La pluricitata bozza “informale” di parte della relazione del piano strutturale riserva sempre interessanti sorprese. Consideriamo dunque l’ultimo ambito (UTOE) preso in considerazione: quello rurale. Ebbene sono previsti ben 174.000 metri cubi. Ma quello che impressione è che ben 100000 sono previsti per residenze che dovrebbero accogliere quasi un terzo del totale dei nuovi residenti previsto: ben 769. Infatti per un comune la cui popolazione è stabile da più di mezzo secolo sono in totale previsti ben 2287 nuovi abitanti insediabili
Vediamo dunque dove verranno alloggiati i769 abitanti della zona rurale. Qui i fautori del “consumo di suolo zero” dovrebbero tranquillizzarsi. Infatti il tutto si realizzerà sul recupero dell’esistente. Operazione positiva? Non direi.
Sappiamo infatti che ormai i vecchi casali bene o male (più male che bene purtroppo) sono già stati recuperati e “deruralizzati” (non sono residenze in funzione dell’attività agricola). Quello che rimane sono depositi, magazzini, stalle non più in uso, e non tanto le strutture artigianali disperse come ipotizza la relazione. Dunque quelle saranno le strutture da “deruralizzare” creando insediamenti residenziali del tutto casuali. Positivo, negativo? Il modesto urbanista ipotizza che questo sarà un massiccio reinsediamento negativo per tutto quello che ci hanno insegnato: la dispersione residenziale crea un aggravio di costi per l’amministrazione comunale, per non parlare degli effetti su traffico e trasporti.
Sicuramente i grandi urbanisti locali ci diranno che invece è un gran bella previsione. Intanto i candidati a sindaco potrebbero dire la loro. E’ solo un voto, ma vota anche il modesto urbanista. Questa volta spera di poter votare.
p.s. Il modesto urbanista aspetta ancora un giudizio sulle previsioni della “bozza informale” di Piano Strutturale sul massiccio insediamento previsto nella zona di Santa Caterina.
per Fabio Baglioni. Sull’opportunità di parlare il più possibile di questi temi sono più che d’accordo. Sono temi dei quali si dovrebbe palrare sin dalle elementari.
Sono invece in disaccordo sulminimizzare in relazione alle previsioni della “bozza” di residenze sul territorio aperto. Si tratta di 100.000 metri cubi sui 300.000 complessivi per le residenze!!!!
Sinceramente applicare la teoria dello sprawl (http://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_diffusa) in questo caso mi sembra una forzatura. Ricordo che dagli incontri tematici pubblici sul programma per le amministrative, che SEL fece nei primi mesi dell’anno, emerse proprio la necessità (opportunità?) comunque di dare una riqualificazione a tutti quegli annessi, capanni, ed altri immobili ad ex uso agricolo che, soggetti ad abbandono od incuria per inutizzo, non portavano altro che degrado al territorio.
Piccola precisazione alla precisazione della precisazione 🙂 🙂 , lungi da me accaparrarmi i temi dell’ecologia urbanistica, io penso solo che siano temi che più se ne parla e più li prendiamo come valori, meglio è.
La ringrazio comunque dell’attenzione e delle risposte date.
Fabio
Per Fabio Baglioni. Una piccolissima precisazione sulla piccola precisazione. Il concetto di consumo di suolo zero non è stato elaborato a Chiusi ma è dibattuto da molti anni. Alcuni paesi riescono meglio, altri peggio. In Gran Bretagna si consumano 30 ettari di terreni agricoli al giorno, in Italia più di 400.
per Fabio Baglioni. La mia contrarietà alla “saldatura” è basata su quella che chiami “discriminante paesaggistica”. C’è poi il non piccolo problema del rafforzamento della rete stradale e quindi di nuovo l’impatto sul paesaggio.
I motivi della mia contrarietà sulle “case a casaccio” sono quelle classiche di chi critica la cosiddetta dispersione: lo sprawl urbano. Ci sono problemi di costo. Un esempio semplice semplice: una volta autorizzate le case a casaccio si può poi negare lo scuolabus? E così per molti altri servizi. Aumentano i flussi di traffico, i controlli sull’approvigionamento idrico da pozzi, etc. etc.
C’è poi un evidente problema di stravolgimento dei caratteri insediativi.
una piccola precisazione, il concetto dello zero sul consumo del territorio è stato solo uno dei tanti contributi di SEL al programma di coalizione del centrosinistra, che questo concetto sia diventato comune anche ad altre forze politiche è senza dubbio una cosa di cui non possiamo che essere contenti.
L’urbanistica penso sia una delle materie più complesse e più multisettoriali che ci siano, e anche per questo tra le più importanti per garantire un equilibrato sviluppo del territorio.
Volevo fare una domanda al prof. Scattoni, che questa materia insegna, in questo articolo critica la previsione della “bozza informale” a tutti i volumi di recupero in area agricola paventando, a ragione, una dispersione residenziale con un aggravio della gestione della rete di infrastruture, in un recente articolo sulla “cementificazione 🙂 di s.caterina” ha invece condannato la saldatura tra chiusi città e lo scalo, interventi che ricadrebbero in aree già parzialmente servite da infrastrutture. La mia è solo una scolastica curiosità, in quanto tra i fautori, come SEL, dei volumi/consumo del territorio zero da prevedere nel nuovo piano strutturale. Personalmente la discriminante del paesaggio è più che suffciente, ero curioso delle altre.
Caro Luciano (Fiorani) non mi pare che la domanda sia stata posta a Cioncoloni soltanto. Io credo che tutti i candidati debbano rispondere. IL PROBLEMA E’ SERIO: come si intende operare sul cosiddetto territorio aperto.
Per Carlo (Giulietti). Non è questione di agriturismo. Come ho scritto per attività connesse all’agricoltura sono previsti ben 60.000 (sessantamila) metri cubi, ma di 100.000 metri cubi per 334 unità residenziali per 769 ABITANTI.
Io penso che anche in questo caso, non sia corretto “fare di tutta l’erba un fascio”, ma che si debba valutare caso per caso, a mio modo di vedere, è sbagliato dire no a tutto a priori, così come dire si a tutto.
Un mio amico ad esempio più di una decina di anni fa acquistò parecchi ettari di terreno per mettervi un allevamento ed altre attività agricole, quindi realizzarvi stalle, abitazione e quant’altro, probabilmente tra queste previsioni c’è compreso anche la sua pratica che gira nell’ufficio tecnico appunto da una decina d’anni senza conoscere conclusione; oppure ci può essere chi vuole realizzare alloggi ricavati da annessi in disuso per uso agrituristico per arrotondare un reddito agricolo sempre più difficile da concretizzare. Voglio rimanere nelle 10 righe ma di oppure ce ne sarebbero diversi altri.
Caro Paolo, francamente non capisco questa tua capziosa posizione.
Se non vuoi votare per Cioncoloni qual’è il problema?
C’è la possibilità di un’ampia scelta dal candidato del tuo partito Stefano Scaramelli alla professoressa Fiorini per finire con Gliatta candidato del Pdl.
In alternativa si può anche non votare.
Ma cercare speciosamente la giustificazione per una scelta di voto non è serio.
Come stanno le cose lo sai benissimo, sia per quanto riguarda l’urbanistica che tutto il resto. Dire che ancora non hai deciso per chi votare e aspetti cosa dice Cioncoloni sulle case a casaccio in tutta amicizia devo dirti che non mi pare serio e offende la tua intelligenza.
Ringrazio il candidato a Sindaco Cioncoloni per la risposta che però non è soddisfacente, probabilmengte perché la domanda non era chiara. proverò dunque a riformularloa. Le previsioni della famigerata bozza palrano di quasi ottocento nuovi abitanti in campagna SENZA CONSUMO DI SUOLO AGRICOLO perché riutilizza stalle, mafgazzini e così via. Che si fa se i progettisti confermassero questa previsione?
Tanto per capirsi: ammettiamo che il grosso impianto denominato Cherosole (non so di chi sia e non so neppure se sia ancora funzionante) sia in zona denominata agricola (la parte di bozza che ho io non specifica i confini delle UTOE) e se la proprietà decida di trasformarlo in residenze (la “bozza” lo consentirebbe nel rispetto anche del criterio “ptrimaverile”), ne verrebbe fuori un bell’insedimento di residenze in campagna. Che se ne pensa? La domanda ora forse è più chiara.
Scusa, Anna Duchini, ma la mia osservazione non era rivolta a te, che sei una delle anime della lista, ma a chi continua a porci domande conoscendo già le risposte perché ormai diffuse per ogni dove. Se si vogliono risposte da altri bisognerebbe per lo meno dire che le nostre già sono state date.
Non mi sminuire per favore, sono la committente della Lista Primavera, (anche se non ci so mettere la faccina che ride).
Se il documento è il risultato del lavoro di un preciso incarico, la responsabilità è in prima battuta del committente, che è la passata amministrazione.
Sono quindi stati spesi anche dei soldi per avere quelle previsioni.
Stefano Scaramelli è la continuità con quel modo di operare, non c’è dubbio.
Per una delle zone circolano anche nomi di grossi palazzinari romani già con le mani in pasta a Siena, come tu sai. Gli interessi in ballo ci sono e sono molto pesanti.
La Primavera da che parte sta tutti lo sanno.
Ognuno poi liberamente decida per chi votare.
L’unica posizione ufficiale della lista “La Primavera di Chiusi” relativa all’urbanistica e all’assetto del territorio è quella indicata nel “Progetto per Chiusi”: “Nessuna nuova previsione di utilizzo di terreno agricolo. Il fabbisogno di aree edificabili è soddisfatto dalle previsioni dell’attuale PRG. Privilegiare il riutilizzo delle aree dismesse esistenti. Eventuale successivo utilizzo delle previsioni di nuova edificazione residue del PRG in vigore”. Questo vale per tutto il territorio comunale.
Eh no cara Anna (Duchini) quel documento, se non è stato inventato (ma non mi pare perché molto citato in passato e mai smentito), è formaalmente il risultato del lavoro di uno o più tecnici incaricati.
Pone problemi che ho cercato di dimostrare vanno molto al di là di quanto detto confusamente nei programmi. Ad esempio l’ultima UTOE, quella della miriade di interventi nel territorio rurale, risponde al criterio del consumo di suolo zero giustamente posto dalla lista Primavera, ma è ugualmente una porcheria. Allora i candidati sono d’accordo o no?
Io non voterò per chi si è sottratto di meno al dibattito, ma per chi lo accetta e chi no. E’ un prerequisito. Non mi pare che in questo caso siano sufficienti le rassicurazioni di una simpatizzante.,
Il documento di cui parli esce da una amministrazione Pd. Quindi chi l’ha pensato è uno del Pd. Chi deve smentirlo sono quelli del Pd.
La lista Primavera quel documento non lo ritiene nemmeno una base di discussione.
Quel documento è semplicemente da buttare.
E non lo penso solo io ma tutti i candidati e quelli che hanno lavorato per far nascere la lista della Primavera.
E’ Stefano Scaramelli che eventualmente deve dirci qualcosa in proposito.
Stasera ho saputo che ha confermato la costruzione delle case nel vecchio campo sportivo. Mi informerò meglio e poi scriverò un piccolo pezzo per il blog, ma già dovresti sapere come la pensiamo visto che molti di quelli che hanno promosso la lista Primavera sono anche membri del Comitato contro il cemento al campo sportivo.
Stesso discorso vale per le tante case previste tra Poggio Gallina e Santa Caterina, così come per Montallese e Querce al Pino. Sono idee di quelli del Pd. Noi non le vogliamo e comunque vadano le elezioni faremo di tutto perchè quelle idee non passino.
Il modesto urbanista aspetta che su temi come questo e altri sollevati i candidati a sindaco si esprimano. C’è un documento che gira e prospetta come dici tu Anna (Duchini), stranamente nessuno lo smentisce, ma neppure lo critica.
E’ senz’altro vero quello che dice Paolo (Scattoni), non è pensabile trasformare in abitazioni tutte o quasi le baracche sparse nell’intero territorio comunale, quindi anche su questo punto del nuovo Piano strutturale ci dovrà essere un’attenta valutazione e una estesa discussione pubblica. Per non far passare questa ennesima porcata.
Che poi l’urbanista non abbia ancora deciso per chi votare con tutto quello che si è visto e sentito francamente mi sorprende non poco.
aspetta….aspetta…aspetta!