La semplificazione documentale che tanto va di moda in questi periodi sembra e dovrebbe essere uno strumento per aiutarci ad uscire dalla giungla degli incartamenti all’italiana alleggerendo il processo per renderlo più veloce e snello, così come avviene in tutti i paesi civili …
Pura teoria se la cosa viene applicata in Italia. La maggior parte delle richieste e l’inoltro delle pratiche autorizzative agli uffici competenti della PA sono sempre più sostituite da iter telematici, che non sono una giungla documentale ma ancora peggio se paragonate all’utilizzo del cartaceo come avveniva in precedenza.
A parte il malfunzionamento diffuso per cui spesso si inchiodano semplicemente perchè un dato va inserito in un formato piuttosto che in un altro, e nei manuali le istruzioni di compilazione si limitano a specificare: “inserire il cognome nella casella COGNOME, il nome nella casella NOME e così via” , onestamente mi auguro che fin qui l’utente sia in grado di arrivarci da solo…. trovando assurdo che perda tempo con cose che dovrebbero essere riportate nei manuali di uso. L’aspetto che a parer mio è il più ridicolo di tutti è che serve il triplo della documentazione che serviva prima, facendo sì che vengano chiamati in causa un numero maggiore di professionisti e consulenti che magari servono solo per dichiarare, che le loro prestazioni non sono necessarie nel caso in oggetto, i quali ti scuciono centinaia di euro per una firma in un modello in cui già altri stanno prendendo la responsabilità, quindi presenze non necessarie ma obbligatorie e che vanno pagate, insieme al tempo in più che si perde e che la gente si fa retribuire.
Ma dico io, non basterebbe poter selezionare un’opzione ad opera del responsabile nominato per la presentazione della pratica??? Non sarebbe questo un reale alleggerimento? Invece no, anche in questo caso tutto si perde in quella gran confusione che sempre ci caratterizza avendo come effetto una speculazione legalizzata.
No, Sorbera, quello della PEC é un vero e proprio sopruso: una raccomandata A.R. si considera ricevuta se e solo se ru hai firmato di tuo pugno al postino, mentre con la PEC risulta ricevuta quando il tuo provider di PEC l’ha ricevuta, indipendentemente da quando tu ti accorgerai di averla effettivamente ricevuta.
Si possono persino ideare delle tecniche per incasinare un utente con ka PEC, tipo che il tuo provider potrebbe ricevere una e-mail e poi non permetterti di leggerla adducendo cause tecniche di vario tipo. Insomma, la PEC ce l’abbiamo solo noi perché altrove sono un po’ piú rispettosi dell’utenza e limitano le prese per i fondelli…
Sono d’accordo con la Pugnalini. Posso solo rincarare la dose con l’esempio della PEC. Unici al mondo, usiamo un sistema che non è interoperabile con il resto dei partners europei. Che dire del rilascio del CUD ai dipendenti dello stato? Mia madre ha passato gli ottanta da qualche anno: potete immaginare la quantità di ore che trascorre su internet, certo tante da garantirle la perfetta comprensione dei rilasci di PIN da parte dell’INPS :-). Per non dire della quantità di dati duplicati che dobbiamo inserire ogni giorno sui siti web dello stato.
La mia modestissima idea su questo aspetto è quella che per un sistema basato essenzialmente sul profitto la vendita di prodotti deve ottemperare a tale fine, diversamente cade il castello.Con oppurtune manovre che vanno dall’accaparramento ricercato di canalizzazioni politico-amministrative per arrivare alle forniture delle strutture operative(terminali assistiti) il passo è breve.Tutte le discrasie credo che si debbano inquadrare sotto questi aspetti a cui sovraintende la politica che deve saper convincere i responsabili amministrativi dei vari settori assunti dalla politica stessa.E’ chiaro che tale sistema sia marcio, ma all’origine per farlo marcire ci debbono essere il corruttore ed il corrotto.Ho lavorato per 35 anni in un settore che fra i primi ha fruito delle tecnologie innovative.Ci dissero che quasi tutti i supporti cartacei dovevano venire eliminati. Col senno del poi è’ stato quasi il contrario.Mi ricordo una vignetta intitolata ”buracrazia” in cui si vede un cittadino davanti lo” sportello informazioni” che con un foglio in mano dice all’impiegato:”ho sbagliato” e questi di rimando.”allora riempia il modulo”.Siamo ritornati quasi a questo punto.