!
Le valutazioni sono (ancora) libere.
Lo so, me ne ricordo. Ma aveva a che fare con un eccesso di presa per i fondelli da parte della maggioranza (il Sindaco Neutrinico: a volte si faceva rilevare, a volte no).
É successo comunque dopo che in molti, su questo stesso blog, sollevarono dubbi circa l’eccessiva temperanza mostrata da La Primavera durante sviluppo ed accettazione del Piano…
In merito a questioni relativi alla trasparenza, ad esempio, non è che si siano mai risolti in maniera determinata. Anzi.
Quindi, vabbé: questi ho votato? Me li terrò… Posso dire che si sarebbe potuto fare di più e che il risveglio mi pare tardivo?
Ah l’archivio! https://www.chiusiblog.it/?p=16258
Nel maggio dello scorso anno le opposizioni abbandonarono l’aula del Consiglio per un’altra alzata d’ingegno del sindaco.
Non è quindi la prima volta.
Sulle questioni a cui fa riferimento Tomassoni il discorso mi pare diverso. Si può criticare l’atteggiamento più o meno duro (delle opposizioni) ma non è che si può uscire dall’aula o fare un manifesto ogni volta che la maggioranza fa approvare ciò che ritiene giusto.
Sul Piano strutturale credo che un’opposizione come è stata fatta non s’era mai vista a Chiusi.
Lo dico con tranquillità nonostante abbia criticato i “primaveri” in sede di approvazione finale in cui, comunque, VOTARONO NO!
Ma che tiro al bersaglio?!?
Quando l’opposizione tutta faticava alquanto per avere la benché minima informazione su un processo che avrebbe invece dovuto essere partecipato (quindi, direi, più che democratico), La Primavera ha mai abbandonato i lavori in segno di protesta? (mi riferisco, ovviamente, al Piano)
Quando veniva loro “permesso” di consultare atti pubblici solo dietro un impegno di sangue a non renderne pubblici i contenuti, La Primavera s’è mai mossa per denunciare questo modo d’incedere palesemente massonico e/o mafioso? (e fatemi capire dov’è la differenza)
Allora viene per forza da chiedersi se La Primavera si chiama così perché esce dal letargo solo adesso…
Certo, è la voce più importante dell’opposizione cittadina. Certo, le persone che la compongono e le sue modalità non possono che essere almeno una spanna più in alto di quelle della maggioranza. Ma possono girarmi un po’ le scatole se le occasioni di fare un po’ di casino le impiegano per argomenti di second’ordine anziché per quelli di primaria importanza?
Questa della cittadinanza onoraria è senz’altro un argomento importante ed uno nel quale Il Sindaco Scaramelli rischia di andare a far compagnia al suo predecessore Ceccobao, ma è più importante del Piano o della difficoltà nell’accesso alle informazioni?
Forse qualcuno non ha ancora capito bene ciò che è successo o non ne ha capito la gravità.
Ciò che si è verificato è aver fatto fuori completamente il Consiglio Comunale, cioè l’organo che rappresenta i cittadini nella loro totalità. Le conseguenze tratte dalle opposizioni hanno portato ad una decisione che non è da poco, abbondonare i lavori del Consiglio Comunale a tempo indeterminato è un gesto di forte rimostranza rispetto al metodo autoritario che spesso questa amministrazione ha messo in atto.
Tutto il resto passa in secondo piano, anche la discussione sul merito rispetto alla persona alla quale l’onoreficenza doveva essere attribuita, se ne sarebbe dovuto parlare proprio il Consiglio Comunale, fare i processi alle intenzioni delle opposizioni riguardo a questo oltre che sbagliato è anche scorretto, a meno che qualcuno voglia comunque sfruttare ogni occasione per praticare il suo sport preferito cioè il tiro al bersaglio con La Primavera.
In democrazia la forma è essenziale come la sostanza. In questo caso è stata data la cittadinanza onoraria a un individuo che non ha onore visto che era della P2 senza un minimo di rispetto verso l’assemblea rappresentativa. Se questo è il nuovo…
Mi par di capire che i rilevi critici delle opposizioni siano esclusivamente sul metodo seguito dal sindaco e sulla logica del “do ut des” che ne avrebbe ispirato la condotta in questa circostanza. Nulla da dire invece sul fatto che sia stato legato il nome della città ad una figura piuttosto controversa, certamente influente, ma anche spesso tirata in ballo per vicende e situazioni che la sinistra ha sempre criticato: dalla P2 alla P4… dal trasversalismo nei rapporti con le massonerie e con la Chiesa, ai rapporti con i servizi segreti… Per farla breve io, nei panni di Scaramelli, sarei stato più cauto, in quelli delle opposizioni non mi sarei soffermato solo sulle al metodo e alle procedure… entrando magari un po’ di più nel merito (cosa che peraltro ho fatto pubblicando elementi del profilo del neo cittadino onorario di Chiusi, nel resoconto della cerimonia del 27 marzo…).
Se le cose stanno come descritto e non ho motivo di dubitarne, non si può non concordare con quanto deciso e affermato delle opposizioni, mi pare, almeno logico, che “…La cittadinanza onoraria è infatti un riconoscimento che impegna tutta la città…” e quindi non capisco la scelta portata avanti a “testa bassa”, passando sopra a tutto il consiglio. Tutto ciò a prescindere dallo scopo, mi sembra necessario ricordare che: “il fine non sempre giustifica i mezzi”.
Ovviamente, solo l’inserimento tra i pretendenti al futuro eventuale (molto, molto difficile) riconoscimento dell’UNESCO può portare una ricaduta notevole, ma se questo deve essere il prezzo, meglio non farne niente o trovare altre vie più corrette.
Spero che, almeno in questa occasione, chi è interessato alla vicenda spieghi un comportamento che altrimenti pare inaccettabile.
La sostanza della questione è quella ripetutamente segnalata da Paolo (Scattoni).
E il comunicato stampa delle liste di opposizione mette giustamente l’accento su una procedura che varia a seconda di come fa comodo al sindaco.
In un caso delibera il consiglio nell’altro no. Mi sembra un fatto grave.
Le congetture, in questo caso, mi pare abbiano poco senso.
Ribadisco: la decisione sulla cittadinanza onoraria non è passata dal Consiglio comunale a differenza di quelola citata di adozione del piano strutturale. Il grave è proprio questo il sindaco ha deciso come se fosse il podestà.
Non so immaginare come il sindaco l’abbia vissuta la cosa e probabilmente per le critiche rivoltegli la cosa è stata come acqua che gli è scorsa addosso senza bagnarlo. Fatto sta che è senz’altro un non tener presente una parte dei cittadini. L’opposizione mi sembra abbia assunto una posizione strumentale su tale questione perchè c’era da lasciare il consiglio mettendo in evidenza-questo si-una manovra tutta politica ed oltre,al momento della approvazione del P.S.-cosa ben più importante che Chiusi fosse o meno nell’Unesco. A questo proposito un bravo a Tomassoni per averlo ricordato,ma evidentemente i legami o legacci sono di altra natura caro Tomassoni con chi si dice che in Italia abbia il potere(…dei soldi).Ritengo comunque sempre valido quanto ho scritto nel mio primo intervento sull’altro e Post al riguardo del”famigerato elastico delle mutande italiano che dove lo tiri arriva”.E questa è una mancanza di natura CULTURALE di chi ha deciso questo accordo prima ancora di apparire di coluritura furbesca e pragmatica(dico apparire e non essere),facendo intravedere di essere prono ad ogni istanza che proviene dall’esterno comunque vada la questione.Ma è un fatto generazionale ed ormai rassegnamoci l’Italia questa è.
Il Piano Strutturale in Consiglio comunale c’è andato. Il problema posto giustamente sollevato dalle opposizioni è quello discusso in questo blog: la correttezza della procedura è elemento essenziale. La cosa pare sia andata così: il sindaco ha sondato i consiglieri di opposizione. Visto che non erano d’accordo ha proceduto da solo. Aveva deciso che il 27 la cermonia si doveva fare e l’ha fatta in spregio alla procedura.
Benissimo.
Peccato che la stessa cosa non sia stata fatta per il ben più importante Piano Regolatore…
Non so. Ma la fonte è da considerare attendibile.
Pesce d’Aprile?