Venerdì 14 Giugno, alle 21.15, presso l’ex cinema Eden accanto alla Parrocchia Di Chiusi Scalo, l’Associazione UIDÙ organizza una conferenza su un tema di strettissima attualità e di grande interesse, poiché coinvolge inevitabilmente tutti: la crisi economica, l’euro e la sovranità monetaria.
Ci sarà modo di conoscere da vicino una teoria economica piuttosto radicale. Infatti a prendere la parola sarà il dott. Mario Volpi coadiuvato da David Lisetti e Domenico Rondoni (gruppo territoriale ME-MMT Umbria), i quali, in maniera molto semplice ed esaustiva, illustreranno i principi della Mosler Economics Modern Money Theory (MMT).
La MMT critica innanzitutto il pensiero economico attuale secondo il quale non è possibile perseguire il pieno Stato sociale e realizzare la piena occupazione, farlo anzi risulterebbe addirittura deleterio al sistema economico. Esso nega inoltre i fondi necessari a sanità, istruzione, ricostruzione post-calamità ed altro ancora, giustificando il tutto con la semplice mancanza di soldi; ma uno Stato può realmente restare “al verde”? La Mosler Economics vuole dimostrare invece come sia errato affermare l’impossibilità di perseguire determinate politiche, giustificandole con la mancanza di fondi.
La Teoria della Moneta Moderna si origina e si sviluppa all’Università di Kansas City negli anni ’90, grazie a Warren Mosler, un economista finanziario, che conoscendo il funzionamento del sistema monetario e la reale funzione della moneta, fonda il “Dipartimento di Economia Per la Piena Occupazione e la Stabilità dei Prezzi”, dove si sono formati la maggior parte degli economisti MMT.
In Italia questa teoria ha trovato spazio grazie a Paolo Barnard, cofondatore della trasmissione Report, autore di inchieste sul FMI e sul WTO, nonché di libri sul terrorismo internazionale e altre tematiche sociali.
Barnard col suo “Il più grande crimine” redige di fatto un trattato che introduce in Italia i concetti base della MMT. Egli è stato inoltre organizzatore di importanti meeting di successo in Italia, ai quali hanno preso la parola i principali economisti sostenitori della teoria MMT. Insieme ad Alain Parguez, Mathew Forstater e Warren Mosler, Barnard, ha redatto il Programma di Salvezza Nazionale per il nostro Paese, spiegando come uscire dall’Euro, recuperare la sovranità monetaria e perseguire il pieno stato sociale e la piena occupazione, nel pubblico interesse attraverso gli strumenti di politica fiscale e monetaria. La cosa però non si ferma qui. La MMT va oltre, spiegando quelle che ritiene le reali cause della crisi economica attuale e come uscirne.
Sempre secondo MMT, attraverso gli studi di Alain Parguez, è possibile fornire le prove della natura maligna dell’Euro, che nasce come strumento atto a depredare le ricchezze reali dei cittadini e gli asset pubblici degli Stati della periferia UE a vantaggio delle corporations franco-tedesche e degli interessi della grande finanza speculativa.
L’associazione UIDÙ ha deciso di organizzare questo incontro perché crede che un’opinione critica non possa formasi senza la conoscenza di tutte le voci in campo e il confronto con tutti i punti di vista. Ha scelto perciò di promuovere questo evento, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica su un argomento di assoluta importanza e di così stretta attualità.
Ciò che dice Sorbera sul fatto dell’importanza molto relativa dell’identità in questo caso lo condivido.Leonardo oppure altri,se portano argomenti interessanti sarebbero da sostenere e pubblicare comunque.Il problema è anche quello della conoscenza ed il linguaggio con il quale la conoscenza si estende agli altri.Difatti molte risposte,tranne quella tranquillizzatrice di Cappelloni che dice in pratica”non preoccupa-tevi” fa vedere che molti siano rimasti quasi interdetti e non si sentono all’altezza-non perchè siano degli sciocchi o dementi -ma perchè mancano delle nozioni e dell’esercizio mentale per mettere a raffronto certe idee.In definitiva io credo che in un mondo così complesso dove l’informazione è dominata quasi totalmente dai media che funzionano come AGENTI DEL SISTEMA ECONOMICO DOMINANTE perchè è quest’ultimo che li ha istituiti e fatti funzionare,la normalità e la semplicità”debbano prevalere nell’informazio- ne.Ciò non vuol dire che non si debba analizzare e studiare ed applicare il progresso tecnologico,ma dell’informazione farne fruire la stragrande maggioranza della gente.I grandi media su questo fronte hanno fatto moltissi- mo,hanno collegato il mondo,ma la loro gestione e quindi l’efficacia direzionale e democratica della loro funzione mi sembra sia rivolta al principio della conservazione tanto caro al sistema dove sono nati.E si capisce per quali scopi.
É un peccato (per me) che non possa personalmente partecipare (come spettatore) all’evento.
Spero vivamente che Sorbera e/o il sedicente Leonardo vogliano proporre un articolo su questo blog a lavori conclusi.
La verifica dell’identità non è problema: ha posto questioni interessanti e se anche fosse stato un commento anonimo avresti fatto male a non metterlo. Circa l’articolo, hai specificato proprio qualche intervento indietro che non pubblicherai roba su questioni generali. E’ una scelta che rispetto e le mie cose, quando le ho, le metto altrove. Preoccuparsi poi se si fanno le furbate dei post multipli quando si parla di questioni che travolgeranno il nostro modo di essere tra breve, scusa, ma mi pare un po’ miope. E poi, diavolo, un limite si pone perché si deve oltrepassarlo! 😉
Caro Enzo (Sorbera) come ho avuto modo di scrivere, se il limite delle 1400 battute è eccessivo, si può sempre inviare un articolo.
Questa volta ho pubblicato i tre commenti in sequenza perché l’errore di pubblicare un commento senza la verifica dell’identità è stato mio.
Beh caro Paolo, non è facile talvolta neanche capire che c’è scritto… (colpa della mia ignoranza, naturalmente…)
Ultima, attualissima e micidiale, questione posta è l’emergere della cryptocurrency. Leonardo l’ha buttata lì come “ultima” battuta, ma è un problema (almeno, per chi se lo pone come tale) che ha implicazioni enormi: attualmente (fine maggio 2013), l’economia bitcoin ha un impatto di controvalore pari a un paio di miliardi di dollari statunitensi (mentre solo a dicembre 2012 si stimava una circolazione di circa 160 milioni di dollari). Se si considera che la moneta non è solo un mezzo di scambio ma un vero e proprio mondo di vita, l’emergere di una moneta di questo tipo altera sicuramente parecchio l’orizzonte in cui ci muoviamo. E, visti i tassi di crescita, occorrerà riflettere in fretta.
Altra questione sollevata da Leonardo – un interlocutore molto stimolante – e su cui sono d’accordo con lui (anche se probabilmente per motivi opposti), è legata al problema dei “fondamenti” di Mosler. Paradossalmente, Mosler rimane “al palo” per l’idea di sovranità come elemento fondante e vincolante del suo sistema (anche se ha provato ad aggiornarlo sul banco di prova dell’euro: vedremo se i conferenzieri affronteranno la questione o si fermeranno alla demonizzazione dell’euro. Ma è materia, ripeto, che conosco troppo poco). La difficoltà è stata posta a suo tempo proprio dallo statuto oltrefrontaliero dell’internet ed è stata (parzialmente e paradossalmente) risolta facendo ricorso alla medievale “lex mercatoria” come paradigma (al proposito, si veda il magnifico lavoro di Gabriella Giudici, Le mutazioni di internet e pratiche di file sharing, Paris, Université Paris 13 – è un lavoro cui devo parecchio). Il limite grave della soluzione offerta come “lex informatica” è però, appunto, la riduzione della complessità sociale dell’internet a un “semplice” mercato.
Penso che Leonardo, come me, abbia il problema del limite dei 1400 caratteri, cosa che obbliga a sintesi che raggiungono la parola isola 🙂 Leonardo, poi, ha compresso un monte di problematiche nel suo intervento. Proviamo a sciogliere qualche nodo. Intanto l’esito di Zittrain è conseguente alla sua impostazione “mercantilista”: internet privatizzata rischia di diventare la tomba della creatività, per questo divide in due il ciberspazio: da un lato il mondo “economico”, dall’altro il mondo universitario. E’ una mossa furba, oltre che intelligente: il “mercato” regolerà la possibilità di accedere sia alla velocità di trasmissione che alla “merce” circolante: se puoi pagare, accederai ad internet e fruirai di quanto offre. Ma il mio problema è la redistribuzione sociale (e la condivisione e riproduzione) dell’informazione, quindi sto con le darknets. Non “dimentico” Keynes, ne vorrei fare a meno. Siamo però in una problematica ormai quasi obsoleta (si vedano Benkler, The Wealth of Networks; R. Barbrook, Imaginary Futures oltre al suo classico The High Tech Gift Economy – rintracciabili su web).
Aldilà dei commenti “tecnici” che ho visto posso tranquillizzare tutti voi.
Ho avuto modo di seguire su youtube alcuni interventi che sono gli stessi che verranno fatti a Chiusi; non c’è problema dal punto di vista della comprensione, ve lo garantisco… I termini utilizzati sono molto semplici e diretti; loro espongono il loro punto di vista secondo il quale (sinteticamente), i trattati stipulati e concordati tra i Paesi dell’Eurozona hanno distrutto lo stato sociale, a causa tra le altre cose dell’impossibilità di stampare moneta, il tetto al 2% dell’inflazione, il pareggio di bilancio (obbligatorio, legge Costituzionale), il fiscal compact….
Tramite slide e grafici spiegheranno le radici della crisi e le soluzioni che loro propongono per uscire.
Chiedo scusa. Il commento firmato “Leonardo” non è identificabile e l’ho pubblicato senza accorgermene. Chiedio a Leonardoi di firmarlo. Grazie.
Purtroppo non è facile gestire questo blog.
@ Leonardo e Sorbera.
Ho provato a mettere i vostri scritti nel traduttore di google, ma dovrei selezionare la lingua d’origine.
Che ci metto?
Ero seriamente intenzionata a partecipare all’iniziativa, dopo aver letto i commenti di Sorbera e Leonardo mi sono spaventata perchè non c’ho capito niente…penso che il mondo sia complesso e non sono per le semplificazioni per cui faro di tutto per partecipare, se non altro per accendere una luce nel buio della mia mente su questa ostica materia!!!!!!!
Devo comunicare il mio contrasto sulla risposta fornita da Sorbera. Il dualismo sistemico sul controllo di quanto avviene nel Cyberspazio virtuale messo in atto dai principi monopolistici esistenti negli USA rendono il binario della percorrenza evolutiva dipendente e non libero dal fattore finanziario nella globalità economica.Dal tutto ne deriva che Mosler teorizza una supposta purezza interventiva mentre Zittrain gli dà torto,quindi tutto questo da luogo ad una reazione nel mercato e nelle concezioni che fa raggiungere proprio gli scopi di Zittrain e che lo stesso si propone sull’effetto dissuasivo sul creare l’anello sanitario giusto ed insuperabile per l’esistenza del libero mercato delle multinazionali.L’entità governativa non sta a guardare e Sorbera si dimentica del principio economico keneysiano che è tutt’ora valido ed operante: ceiling and over. Mentre Zittrain lo sa bene, Mosler sembra ignorarlo,credo che pagherà lo scotto. Tale sistema è creato apposta ed il costituzionalismo statunitense anche. Vorrei sentire il Sig. Sorbera cosa ne pensa di questo. La moneta per transazioni è archeologia.
Ho avuto modo di conoscere personalmente Paolo Barnard al Forum Cronache Italiane che primapagina ha organizzato per diversi anni a Città della Pieve… Nel 2007 Ci raccontò come Milena Gabanelli lo fece fuori dalla redazione di Report, oltre alle sue teorie sull’economia mondiale… che sono di quelle che trovano poco spazio sui grandi media. Ben venga l’iniziativa di Uidù… Saperne di più fa sempre bene.
Spero di poter partecipare. Per interessi diretti in altri ambiti disciplinari ho seguito il dibattito americano sulle problematiche aperte da internet sul copyright e sul file-sharing nonché tutta la polemica di Zittrain vs il costituzionalismo di Lessig e della cyberlaw. Gli esiti repressivi che, sulla scorta di Zittrain, ha giustificato e prodotto (e che sta cercando di produrre) la riflessione giuridica statunitense che ipostatizza il sottosistema mercato dell’intero ambito internet, hanno prodotto il contraccolpo di un sistema di darknets che ha dato luogo ad originali meccanismi di scambio e dono, tali da aprire un’antropologia di tipo nuovo sull’economia di scambio in ambienti digitali. In questo ambito, seppur io la conosca troppo poco, la riflessione di Mosler (e del cartalismo in generale), potrebbe essere molto feconda (anche se ne vedo un limite stringente nella questione della sovranità).
Presente e spargo voce.
Spero vivamente che partecipino più persone possibili; chiunque di voi conosca persone che non possono essere raggiunte dall’articolo, vi chiedo di spronarle a partecipare perchè ripeto, MAI COME OGGI, c’è bisogno di un’informazione più completa possibile che oggi è assolutamente inesistente nel panorama televisivo e giornalistico.
Plaudo vivamente a tale iniziativa che cade in questi tempi di assoluto conformismo economi-co e morale nei quali viviamo.Si sente assoluto bisogno di poter avere davanti al nostro oriz- zonte un riassunto delle questioni che pesano sulla nostra vita e specialmente sul nostro futuro.E’ bene che partecipi il maggior numero di persone possibile.A noi italiani manca su questioni prettamente economiche una conoscenza come quella oggetto di discussione sulla quale la tendenza all’approfondimento di ogni orientamento politico è veramente scarsa per non dire inesistente non solo a livello partitico locale ma anche nazionale.Credo che davanti a noi tutti vi possa essere in un futuro non lontano un richiamo della politica a scegliere su quale piatto della bilancia poter pesare nei confronti della partecipazione al processo di integrazione europea oppure al suo contrario.E’ bene essere quindi consapevoli di cosa ci dobbiamo aspettare ed in conseguenza di ciò essere più informati per una nostra scelta consapevole.E’ chiaro che ”il sistema valoriale ed etico” non ne sia esente da tali scelte,ma proprio per questo credo che occorra una conoscenza che possa essere sempre più approfondita rispetto alle scale di valori etici e morali che ci vengono proposti.
Iniziativa decisamente interessante. Parteciperò senz’altro.