In un’interessante monografia pubblicata nel 1970 intitolata “Milano vendesi” due ricercatori (Alfredo Viganò e Sergio Graziosi) dimostrarono come una parte assai consistente della crescita delle periferie milanesi degli anni ’50 fu realizzata con le cosiddette “autorizzazioni in precario”.
Senza Piano Regolatore approvato si autorizzavano costruzioni come se fossero giostre o tendoni di circo. Insomma strutture provvisorie. E se in quelle aree poi il PRG avesse previsto una strada o verde pubblico? Semplice, si rispondeva, in quel caso le costruzioni sarebbero state demolite. Ovviamente niente fu demolito e i milanesi hanno dovuto subire tutte le nefaste conseguenze di quella pratica del tutto illegale.
Oggi a Chiusi, anche se in misura molto ridotta, si sta ripetendo la pratica descritta in “Milano vendesi”. Per il Palazzo delle Logge i lavori attualmente in corso sarebbero dovuti partire dopo l’approvazione di una variante. Approvata? No, ma nella delibera di giunta che li autorizza si dice che se la variante non dovesse essere approvata il privato che sta eseguendo i lavori metterà in pristino, insomma “cancellerà” i lavori eseguiti.
C’era poi il rischio, che se non fossero state presentate osservazioni, il Consiglio avrebbe approvato la variante senza dibattito. Infatti il primo passaggio del piano in Consiglio comunale, quello dell’adozione, era passato senza dibattito perché durante il periodo “aventiniano”, quello dell’abbandono delle opposizioni a causa della famosa cittadinanza onorario.
Ho presentato io un’osservazione. Almeno ce ne sarà una sulla quale poter dibattere. Per me quell’edificio dovrebbe rimanere di uso pubblico così come avvenuto nei secoli precedenti. Sarà con tutta probabilità respinta, ma almeno se ne discuterà.
Di seguito il testo della mia osservazione:
“ Il sottoscritto (…) in relazione alla variante adottata nella seduta di Consiglio Comunale del e pubblicata il 15 maggio 2013 e parte integrante del piano delle alienazione e valorizzazioni
OSSERVA quanto segue:
La variante consiste essenzialmente nella variazione delle schede n. 104 e 105, parte integrante della Variante al PRG relativa al Centro storico, approvata con DGRT n. 2607del 1990).
In quelle schede le destinazioni d’uso vengono classificate come segue:
(A) Attrezzature di scala urbana (1 Istruzione superiore, 2 cultura, assistenza e sanità, 3 uffici pubblici, 5 Attività ricettive)
La variante prevede di aggiungere la destinazione d’uso:
(D) direzionale comprensiva delle attività private di servizio.
Si deve purtroppo rilevare come prima della definitiva approvazione della variante è stato approvato il progetto di ristrutturazione che dovrebbeconsentire al locatore di procedere ai lavori e già il cantiere è in fase di istallazione, con una delibera di Giunta che lo esenta dal pagamento dell’occupazione di suolo pubblico.
Occorre comunque sottolineare che il Palazzo delle Logge è stato sempre e per secoli utilizzato per funzioni pubbliche. Si propone pertanto di rafforzare queste funzioni invece di attenuarle. Si propone quindi di eliminare la destinazione d’uso oggetto di variante con un altra che per il prestigio e la distribuzione interna dell’edificio è particolarmente adatta: alta formazione e ricerca.
Pertanto si propone di eliminare dall’elenco delle destinazioni d’uso previste dal PRG il punto relativo alle attività ricettive, mentre per quanto riguarda il punto D se n propone la seguente riformulazione:
(D) Alta formazione e ricerca.”
E’ bene che sia stata fatta questa osservazione almeno se ne dovrà parlare in Consiglio.
Quanto al resto tante sarebbero le considerazioni da fare, non ultima la tempestiva pubblicità della società Ali (quella che occuperà il palazzo) su Chiusinforma, il periodico della maggioranza comunale.