Vorrei ricordare Ugo Riccarelli, noto scrittore di origini chiusine, aveva parenti qui a Chiusi.Perché aveva e non ha ? Perché lo stesso è deceduto lo scorso Luglio, il 21 all’età di 59 anni.
Perché postumo ha avuto il Premio Campiello 2013 per il Romanzo “ L’amore graffia il mondo “ edito dal Mondadori nel 2012.
Il Riccarrelli prolifico scrittore, aveva scritto un altro romanzo “ Il dolore perfetto” che aveva vinto nel 2004 il Premio Strega e, nella traduzione spagnola, del Campiello Europeo nel 2006.
Questo era un romanzo ambientato i primi del novecento in un paese della Toscana, definito il Colle, avente a valle una ferrovia.
Da questa ferrovia arriva dal profondo sud, da una Sapri ancora fresca delle utopie e delle ferite del Risorgimento il Maestro. Un giovane anarchico meridionale riservato, severo, che emigra da una civiltà contadina arcaica e immobile verso un’altra apparentemente identica: presto, però, questo giovane uomo animato dalla fede nell’utopia si rende conto che “certo, i contadini e la povera gente qui erano povera gente come dalle sue parti, ma i volti erano meno spigolosi, le facce più aperte al sorriso, quasi che la bellezza del paesaggio, la dolcezza dei poggi che digradavano verso una pianura tenera come bambagia avesse mitigato anche i suoi abitanti, avesse spalancato loro la porta della vita”.
È in questo luogo reale e fiabesco insieme che il Maestro unisce la sua vita a quella della vedova Bartoli – che gli darà tanti figli, segnati da nomi emblematici come Ideale, Mikhail, Libertà e Cafiero e che lo sosterrà con il suo amore anche quando verrà il tempo della lotta, della fuga, dell’esilio -, ed è in questo luogo che si svolgono le vicende della famiglia Bertorelli, i commercianti di maiali che da generazioni portano i nomi degli eroi dei poemi omerici e leggono l’Iliade e l’Odissea la sera attorno al fuoco oppure nelle aie e nei cortili, “i bimbi e le donne in religioso silenzio a immaginarsi battaglie e guerrieri, dèi e ciclopi”.
Il Colle in realtà è Chiusi e tanti di questi personaggi sono vicini alla realtà chiusina di quell’epoca.
Perché ne ho voluto parlare perché lo scrittore oltre avere una parte delle sue radici a Chiusi, ne venne a parlare qui da noi intorno al 2005 e nel 2006 ritornò a presentare un altro libro intitolato “Un mare di nulla “.
Era stato nello staff del Sindaco Veltroni a Roma e poi al teatro di Roma. Ne parlo con onore e con orgoglio perché lo avevo conosciuto quando ero Consigliere Comunale ed in lui riconobbi la grandezza dell’uomo, falcidiato nella salute, ma che non aveva mai fatto pesare la sua condizione, anzi ne aveva preso forza e dalla sua intelligenza emergeva una grande forza spirituale!