Ecco perché non mi convince la risposta del sindaco sul centro logistico

 

di Rita Fiorini Vagnetti

Riguardo alla discussione che si è svolta in Consiglio comunale sulla vicenda del centro merci non è sostenibile, come da dichiarazione del sindaco, che dobbiamo guardare a chi nelle passate gestioni aveva la responsabilità diretta, perché si argomenta facilmente che alcune delle persone che oggi siedono in Consiglio comunale, al contrario della sottoscritta, già erano presenti in Consiglio, svolgendo anche il ruolo di assessore.

Pertanto le motivazioni offerte dal sindaco non mi hanno davvero convinta se non nell’opportunità che sarebbe necessario, da parte delle opposizioni, un maggiore e più mirato controllo, in modo che i cittadini siano messi a conoscenza di una gestione “non certo oculata e in linea con le esigenze del periodo che stiamo tutti vivendo”.

Tutto il resto è storia per la quale però non servono inaugurazioni e proclami.

Ben altre sono le esigenze reali e concrete dei cittadini, quelli cioè che non hanno luoghi dignitosi da abitare o lavori da svolgere per sostenere se stessi e le proprie famiglie e che, anzi, spesso sono costretti ad uscire dal territorio per trovare anche all’estero o dove possibile, qualche possibilità di sopravvivenza.

Il progetto di rinascita non può scaturire solo con “piccoli contributi” che non hanno la forza di spingere la reale economia, non sono cioè il volano economico indispensabile. Ogni tentativo può essere apprezzato, sempre però che sia inserito in un progetto globale che tenga conto di una sinergia di intenti, in rete con il territorio.

Appoggiamo cioè le imprese che ci sono (sia artigianali che imprenditoriali che commerciali; sono un’unica faccia della stessa medaglia) prima, forse, di favorire la nascita di altre che “stante così le cose”, probabilmente, non avrebbero troppa fortuna.

Non è una previsione pessimistica ma solo una presa di coscienza, di atto, della evidente difficoltà in cui le stesse aziende operano, ed è per questo che ho espresso in Consiglio il voto contrario all’elargizione di qualcosa che a me sembrava quasi una “prebenda”, mortificante in effetti la vera natura dell’arte imprenditoriale.

Basta con le inaugurazioni e con i proclami, non servono se non a dare una visione distorta della realtà e uniamo le nostre forze, pur da posizioni diverse, per verificare quali possono essere le strategie da attivare, da perseguire per tentare di ripartire nel modo giusto.

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2 risposte a Ecco perché non mi convince la risposta del sindaco sul centro logistico

  1. carlo sacco scrive:

    Prof.ssa Fiorini, ma questo che lei nega è sviluppo…..,per il quale c’è e c’è stata una forza politca che ha prodotto tutto questo che vediamo intorno e che va oltre Chiusi chiaramente,ma che soprattutto si è impegnata ad avvalorare in tutto questo tempo le realizzazoni che sonostate fatte:P.S., Stadio, Pensilona, e potremmo continuare,…ora Lei se non ho capito male auspicherebbe unire le forze per beneficiare l’esistente per vedere le strategie da applicare per ripartire nel modo giusto ? Dove le appplicherebbe tali energie ?Sull’economia che non esiste grazie all’auspicio del Governo di Larghe intese in scala chiusina ? Forse si gira intorno ancora alle questioni che ho citato insistendo che l’unica speranza sia il governo fatto insieme.Insieme a questi ? No,sennò si potrebbe dire che ad ogni ora parta un treno….che magari fermi a Media Etruria….dal momento che lo sperpero di soldi pubblici possa benissimo essere inteso come sviluppo potrebbe essere una possibilità…
    Al lavoro ed alla lotta !Sono provocatorio e disfattista mi rendo conto,e lo dico in tono sarcastico ma poi poi mica tanto…Ma adesso arriverà il pragmatismo di Renzi al quale spero darà il suo apporto.Cara Signora,vedrà Lei quali medicazoni avverranno….

  2. marco lorenzoni scrive:

    La vicenda, quanto a progetto e finanziamenti, risale al 2003. Piena era Ceccobao. E l’unico, del consiglio attuale, che c’era anche allora è il sindaco Scaramelli. Dal 2007 anche Micheletti, mentre Annulli c’era. ma era all’opposizione.
    Il problema non è chi c’era e chi non c’era: è – e lo chiedo anche a Lei, signora Fiorini – se questa vicenda, al di là delle responsabilità, si può definire uno scandalo oppure no. Io penso di sì…

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