Dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid del 2011 scaturirono una riflessione ed una profezia. La situazione storica che il mondo sta attualmente vivendo fu infatti paragonata a quella del V secolo.
L’ attuale crisi dell’economia, del comunismo e del capitalismo selvaggio, la globalizzazione e la migrazione dei popoli può essere sovrapposta alla caduta dell’ Impero Romano e all’invasione delle orde barbariche.
Come quindici secoli fa fu la Chiesa, soprattutto con il Monachesimo, a salvare la civiltà dell’uomo, anche oggi – recitava la profezia – sarà la Chiesa a rimettere insieme i cocci di un’umanità perduta. Gli eventi di questi ultimi mesi, dalle dimissioni di Benedetto XVI alla Veglia per la pace di Papa Francesco, stanno riportando la Chiesa ad essere la “luce delle genti” che indica il cammino e quel “sale della terra” che dà sapore e significato ad ogni azione umana.
Alla grande lezione di umiltà che Benedetto XVI ha dato ai cultori del potere di tutto il mondo ha fatto riscontro l’elezione di Papa Francesco che, liberando, tramite la povertà evangelica, ciò che è essenziale nella fede cristiana, si è imposto all’attenzione delle genti, in particolare dei lontani. La Veglia per la pace di sabato 7 è stata un evento epocale per il consenso e l’approvazione unanime che ha suscitato nell’intero pianeta e che ha fatto di San Pietro la luce posta sopra il moggio. Profezia e itinerario tracciato per la Chiesa tutta.
L’annuncio della verità nella carità, la semplicità dei gesti che rendono umano l’amore, l’abbraccio ecumenico a tutti i popoli, la misericordia non disgiunta dalla giustizia, l’autorità intesa come servizio, il primato della spiritualità e della preghiera, la povertà che libera la Chiesa dalle prevaricazioni clericali e dai compromessi con il potere, stanno producendo un’epifania della bellezza e della gratuità dell’ amore di Dio manifestato in Cristo Gesù. E quindi nella sua Chiesa. La profezia sta illuminando il cammino. Non rimane altro, per tutti e per ciascuno, che percorrerlo. E non da soli. Sulle orme di Papa Francesco.
Lasciamo che Francesco completi la pulizia all’interno del Tempio e poi ne riparliamo.