Si è costituito da poco a Chiusi un gruppo di persone interessate ai problemi dell’innovazione tecnologica e come questi si possono coniugare in contesti periferici come il nostro. Per ora il gruppo interagisce in una mail list denominata appunto innovazionelocale.
Le finalità di innovazionelocale sono quelle di mettere in contatto persone interessate al tema. In questo periodo di crisi può essere importante che chi ha idee nel settore possa incontrarsi e magari collaborare. Studi importanti stanno dimostrando che per la realizzazione di nuovi prodotti ad alto contenuto tecnologico gli investimenti per creare impresa si stanno abbassando. Magari quello che all’inizio sono prodotti che emergono da curiosità e hobby si possono trasformare in attività economica. Su chiusiblog se n’è parlato per l’informatica. Si è per esempio riportato l’esperienza dei Linux groups che nascono per far incontrare giovani “smanettoni”. Quegli stessi smanettoni poi possono creare piccole (ma anche grandi) imprese di informatica. Abbiamo spesso portato come esempio quello del Linux group di Orvieto.
Oggi però quello che è stato fatto per il software dei computer sta investendo la produzione di oggetti. Secondo alcuni studiosi quella che oggi è una tendenza appena agli inizi può trasformarsi in una vera e propria nuova rivoluzione industriale.
Il gruppo innovazionelocale intende muoversi in due direzioni. Il primo è appunto quello del confronto di idee ed esperienze nelal produzione di oggetti con l’ausilio del computer, mentre la seconda riguarda la formazione.
E’ proprio un corso la prima iniziativa di innovazionelocale. Si tratta di un modulo che ricalca la struttura del primo modulo formativo della CISCO academy sulle reti informatiche. Verrà svolto dal Professor Stefano Tomassucci che già lo tiene presso l’istituto professionale Cattaneo di Roma. Qui a Chiusi troverà ospitalità da settembre presso il laboratorio informatico del Marconi. E’ rivolto agli studenti di una classe dell’ultimo anno del nostro Istituto professionale, ma sarà aperto anche agli esterni. mentre per gli studenti del professionale sarà gratuito, per gli esterni sarà prevista una piccola cifra per l’assicurazione.
Il gruppo innovazionelocale sta lavorando per mettere a punto altri corsi: per esempio uno sulle stampanti tridimensionali per la produzione di oggetti e un altro sul microprocessore Arduino.
Disponibile anche la domenica pomeriggio. Se la scuola apre… per me va bene.
La “droga” che adopero è proprio questa che “vendete”: tanto più pesante è, meglio è. Farla di sabato è un colpo basso, significa che come pusher non siete un granché :-)))
Enzo (Sorbera), ma anche te, “drogarti” come ci propongono, è troppo semplice?
Rimanendo invece sul serio, penso, visto che ancora non ci sono altre manifestazioni di interesse, che la tua richiesta non sia da scartare a priori, potrebbe anche darsi che non ci siano tante domande da coprire i pur pochi posti disponibili. Il problema semmai è che il corso, in buona parte, si dovrebbe tenere il sabato mattina (una ventina) e per chi lavora o studia non sempre è semplice essere libero. Ti terremo informato
Io ero interessato a tutti e quattro i moduli (probabilmente sarei riuscito a coinvolgere un paio di ragazzi molto giovani), ma, non rientrando nella caratteristiche “caratterizzanti”, dovrò/dovremo rinunciare. Grazie dell’informazione.
E’ vero. Il corso è piuttosto impegnativo e molto dipende dalla motivazione con la quale lo si affronta. Io penso, tuttavia, che ognuno possa acquisire competenze utili nel mercato del lavoro in questa attività che stiamo promuovendo, a vari livelli. Non prevedo abbandoni o “bocciature”. Certo che alcuni requisiti di base sono necessari. La disponibilità a seguire il corso in modo continuativo sapendo leggere un testo tecnico in inglese è sicuramente indispensabile, ma anche qui si può migliorare strada facendo. Inoltre il corso che sto proponendo è solo il primo dei quattro moduli didattici di cui si compone il corso CCNA (quindi vuole essere solo un corso introduttivo al networking).
Su una cosa, comunque, è bene essere chiari. Il corso è rivolto a persone in cerca di occupazione o che vogliono riconvertirsi nella loro professione e affacciarsi ad un nuovo mercato del lavoro. Poichè i posti sono limitati mi sembra utile, per la comunità, privilegiare l’inserimento degli studenti all’ultimo e penultimo anno delle scuole superiori e i disoccupati (prevalentemente ma non esclusivamente giovani disoccupati). In subordine tutti gli altri. Le candidature credo debbano essere preventivamente vagliate seguendo questi criteri.
Grazie. Se avete curiosità o domande sono a disposizione.
un corso CISCO è piuttosto impegnativo e richiede un bel po’ di tempo – cosa che porta al rischio di abbandoni e qualche frustrazione 🙂 -. Mi piacerebbe partecipare: è possibile avere qualche altra informazione?
Grazie
Tommy la battuta era della mamma di Virgilio a Virgilio. I miei spettacoli non sono mai andati in deficit 🙂 almeno le spese le abbiamo sempre recuperate. Anche se è vero che qualche soldo di tasca lo abbiamo cavato, ma ogni vizio costa. Comunque condivido: non è meglio drogarsi come fanno tutti? 🙂
Sono d’accordo con Carlo (Giulietti). Il corso, però, non è piccola cosa. Stefano Tomassucci è uno dei 400 docenti abilitati in Italia a insegnare nei corsi CISCO. Quello che viene proposto è soltanto il primo dei moduli del corso, che però se si dovesse pagare costerebbe intorno ai 400/500 euro. Se i corsisti fossero una quindicina è facile calcolare il regalo che viene fatto. Questo soltanto per sottolineare che non si tratta proprio di piccola cosa.
L’iniziativa, nata e spinta in primo luogo da Paolo, non è sicuramente niente di eccezionale, però, almeno dal mio punto di vista, vorrebbe anche essere il classico sassolino lanciato nello stagno, con la speranza di creare un po’ di fermento in un contesto forse troppo “tranquillo”, magari provocando reazioni e effetti a catena.
….. Ho lanciato un sassolino nello stagno.
Non mi aspetto che produca schizzi.
Non mi aspetto che faccia rumore.
Non mi aspetto che smuova l’acqua e produca onde.
Penso che se un’altra persona mi vede,
se anche lei prende un sassolino,
se anche lei lo tira nello stagno,
se come lei un’altra ed un’altra ancora,
prima o poi lo stagno dovrà stare a sentire,
dovrà produrre risposta, schizzi, rumori, onde.
di Demetrio Petrungaro
Come dire: -ogni ulteriore contributo può essere utile!-
Volevo catalanamente dire che è meglio impiegare le proprie risorse per cose utili ed interessanti, piuttosto che sprecare il proprio tempo per cose futili e vane.
La battuta di Pasticcone era evidentemente retorica, visto che era indirizzata al figlio…
Bella iniziativa innovazionelocale, insomma.
Giampaolo (Tomassoni) sono le cinque di mattina e debbo prendere un treno per andare a lavoro di sabato. Non ho capito.
E come disse Pasticcone a Pasticca quando quest’ultimo gli chiese le ennesime 50.000 lire per le cantinelle delle quinte dell’ennesimo spettacolo teatrale, “ma drogarvi, come fanno tutti, no eh?”… 😉
Mi pare un’ottima iniziativa anche se, come al solito, è solo grazie alla buona volontà di qualcuno (e della scuola in questo caso) se si riesce a smuovere qualcosa.
Se son rose…ma l’importante è cominciare.