Come è stato speso un milione e ottocentomila euro?

di Luciano Fiorani

Quella che sembrava solo l’ennesima forzatura propagandistica sta assumendo i contorni di un vero e proprio giallo. Il caso è quello del centro merci.

 Chiusinforma titolava al riguardo: Il centro logistico è pronto, due aziende sono già operative. A corredare il pezzo la foto del sindaco che taglia il nastro dell’inaugurazione. Appena due giorni dopo in un’intervista a primapagina lo stesso sindaco precisa, corregge il tiro e lancia una vera e propria bomba.

 Il centro merci, si legge su primapagina, “Quello pubblico, finanziato dal patto, è – secondo Scaramellimeno di una espressione geografica. Una strada con il nulla intorno”.

 Sempre nello stesso resoconto si apprende che i terreni su cui sarebbe dovuto sorgere l’impianto non sarebbero stati nemmeno espropriati.

 E’ chiaro che a questo punto va fatta chiarezza una volta per tutte.

 

Il sindacodeve dire ai cittadini di Chiusi come stanno davvero le cose cominciando con lo spiegare a cosa sono serviti il milione e ottocentomila eurospesi in quella operazione.

 I terreni che costeggiano la strada del centro merci sono stati espropriati o sono ancora di proprietà privata?

 Se sono stati acquisiti dal comune quanto sono stati pagati?

 Il costo della strada,unico intervento concreto e visibile realizzato nell’area, a quanto ammonta?

 Non c’è solo la questione di un’opera mai portata a compimentoma, se le cose stanno come dice il sindaco, c’è da capire come sono stati utilizzati i soldiche il comune ha ricevuto dal Patto.

 E questo, sia chiaro, è un dovere a cui il sindaco non può sottrarsi; sia per il ruolo che ricopre oggi sia per gli incarichi ricoperti nei due precedenti mandati.

 Stefano Scaramelli infatti non è arrivato due anni fa in comune, ma per quasi nove anni ha ricoperto l’incarico di assessore, prima alle finanze e bilancio e poi alle attività produttive nelle giunte Ceccobao.

 Chi meglio di lui può spiegarci come sta l’ingarbugliata questione?

 

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5 risposte a Come è stato speso un milione e ottocentomila euro?

  1. marco lorenzoni scrive:

    A proposito, era stata costituita anche una apposita società di gestione del Centro logistico, denominata SMEC srl, presidente Marco Ciarini… Anche quella a carattere misto pubblico-privato e con “attori” sia umbri che toscani… Società messa in liquidazione di recente…

  2. marco lorenzoni scrive:

    Il centro merci era stato progettato e concordato tra le province di Perugia e Siena, le Regioni Umbria e Toscana, i Comuni di Chiusi e Città della Pieve e altri enti, era un progetto, insomma non solo del Comune di Chiusi. Tant’è che è stato finanziato dal Patto Territoriale umbro -toscno. Solo che ciò che è stato realizzato è solo una strada che finisce nel nulla e, a quanto sostiene Scaramelli, non ha nulla intorno su cui costruire piazzali e capannoni… Quello inaugurato è una iniziativa privata in area contigia, ma che con il centro merci finanziato dal Patto non c’entra nulla.

  3. Ad integrazione di quanto scritto da Carlo Giulietti pubblico quanto appena trovato su internet:
    Silvia Velo
    Alle 10.30 Ufficio di presidenza del gruppo PD, alle 12 in Commissione Trasporti per i esaminare la proposta di Legge Quadro sugli Interporti di cui sono prima firmataria.
    Silvia Velo è vice-presidente del gruppo PD. Eletta in Val di Cornia

  4. luciano fiorani scrive:

    Ragionevole, come al solito, quello che sostiene Giulietti ma qui, dopo le dichiarazioni del sindaco c’è da capire se 1.800.000 euro sono serviti solo a fare una strada (con asfaltatura da completare!).
    Perchè se fosse così, quanto ci verrebbe a costare tutto l’interporto?

  5. Carlo Giulietti scrive:

    Anche questa dell’interporto sembra sempre più una di quelle iniziative lodevolissime, però campata in aria, dalla progettazione, allo stato attuale.
    Un’opera del genere doveva essere studiata e concordata a livello regionale per essere inserita nel piano nazionale e regionale dei trasporti e seguita costantemente, con molta convinzione (cosa che invece mi pare sia mancata). In varie occasioni ho cercato di capirci qualcosa con chi, sapeva come stavano le cose, ho sempre avuto risposte superficiali ed evasive.
    Evidentemente la verità non era per il “popolo bue”, per dirla con l’espressione cara al mio omonimo Sacco,(a proposito sapete come il bue diventa docile?…).
    Però, almeno inizialmente, c’erano anche dei soci privati, non penso che anche loro fossero all’oscuro del fatto che il centro intermodale fosse solo una strada e comunque anche così fosse, bisognerebbe conoscere cosa prevedeva il progetto e se questo fosse solo il punto di partenza per un successivo ampliamento, una volta trovate le indispensabili alleanze ed autorizzazioni.
    Esiste anche la legge regionale che prevede un Piano degli Interporti con interporti di rilevanza nazionale e locale, rispondenti a precise caratteristiche tecniche e di localizzazione.
    In prospettiva comunque il progetto, potrebbe sempre avere, se ben guidato, grossi sviluppi perché la materia è in evoluzione.

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