di Rita Fiorini Vagnetti
Forse sì, forse no “…Cittadinanza sì cittadinanza no…Ma non siamo mica “nel paese dei cachi”.
Le puntualizzazioni incerte, confuse, soprattutto non chiare sull’argomento fatte dal sindaco in sede di consiglio comunale, pressato da richieste precise e circonstanziate a nome della lista che rappresento (Rita Fiorini Vagnetti-I cittadini perChiusi), avrebbero dovuto essere un deterrente per impedirgli di “giocare sull’equivoco”, come al contrario è stato il senso delle risposte.
Fanno capire però che, se non c’è unanimità su un conferimento di un’onorificenza (che non dovrebbe avere risvolti successivi), certamente sarà difficile far passare qualche altra “ulteriore manovra” che potrebbe avere anche un risvolto economico con coinvolgimento di responsabilità pubbliche che non siano svolte nell’interesse effettivo di tutta la collettività.
Il mio intervento in consiglio era proprio rivolto nella direzione di bloccare, nel futuro, eventuali altre prese di posizione con decisioni unilaterali, senza “freno burocratico” e senza il rispetto delle regole più elementari di “buona ed oculata amministrazione”. Il primo cittadino,”primus inter pares”,qualunque esso sia, di centro, di sinistra, di destra e così via, deve svolgere il ruolo di “buon padre di famiglia” soprattutto quando si tratta dei beni e del denaro pubblico.
Non si può cioè permettere di non prevedere, di non esitare, di non riflettere, di decidere a qualunque costo. Qualcuno ha detto in consiglio che “è meglio decidere che non decidere”; non credo proprio che si possa fare se soprattutto abbiamo preventivamente già avuto pareri contrari sugli argomenti, come nel caso di specie, da parte delle opposizioni.
Si sarebbero dovute convincere del contrario e puntare sulla bonta’ dell’iniziativa. Un politico-stratega, ritengo che riesca ad agire in tal modo, credo infatti che tutte le determinazioni significative per l’interesse del paese devono, e non dovrebbero, essere assunte collegialmente anche per dare valore all’azione del consiglio comunale che non ha rappresentanti di serie A e altri di serie B. Non vincere alle elezioni non vuol dire perdere il senso delle cose e relegare alle minoranze il ruolo di “quasi indesiderati” o peggio ancora “inesistenti”.
Comunque per Chiusi anche i 2.000 cittadini che hanno votato per la lista Primavera, la Lista Fiorini e quella del PDL non sono proprio da dimenticare ignorando la loro volontà di cambiamento, di alternanza ad un sistema ormai logorato dal tempo e da certi eventi non sicuramente felici.
Anche per quello che riguarda le frasi esternate dal sindaco su La Nazione non ci sono state chiare precisazioni di rettifica o di chiarimenti nè desiderio di smentire, trattandosi, come detto dal sindaco in altra sede, “di interpretazioni dei giornalisti”!
I giornalisti, in verita’ credo che possano interpretare, ma su quanto dichiarato, altrimenti… ci potrebbero essere conseguenze giuridiche a tutti note.