Tre giorni di medioevo per i festeggiamenti patronali

 di Marco Fè

Come ormai da tre anni i festeggiamenti patronali in onore di Santa Mustiola sono iniziati all’insegna del Medio Evo. Accampamento al Parco dei Forti con botteghe artigianali dell’età di mezzo, cene con intrattenimenti di musici e compagnie d’armi, tornei di tiro con l’arco e di scherma, combattimenti e duelli, esibizioni di falconieri e cortei di sbandieratori, corsa del palio delle torri, il tutto alla luce di torce e con appropriati commenti musicali di appositi gruppi liguri, bergamaschi e di San Marino.

Questo il programma del <Tria Turris> dell’ Associazione Terzieri svoltosi da venerdì 21 a domenica 23 che ha avuto il merito di un grande coinvolgimento popolare e di aver creato delle situazioni originali e suggestive. La scelta di valorizzare l’epoca medioevale, fatta tre anni fa dall’ Associazione <Terzieri> sta sortendo l’effetto dovuto e anche se deve essere affinata, resa più spettacolare e accattivante per il turista, senza tempi morti, affidata ad una regia unica, ha dimostrato una notevole potenzialità. Riscoprire il Medio Evo, anche senza saperlo o volerlo, significa riscoprire, non certo i montanelliani <secoli buoi> ma piuttosto quell’epoca ricca di quella spiritualità e quel senso dell’universalità che sono scomparsi, o quasi, ai nostri giorni.

Ciliegina sul dolce, non certo prevista nel cartellone dei festeggiamenti ma pienamente intonata alla situazione è stata il matrimonio in costume medioevale celebrato in Duomo nella tarda mattinata di sabato tra Luca e Paola. Lui è un chiusino doc, da sempre impegnato in varie associazioni in particolare quelle di carattere artistico, ideatore e animatore della Compagnia d’armi <Santaccio da Chiusi>; lei, di origine umbra, è una parrucchiera molto nota di Chiusi Scalo. Sposi, amici e parenti tutti rigorosamente in costume medioevale.

La sposa è arrivata a cavallo tra una selva di spade sguainate e uno scroscio di applausi. Solenne, compunta, sobria, pervasa da attenzione e silenzio è stata la celebrazione della S. Messa e del rito del Matrimonio. Don Azelio, che ha presieduto, ha colto l’occasione per ribadire ai presenti, non certo tutti praticanti, la bellezza, la preziosità e lo specifico del matrimonio cristiano. Ed è stato come un tuffo provvidenziale nella tradizione più vera della nostra cultura e della nostra storia.

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