Sabato si è tenuto in tutta Italia il Linux Day, manifestazioni organizzate dai vari Linux Group per diffondere la cultura del software libero e opensource. Ormai è un movimento consolidato che svolge un ruolo propulsivo nelle applicazioni informatiche. Sono andato, come ogni anno, a linux day più vicino, quello di Orvieto.
Se metto a confronto le diverse edizioni la cosa che balza più all’occhio è la transizione verso le applicazione rivolte alla produzione di oggetti via computer.
C’è stata, è vero, una interessantissima comunicazione sul progetto in corso di realizzazione in Umbria per una migrazione dai programmi proprietari a quelli liberi nella pubblica amministrazione. E’ questo un progetto che ha avuto riconoscimenti nazionali e internazionali. Si pensi che soltanto la utilizzazione del software libero negli uffici della provincia di Perugia, permettono un risparmio di quasi 300.000 euro all’anno.
Quello che però ha maggiormente attratto l’attenzione e la fantasia dei numerosi studenti delle scuole medie superiori sono state le comunicazioni relative a ciò che viene generalmente conosciuto come il movimento dei makers. Già in passato sul blog sono stati presentati strumento come Rasberry e Arduino che si comprano con poche decine di euro e permettono di portare avanti sperimentazioni in diversi campi (dai controlli automatici alla robotica) che un tempo ne sarebbero costate migliaia.
In passato abbiamo anche scritto sul blog la possibilità di mettere a disposizione di questi “inventori” dei centri di servizio, in gergo chiamati FabLab. In pochi mesi si è passato in Italia da 4 a 15 a cui possono accedere tutti coloro che vogliono usufruire di servizi come una stampante di oggetti detta 3D, torni e frese a controllo numerico, tagliatori laser etc. Insomma centri servizi per i passaggi che richiedono macchinari che il singolo non si potrebbe permettere.
Ci si sta dunque muovendo rapidamente. Il non agire in termini di formazione e strutture implica perdere il treno dello sviluppo. Da noi è un argomento che stenta ad affermarsi.
Ho letto proprio oggi sull’inserto Affari & Finanza un servizio sullo sviluppo in Puglia frutto di investimenti fatti da Regione e imprese sulla formazione. Il settore della meccatronica è in fortissima espansione, esporta in tutto il mondo. Quelli di Vendola non erano dunque soltanto sogni.