di Carlo Sacco
Ricordo che mia zia a metà degli anni ’50 fu soffiata sotto il naso una occasione da parte di un medico condotto che chiaramente data la professione disponeva di denaro sufficiente a tale acquisto.
Si trattava di un salotto completo del 1400 (tavolo, 6 sedie, due mobili con consolle intatti ed in uno stato di conservazione incredibile che il proprietario di una villa delle vicinanze aveva deciso di vendere per la cifra richiesta di 100.000 lire. Mia zia con tutti i suoi sforzi era arrivata a 75.000 lire che erano una cifra non indifferente a quell’epoca poiché erano quasi 10 stipendi medi odierni.Il medico con 100 mila lire acquistò tali mobili che alla fine degli anni ’70 erano stati valutati a detta sua circa 400 milioni di lire.
Così come fu della Cisitalia 1100 sport di mio padre, una macchina fabbricata in 108 esemplari che fu data allo sfasciacarrozze negli anni ’60. In una delle recenti Mille
Miglia storiche nel 1999 parlai con il proprietario di una macchina della stessa marca e tipo e mi disse che l’aveva pagata 300 milioni.
Quanti libri e quante lastre fotografiche e quanti viaggi avrei fatto con una cifra del genere se avesse tenuto tale macchina ? Quella sera non cenai……ma il mondo del collezionismo è anche questo:valori ed oggetti distrutti che poi vengono esaltati in un contesto chiamato’’ mercato ‘’.
La tendenza odierna però in tali campi ritengo che ai giorni nostri sia molto negativa in quanto si tende sempre di più all’esaltazione dell’oggetto come ‘’ Status Symbol’’anziché il trovarci intrinsecamente l’intelligenza e lo sforzo di ricerca dell’uomo e l’applicazione della sua forza creativa.