Nel Fattoquotidiano di oggi c’è un servizio sul sindaco di Firenze Matteo Renzi. Riporta un dato incontrovertibile: fra i sindaci delle grandi città è il più assenteista. Nel 2012 è statpo assente a più dell’80% delle sedute consiliari. Nei primi sei mesi di quest’anno è andata un po’ meglio, infatti è stato assente a soltanto (si fa per dire) al 60%.
Nello stesso articolo si riporta in grande flop dei finanziamenti europei: il comune di Firenze avrebbe perso 36,6 milioni di finanziamenti per una nuova linea di tram a causa dei ritardi di progettazione e realizzazione. Si proverà, con l’aiuto della regione a far rimodulare i finanziamenti, ma non sarà facile. Ma non era proprio Renzi a sostenere che una delle vie per uscire dalla crisi era quello di una più efficiente utilizzazione dei finanziamenti europei? Insomma ancora la politica degli annunci roboanti seguite dal nulla o poco più. Quello di sindaco di Firenze sarà anche, come dice Renzi, il mestiere più bello del mondo, ma bisognerebbe impegnarsi.
La politica, quella vera che vede il coinvolgimento attivo dei cittadini dov’è finita?
Quello che avviene a Firenze lo ritroviamo anche qui da noi. Il sindaco è presente ai consigli, ma la politica degli annunci è la stessa. Vi ricordate i famosi 10.000 abitanti? La rete INTERNET velocissima per tutti garantita dal carrozzone Monte dei Paschi Terre Cablate dov’è? Forse serve soltanto al nuovo dirimpettaio del Comune che finalmente dopo tanta segretezza comincia ad emergere. Ma non ci aveva detto il sindaco che ci avrebbe stupito con un privato che avrebbe utilizzato quella striscia di asfalto benevolmente ridenominata “centro logistico intermodale”che ha succhiato fondi europei non indifferenti?
E la politica dov’è? Anche qui assente, forze e gruppi di maggioranza e opposizione che ci avevano promesso coinvolgimento e partecipazione che fine hanno fatto? C’è sicuramente da fare qualche distinguo.Ci sono quelli che della “vecchia” politica hanno almeno mantenuto il senso della misura e della correttezza. Purtroppo, però, il risultato è comunque desolante.
Caro Lele (Battilana) Renzi non fa eccezione alla regola. Ho scritto di Renzi per cogliere poi una connessione locale. La ritieni impropria, ne possiamo discutere. Che Renzi sia un cattolico progressita della tradizione fiorentina ho i miei seri dubbi. In gioventà quegli ambienti ho frequentato a lungo e da quelle frequentazioni ho imparato moltissimo (specialmente da Giorgio La Pira e dalle persone a lui vicine). Onestamente non mi pare che ci sia molto in comune con Renzi. Detto questo i dati che ho riportato sono oggettivi. Per fare vetrina a livello nazionale non è stato presente in Consiglio Comunale come avrebbe dovuto. Ha perso rilevanti finanziamenti, mentre predicava che le risorse dovevano trovarsi nei finanziamenti europei che molti amministratori non riescono ad utilizzare. Compreso lui, a quanto pare.
Sul cosiddetto piano a volumi zero siamo al ridicolo. Quello che ha fatto Renzi è stato di non prevedere ULTERIORI consumi di suolo, ma quello ereditato l’ha conservato. Insomma il consumo di suolo l’hanno fatto i suoi predecessori e lui non l’ha certo toccato.
Quando ho letto il 9/6/13 la precisazione di Paolo Scattoni che solo eccezionalmente il blog si occupa di vicende nazionali credevo che sarebbe stato difficile intervenire di nuovo. Visto che Renzi fa eccezione e che vivo a Firenze provo a dire qualcosa anch’io. Capisco la rabbia di doversi confrontare da anni con una classe dirigente del PD chiusino non proprio esaltante ( del resto Paolo parlava gia’ molti anni fa di una ” maledizione della Valdichiana”) ma guardare alle vicende regionali e/o nazionali con le lenti deformate dalla realta’ locale credo sia un errore. Renzi puo’ sicuramente non piacere ad una parte della sinistra tradizionale, pero’ alcune cose vanno trattate con maggiore aderenza alla realta’. Renzi ha una concezione degli “ultimi” sicuramente piu’ propria della tradizione progressista cattolica che non di quella marxista. Quando parla di eguaglianza chiarisce di essere per una eguaglianza dei punti di partenza e non di quelli di arrivo. Scandisce piu’ volte la parola crescita che la parola redistribuzione del reddito. Da piu’ spazio alla speranza che alla recriminazione. A Firenze mi risulta che abbia promosso l’ approvazione di uno dei primi Piani Regolatori a volumi zero. Ha ampliato notevolmente la zona pedonale e restituito al passeggio vie storiche di rara bellezza. I frequentatori delle biblioteche e dei musei sono aumentati.Non gli sta simpatica la FIOM e forse non troppo la CGIL. Ritiene che chi intraprende un’ attivita’ economica svolge una funzione importante anche per la comunita’. Sa comunicare molto bene e vuol sconfiggere Berlusconi nelle urne elettorali. Siamo sicuri che Renzi sia espressione della peggiore destra oppure costringe ad utilizzare categorie del pensiero diverse da quelle rassicuranti che ci hanno accompagnato per un lungo tratto della nostra vita politica portandoci spesso, almeno in privato, a sostenere che i risultati ottenuti in tanti anni di lotte sono fortemente insoddisfacenti?
I dati sono oggettivi. Le vicende del personaggio sono stati diffusi anche prima.
Paolo, sò che non ami molto il pragmatico fiorentino,ma l’odore di segreteria per lui fa cominciare la guerra ? Io lo amo meno di te perchè per me parla di sinistra ma si pone inevitabilmente al centro destra della sinistra:senti che ”elocubrazione” ho fatto, ma credo che a questo punto siano inevitabili le regole che chiede e guarda caso che tutti i settori del centro sinistra ex margherita pesino e spingano per lui;ormai è inevitabile. Posso sbagliarmi ma credo sia così pur non seguendo direttamente le vicissitudini di tale partito.Io credo che stiamo assistendo ed assisteremo a breve ad una campagna distruttiva senza esclusione di colpi in cui le due grandi componenti si affrontano in una condizione che ha come scenario il paese italia che tutto avrebbe bisogno,fuori che questa virulenta lotta.Ed alla fine ci presenteranno il partito unito per il bene dell’Italia,pronto a fronteggiare Berlusconi,rinnovato col suo pragmatico leader.