Domenica 26 maggio si è conclusa la 51^ edizione della rassegna nazionale “Ragazzi in Gamba” che questo blog ha seguito puntualmente. E’ d’obbligo un’intervista a Marco Fé di ritorno da Nocera Inferiore e Cerignola dove ha partecipato a manifestazioni collegate alla rassegna.
Quali gli aspetti negativi di questa 51^ edizione? “La diminuzione di circa il 30% dei partecipanti ed un lieve decrescere della qualità dei lavori, dovuti alla crisi diffusa nella scuola per i tagli ai finanziamenti e ai laboratori teatrali e musicali. Per le ristrettezze economiche anche della nostra associazione questa è stata un’edizione caratterizzata dalla sobrietà che ci ha spinti a ridurre tutto all’essenziale”.
E quali quelli positivi? La rassegna festival è entrata nella tradizione di molte scuole che non possono farne a meno. Basti pensare che quest’anno, per motivi economici, non sono stati spediti i 12.000 bandi in forma cartacea a tutte le scuole di ogni ordine e grado della Penisola, ciò nonostante hanno aderito 85 scuole. Altri aspetti positivi sono ormai la comprovata fedeltà dei delegati regionali, anche quelli nuovi di Messina, la notevole partecipazione di pubblico alle manifestazioni chiusine grazie alla presenza delle scuole locali e di quelle delle zone vicine come Chianciano, Siena e Terni, una maggiore attenzione dell’ Amministrazione Comunale e della Fondazione Orizzonti. C’è poi un episodio per me molto significativo che mi piace sottolineare. Quest’anno, per le solite ristrettezze economiche e difficoltà organizzative non abbiamo distribuito nelle vie del centro storico in cui passa la sfilata la domenica mattina i tradizionali volantini di benvenuto da lanciare dalle finestre e dalle terrazze. Ebbene, domenica 26, durante l’ultima sfilata, un’anziana signora che abita all’inizio di Via Bassa Ciminia è andata a riprendere i volantini dell’anno scorso, che aveva evidentemente conservato, e li ha lanciati dal balcone. Il gesto sta a dimostrare che la manifestazione è talmente entrata nella tradizione del paese che non fa più meraviglia, è una realtà ormai data per scontata. Solo una sua assenza provocherebbe scalpore.
Quali le novità di quest’anno? Indubbiamente il successo del proclama e le diverse modalità con cui è stato presentato.
Che cos’è il proclama? E’ un testo inedito o d’autore che rappresenta il sentire comune di un’edizione e che ero solito proclamare solo a Chiusi, durante il rito della festa e della speranza. Quest’anno invece l’ho improvvisato per puro caso al primo spettacolo di questa edizione, a Taranto l’8 aprile, ed ha avuto una grande ed entusiasta approvazione tanto che l’ho ripetuto in ogni spettacolo.
Che cosa annuncia? Inizia a constatare la grave crisi che è globale e generalizzata. Quella più evidente è economica, istituzionale e politica ma a monte c’è quella culturale e morale. Soprattutto nell’incapacità dell’uomo di discernere il bene dal male. Compito dei genitori, educatori, artisti e pastori è quello di individuare segni di speranza. Due sono emersi: quello di un uomo di nome Benedetto che, in un mondo malato di delirio di onnipotenza, ha avuto il coraggio di fare un passo indietro dando una grande lezione di umiltà. E l’altro è quello di un altro uomo, di nome Francesco, che ha detto a tutti, e in particolare ai giovani, di non lasciarsi derubare della speranza. Ed ha parlato di povertà, quella di San Francesco e di Gesù Cristo, che libera l’uomo dalle schiavitù del denaro e del potere e lo riconduce all’essenziale. Il proclama si conclude con una poesia di Tagore che invita a levare lo sguardo in alto e a non aver più paura perché “il cielo s’è fatto chiaro”. Il successo del proclama sta a dimostrare che la via d’uscita dalla crisi che stiamo attraversando potrebbe essere l’annuncio evangelico di cui hanno fatto eco i papi Benedetto e Francesco.
Quali i programmi futuri? Il prossimo appuntamento è dal 16 al 24 novembre per la 2^ edizione del festival della bellezza e dell’arte. Inoltre la Commissione Europea per la gestione delle visite di studio ha accolto la nostra proposta e così, dal 5 al 9 maggio 2014, giungeranno a Chiusi dai paesi europei 15 studiosi per osservare la manifestazione “Ragazzi in Gamba”.
riferendomi a quanto scritto da Marco:il difficile è proprio non farsi prendere dalla ” mania di stravolgere la realtà snaturandone l’originalità”!
E’ importante quello che dice Luciano Fiorani: è indispensabile fare un discorso cittadino su “Ragazzi in Gamba”. I limiti di questa realtà sono diversi: il non coinvolgimento di Chiusi, la mancanza di un’adeguata risonanza nazionale, la solitudine con la quale opero. Sono riuscito a inventare “Ragazzi in Gamba”, a diffonderlo a livello nazionale, a portarlo avanti per oltre mezzo secolo. Non sono riuscito nel coinvolgimento del paese e nel dare una struttura organizzativa e associativa a livello locale. Forse questo dovrebbe spettare ad altri, senza farsi prendere dalla mania di stravolgere la realtà snaturandone l’originalità ed il segreto del successo.
Fa piacere sapere che il professor Montalto, vicepresidente di Ragazzi in Gamba ci legge. Fa ancora più piacere sapere che l’entusiasmo è ancora forte nonostante tutto.
la crisi economica si riverbera indubbiamente sulla Rassegna: tagli alle scuole, difficoltà nelle famiglie,disagi nei bilanci comunali! La Rassegna, a Lamezia Terme, giunta ormai alla sua 31^ edizione, pur ridimensionata dai classici cinque giorni con sessanta scuole e oltre ai due giorni di oggi con venti gruppi scolastici,continua a rappresentare un atteso appuntamento primaverile per la Città! proprio in questi momenti di gravi difficoltà, il messaggio di speranza e di gioia che sorge imperioso dai ragazzi,invita a guardare al futuro con fiducia e fede!Difficile il dibattito soprattutto perchè difficile è cogliere tutte le sfaccettature dei Ragazzi in gamba! Nei Ragazzi in gamba, forse follemente, bisogna, soprattuto e nonostante tutto,credere!
Marco (Fè) ci fa capire che l’iniziativa risente della crisi. In che termini però non ce lo dice. C’erano dei fondi mi9nisteriali che sono stati ridotti o eliminati? Le scuole si muovono meno?
Dibattiamone. A livello locale ci possono essere dei contributi. Ragazzi in gamba è un’iniziativa che porta molta gente a Chiusi e dà visibilità alla nostra città.
Sono sempre più convinto che con quell’accentratore e stakanovista di Marco Fè un discorso bisogna farcelo.
Dopo mezzo secolo è ora che Chiusi tutta sia coinvolta in questa manifestazione.
Non è più il tempo delle ripicche e delle gelosie.