Merito al vincitore, ma “mi si consenta” qualche riflessione così solo per dare un senso alle cose, agli avvenimenti, ai mutamenti epocali.
Ultimamente ho avuto “il convinto ardire” di assistere a manifestazioni romane dei rappresentanti del centro destra: grande entusiasmo, tante opinioni, comprese quelle delle persone più semplici, dei lavoratori che nel quotidiano hanno seri problemi di sopravvivenza.
Non e’ un luogo comune ma piuttosto una verifica sul campo di situazioni veramente ai limiti della dignità alla quale ogni essere umano ha diritto per sentirsi uguale, non “un diverso nell’accezione più rispettosa del termine”; cioè, pari dignità e pari diritti.
Mi ha sorpreso, ma forse non sono nelle segrete cose del PD ora renziano, assistere a due tempi dello stesso film.
Il primo tempo senza riconoscimenti ufficiali, senza sventolii di bandiere o forse, come ha suggerito uno dei tre competitori, senza “giuste cravatte”; in una campagna elettorale convinta, determinata, con qualche contenuto in più non sarebbe stata sbagliata, ma senza apparati, senza simboli, senza cioè bandiere del PD.
il secondo tempo, quello della vittoria, improvvisamente cambia lo scenario: ecco spuntare un effluvio di bandiere, di simboli, di parole, tante parole…
allora guardando il secondo tempo e facendo un facile e semplice paragone mi sono chiesta:
ma e’ lo stesso scenario al quale ho assistito durante le manifestazioni del centro-destra? e dopo qualche secondo di buona e sana riflessione e di vista allungata, ho capito che stava parlando il “bravo e sagace Renzi”.
Allora, mi sono detta, anche i giovani possono apprendere qualcosa di buono e di utile dagli anche da quelli che consideriamo i più diretti e pericolosi avversari politici. forse anche l’esperienza, che una volta era “maestra di vita”, ha i suoi lati positivi!
Bene, questo mi ha fatto piacere, vuol dire che abbiamo qualche possibilità in più di confrontarci non sui “massimi sistemi” ma su argomentazioni concrete per l’interesse e il bene del paese. del resto, si dice sempre cosi’, chi e’ che non lo dice?
Poi bisogna riuscire a tradurre in pratica il programma tanto ardito, con tante insidie che comunque la politica, o meglio la vita politica, che dovrebbe essere anche diplomazia, nasconde tra le pieghe di una facciata in cui ci sono diverse “finestrelle, spesso oscure, da aprire”.
Comunque, il mio pensiero nella semplicità dell’esposizione e nella diversità della posizione politica, vuol essere solo un messaggio di speranza, di presa di coscienza della necessita’ impellente di ritrovarci, chi ovviamente ne ha facoltà, ma anche i “più piccoli” possono dare il loro contributo, a tessere la tela della vera vittoria, quella cioè del paese che e’ giunto al limite della “tolleranza”.
Cara professoressa Rita mi spiace ammetterlo, specialmente ripensando a tutte le riunioni alle quali ho partecipato, ma avevano ragione alcuni vecchi quando, probabilmente per non prendere posizione dicevano “tanto sò tutti uguali”. Sono d’accordo, vedendo le manifestazioni a sostegno di Renzi, sembrava di vedere quelle a sostegno di Berluscoini. Per chiarezza io non partecipavo nè penso mai parteciperò a nessuna delle due. Ad altre forse si !
Caro Francesco (Storelli), tutto vero, però…che si fa?
Ci rassegniamo?
Quel poco che si può fare, per quanto mi riguarda, continuerò a farlo: ostinatamente e in direzione contraria.
Nei giorni scorsi sono venute a Chiusi due persone importanti (a modo loro). Importanti per ciò che avevano da dire. Non hanno tradito le attese e questo mi ha molto rallegrato.
La cittadinanza, come si usa dire, era ovviamente altrove, ma non c’è raccolto se non si semina e malgrado tutto, continuo a credere che qualche seme attecchirà.
Anche qui, dove oggi pare esserci il deserto.
Luciano,
ricordatio che questo è il paese dove, quando andava di moda il PSI, c’erano più tesserati PSI che votanti PSI. della serie…. “cosa bisogna fare per mangiare!”
Si, è facile rilevare certe analogie.
Ma quello su cui bisognerebbe fare qualche riflessione è che dopo aver avuto, appena qualche anno fa, il sindaco più votato d’Italia (Ceccobao) ora sono tutti per il suo nemico dichiarato.
Insomma qui non si conoscono le mezze misure: in massa con il più forte: senza se, senza ma e senza pudore.