I droni e la scuola

 

di Paolo Scattoni

Sentiamo sempre più parlare di droni militari. I telegiornali ci informano che piccoli gruppi di “nemici” sono stati fatti fuori da aerei senza piloti. Queste macchine fino a poco tempo fa sono state in esclusiva dei militari e quindi soggetti al più assoluto segreto.

Recentemente, però, senza far troppo rumore, si stanno affermando droni per usi civili. Molto spesso sono “open source” e cioè il progetto è disponibile per chiunque lo voglia. Oggi si trovano droni di tutti i tipi da centinaia di migliaia di euro sino a trecento. Vengono utilizzati per gli usi più diversi. Dal monitoraggio di impianti pericolosi sino al trasporto di oggetti.

Oggi il drone meno costoso è quello che si può acquistare con trecento euro. Si chiama Parrot, pesa meno di un chilo e ha un’autonomia di 35 minuti. Le previsioni a breve dicono che ogni due annì i prezzi si dimezzano e l’autonomia raddoppia.

Questi oggi sono i tempi del progresso tecnologico. C’è allora da fare una riflessione sulla nostra scuola. Come si può stare aggiornati efficamente su queste dinamiche? Ormai le nostre scuole tecniche non solo non riescono a seguire questo processo, ma ne stanno seguendo uno del tutto inverso, quello di una generale e più che mediocre licealizzazione. Lo abbiamo più volte scritto: sempre più teoria e sempre meno laboratori.

Forse oggi, quando si parla di scuola dovrebbero essere questi i dati da prendere in  considerazione per la scuola e la formazione in generale.

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2 risposte a I droni e la scuola

  1. ……l’ignoranza è mantenere lo status quo, più si sa e più si fanno domande scomode. Forse è per questo che le scuole non “insegnano” più, in tutto il mondo.

  2. Non solo gli istituti tecnici ma anche i gradi più alti non corrono per niente alla stessa velocità del resto del mondo. Secondo me non è solo una “licealizzazione” ma piuttosto un “inebetimento” a cui le politiche didattiche e la politica in genere sembra puntare. Questo aspetto accanto a molti altri, tra cui programmi didattici inadeguati e molte volte…ahimè…l’inadeguatezza dei docenti non aiutano certo a correre alla stessa velocità degli altri.

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