Sono convinto che con una riflessione attenta i conflitti siano sempre portatori di sviluppi positivi e che dalle ultime discussioni sulla questione dello stadio siano sorti almeno due temi di primaria importanza. Il primo riguarda l’individuazione di chi possa e debba svolgere un’azione di controllo sul governo della cosa pubblica, da che posizione e con quale efficacia. Il secondo tema è più specifico e riguarda la vicenda dello stadio di Pania.
Rimando il primo e affronto il secondo. Due sono i punti che vorrei trattare: una veloce ricostruzione degli avvenimenti e successivamente un paio di modeste proposte operative.
Le fasi del dibattito sulla questione sono quattro. La prima fase si colloca nella primavera del 2010. In Chiusinforma, costoso bollettino comunale allora curato da Simone Marrucci erano apparsi comunicati che di fatto prospettavano un uso diverso dell’attuale area del campo sportivo, una volta completato lo stadio.
Gli articoli erano vaghi ma preocupanti in quanto si parlava, fra l’altro di riutilizzazione per edilizia residenziale. Daria Lottarini e Anna Duchini posero la questione (se non ricordo male su Primapagina). La questione stadio era stata negli anni trattata da Primapagina con un’inchiesta su possibili sversamenti di rifiuti in quell’area che va ricordato era una cava dismessa. All’inizio della vicenda campo sportivo i due elementi non erano ancora percepiti come correlati.
Ci furono riunioni di persone interessate alla questione. Ne ricordo in particolare una che si tenne a casa Fiorani-Duchini. Non ricordo tutti i partecipanti ma dovevamo essere una decina. Fu deciso di richiedere attraverso iniziative specifiche (volantinaggi) una pubblica assemblea dove l’amministrazione comunale avrebbe potuto specificare e documentare le proprie intenzioni sulla questione.
Ricordo bene questa circostanza perché alla fine annunciai la possibile realizzazione di un blog che si sarebbe chiamato chiusinews. Da qualche tempo, infatti, con Luciano Fiorani stavamo pensando a questa iniziativa. Ci venne in aiuto la disponibilità del software di WordPress, all’epoca molto rozzo e neppure del tutto tradotto. Con l’aiuto volontario di un informatico romano che lavorava per me su progetti universitari stavamo valutando la fattibilità
Cito chiusinews perché proprio nel suo primo incerto mese di vita (maggio 2010) furono pubblicati ben cinque articoli sulla questione. Nel primo si annunciava l’iniziativa della richiesta di assemblea. Poi nel secondo si annunciava un incontro autoconvocato (infatti il Comune non aveva risposto). In uno successivo si dava conto del dibattito al quale avevano partecipato anche l’allora assessore ai Lavori Pubblici Stefano Scaramelli, insieme a Paolo Giglioni, segretario comunale del PD e se non ricordo male un paio di consiglieri.
In quell’incontro l’assessore Scaramelli intervenne con dichiarazioni “concilianti” che seguivano di poche ore un’intervista rilasciata alla Nazione di regime del tutto diverso. .
La seconda fase riguarda il periodo che va sino alle elezioni amministrative. Infatti in quel periodo le domande sul campo sportivo furono messe in più stretta relazione con la vicenda stadio. Può essere utile ricordare che quello era il periodo molto si discuteva sui ritardi del piano strutturale. Sullo stadio venivano poste diverse domande, prima fra tutte quella sui costi che non venivano dichiarati a fronte poi di benefici del tutto dubbi. Va dato atto al consigliere di opposizione Niccolò Martinozzi di aver svolto un’azione decisa per ottenere i primi dati che risultarono da subito assai significativi. Erano comunque passati già moti mesi dall’iniziativa del comitato contro la cementificazione del campo sportivo.
La fine di quella fase può essere fatta coincidere con le “5 semplici domande” pubblicate nel febbraio 2011.
La terza fase è quella che copre i quasi tre anni che vanno dalle elezioni ad oggi e culminano con la delibera del 18 dicembre scorso e, volendo, con la trasmissione di Striscia la notizia. Nella delibera emergono chiaramente alcuni punti: il costo complessivo dello stadio sarà, salvo imprevisti, di 2.800.000 euro. Non si sa quando finiranno. Intanto le strutture già costruite si deteriorano. Non si capisce ancora come verrà utilizzata la struttura qualora venisse completata.
Tutto il conflitto degli ultimi giorni riguarda un mio giudizio sul fatto che a questi risultati di “trasparenza” si poteva arrivare molto prima. Riguarda un giudizio di valore e ognuno può pensarla come vuole. Sulle gravi responsabilità politiche di chi ha votato a favore di questo incredibile progetto non credo ci siano dubbi. Non certa da parte mia.
La quarta fase è quella che si apre ora. Riguarda il futuro dell’azione politica e amministrativa sulla questione.
A questo scopo apro un secondo tema che riguarda due modeste proposte. La prima proposta riguarda la documentazione della vicenda. E’ importante che tutta la vicenda sia passata che futura venga rigorosamente documentata. Si tratta di trovare uno o più volontari che vi si vogliano dedicare. Non è necessario tutto e subito, è un processo cumulativo che può essere utile anche in forma non del tutto completa.
La seconda modesta proposta riguarda invece l’antica questione di un eventuale copertura di sversamenti illegali con le opere dello stadio. Ho velocemente consultato uno dei massimi esperti di geologia applicata che abbiamo in Italia (secondo me il più bravo) ed è emerso che un sondaggio minimo (3 carotaggi) costerebbe intorno ai 5000 euro, analisi chimiche incluse. Quello che propongo è una raccolta fondi (50 famiglie disposte a donare 100 euro) per condurre una tale indagine, che necessita ovviamente un’autorizzazione del Comune. Ma come negare un’indagine seria che non costerebbe nulla all’Amministrazione? Certo qualcuno potrebbe argomentare che da 2.800.000 se ne potrebbero trovare 5000 per un’indagine importante. Vero, ma tutto sommato potrebbe essere meglio uno sforzo volontario. Certe indagini “ufficiali” molto spesso non sono riuscite a vedere quello che era assai evidente, come ha fatto emergere la testimonianza televisiva del camorrista pentito Carmine Schiavone sulle indagini svolte in Campania. Un’iniziativa autofinanziata permetterebbe di chiedere aiuto ad esperti per la formazione di un comitato scientifico al di sopra di ogni sospetto.
Due idee molto semplici sulle quali si può concordare al di là delle posizioni politiche di ciascuno di noi.
In quanto a far intervenire le autorità preposte trovo che sia una prassi corretta e mi sono impegnato anche io a sottoscrivere per tale richiesta.Nello stesso tempo dopo quanto è uscito dal dibattito che leggo,ritengo che i sondaggi volontari promossi da gruppi di cittadini possano anch’essi essere fatti soprattutto in luoghi dove si possa ritenere che vi possano essere fonti di contaminazione.Non mi sembra che possa essere ritenuta una attività contrastante quella della via Istituzionale.Per quale motivo la proprietà privata nel caso si debba cercare in altro luogo le fonti dell’inquinamento debbano non permettere delle indagini ”private” se non hanno nulla da nascondere ? Non si tratterebbe di grande scasso di terra ma di sondaggi che ritengo tecnicamente effettuati con strumenti che in mezzo ad una landa di terra non daneggiano nessuno.Molte volte io credo che questo ” andi-rivieni” per il quale spunta una idea e trova subito chi la contrasta la dice lunga nel mondo in cui viviamo sul genere di materiale umano con il quale si ha a che fare:verrebbe da pensarlo che si possa chiamare attività dissuasiva che a Firenze si chiama spesso ”ciullare nel manico”,e cioè mostrarsi reattivi per ottenere l’effetto contrario col quale si dovrebbe arrivare alla verità,quella vera però.Io sono per tutte e due le iniziative,ed alla svelta però!L’una non esclude l’altra.
Marco, concordo con Paolo in questo: la peggior cosa che si potrebbe fare è l’inerzia. Se anche il carotaggio autofinanziato non avesse valore legale o risultasse viziato dall’impossibilità di farlo nel luogo più idoneo, son certo costituirebbe un discreto argomento per spingere chi di dovere ad ottemperare.
Non credo che possa costituire prassi e, anzi, sottolinea l’eccezionalità del caso.
X Marco Lorenzoni. Questo pomeriggio mi è arrivata una proposta di esposto sull’inquinamento da nichel al quale ho immediatamente aderito. Esposti alla magistratura ne ho fatti in passato (soprattutto per la mancata tutela del paesaggio) e continuerò a farne qualora necessario.
la proposta per un’analisi tecnica autofinanziata non è elitaria. E’ stato detto che ognuno potrà contribuire per quanto può e vuole. Anche con un contributo di partecipazione. Rimane un’opzione rispetto all’inerzia che tu stesso hai più volte denunciato.
Le “modeste proposte” però erano due. la prima riguardava una ricostruzione dettagliata e documentata della vicenda. Una parte della documentazione riguarda come la stampa ha trattato la vicenda. Mi puoi mandare quella completa relativa a Primapagina?
Per Tomassoni: l’area da “indagare” per verificare eventuali interramenti non è solo quella pubblica in cui si sta costruendo lo stadio, ma anche quella, contigua della cava, che non è pubblica ma privata e recintata…
Per Paolo: Quando primapagina parlò dei sospetti di tali interramenti, nessuno ha fatto verifiche approfondite perché la cosa fu stoppata e il tutto si risolse con una denuncia e una multa di 8.000 euro al gestore della cava per smaltimento irregolare di inerti. Ciò fece evidentemente ritenere alle autorità che non fosse necessario procedere ad ulteriori verifiche… Quanto ai carotaggi in proprio, resto della mia idea. E cioè che sarebbe sì una forma di pressione, anche quella (ammesso che li facciano fare), ma sarebbe anche un’azione di supplenza nei confronti degli enti preposti e – diciamolo – un’azione “elitaria” che escluderebbe quei cittadini che non possono permettersi di sottoscrivere la quota di autotassazione… Meglio a mio avviso tentare, anche con azioni legali, di costringere Arpat, Noe, Forestale ecc. ad agire. Sono loro gli enti preposti, ai cittadini spetta la denuncia, la vigilanza, la protesta, non l’onere della prova…
si potrebbe pensare ad un’iniziativa pubblica di sottoscrizione – ognuno secondo le proprie possibilità – che tratti della questione, anche in termini di informazione e chiarezza, perchè – scusa Marco – non tutti hanno letto PrimaPagina – e per uscire dai confini del blog che purtroppo molti cittadini visitano e pochi commentano. Affinchè non si possa dire io non lo sapevo. Affinchè si torni a parlare guardandosi in faccia. Ho visto che lunedì 13 il Pd di Chiusi scalo ha organizzato un’incontro aperto a tutti. Io ci sarò, anche se mi farebbe piacere collaborare a qualcosa di più costruttivo. Immagino già la piega che prenderà la serata. Non conosco le persone, ma conosco bene le dinamiche. Chiunque abbia militato dentro un partito conosce bene le dinamiche………..
X Marco Lorenzoni.
Intanto, secondo me una cosa è che questo tipo d’incombenze non debbano spettare ai cittadini, un’altra è che non abbia alcun valore o che sia addirittura insensata.
Sulla prima questione siamo più che d’accordo. Però, quando le forze che sarebbero preposte ad effettuare i controlli tendono alla latitanza per motivi tutt’altro che chiari, mi pare che sia un diritto dei cittadini verificare lo stato di fatto.
Tantopiù che non mi pare che si stia parlando di una proprietà privata, ma bensì di un terreno comunale. Negare l’accesso a quel terreno per un test del genere, che mi aspetto essere fatto con tutti i crismi tecnici e di trasparenza, per come la vedo io corrisponde ad ammettere che un problema c’è e che l’attuale amministrazione lo vuole insabbiare.
Meglio, a quel punto, ammettere fattivamente il problema, incolpare la passata amministrazione (tanto ormai…) e buttare a mare anche chi riveste un ruolo nell’amministrazione attuale e forse se n’è in qualche modo occupato in quella passata (tanto ormai…).
x Marco Lorenzoni. Quando si fa la raccolta per il banco alimentare si offre un contributo volontario per per quelle famiglie che non riescono a tirare avanti. Per la Costituzione e la legislazione corrente non ce ne dovrebbe essere bisogno. Eppure ce n’è bisogno.
Se fosse come dici tu non si capisce perché dopo che l’avevi denunciata anni fa nessuno degli organismi citati ha provveduto. E allora?
La proposta di autofinanziare dei carotaggi per scoprire eventuali sversamenti o interramenti illegali, mi pare poco sensata per diversi motivi: 1) non spetta ai cittadini fare i rilievi e le ricerche ma agli enti preposti (Arpat, Asl, Forestale, Comune, Noe dei Carabinieri ecc…); 2) come possono dei semplici cittadini anche se coadiuvati dal migliore degli esperti, entrare in un terreno privato e recintato? con quale mandato potrebbero mettersi a scavare e fare buchi in terra? Siamo così convinti che gli interessati lo farebbero fare? 3) quale valore di prova potrebbe avere una ricerca del genere che sarebbe solo una “perizia di parte”? Meglio insomma secondo me chiedere o indurre anche con atti legali, chi di dovere ad attivarsi e cioè l’Arpat, la Asl, la Magistratura, la Forestale, i Noe dei carabinieri, il Comune… La questione nichel, per esempio assume rilevanza ed è preoccupante non tanto perché è stata resa nota da una testata giornalistica (primapagina), ma perché è certificata dall’Arpat Toscana che è l’ente preposto al controllo e alla tutela del territorio…
Sottoscrivo in pieno l’ultimo commento di Paolo (Scattoni), eticamente e politicamente ineccepibile.
Nessuno deve sentirsi escluso perchè è su queste basi che una comunità come la nostra può rifiorire.
Le persone sono la risorsa più importante della città, non le cazzate che fino ad oggi hanno cercato di farci ingoiare.
Penso sia interesse di tutti fare chiarezza sulla vicenda e direi che non dovrebbe esserci bisogno di collette.
Però,… almeno così non ci potrà essere nessuno che poi possa dire che l’indagine, qualora desse risultati negativi, come auspico, sia stata pilotata, come mi sembra sia accaduto in altra occasione. Qundi contate anche sul mio contributo.
Se non ho sbagliato i conti con me siamo a -39
L’intervento di Rosa (Iannuzzi) è molto bello e pone un problema: come possiamo contribuire a questo progetto secondo le proprie possibilità?
Intanto grazie a Rosa per la collaborazione che sarà sicuramente preziosa. Come possiamo trasformare questa iniziativa nata quasi per scherzo e per sfida in qualcosa importante davvero anche se il Comune non vorrà dare l’autorizzazione ai sondaggi.
Sarebbe molto bello che insieme ai 50, o quanti alla fine saranno, ci siano migliaia di persone che vogliano dare un singolo euro a questo progetto. Poi il racconto che permetterà ad altri di fare tesoro di questa piccola esperienza.
e perchè non 40?
Aderisco
Alessandro (Beati) sei -41? in contemporanea ha dato la sua disponibilità Luciano (Fiorani). Grazie a entrambi.
io purtroppo non posso candidarmi come donatrice date le mie forti difficoltà economiche, però posso candidarmi a dare una mano a mettere in piedi la storia della vicenda raccogliendo documentazioni, testimonianze e quant’altro. E’ importante non mollare la presa ora che la vicenda è venuta fuori anche a livello nazionale e credo che l’amministrazione comunale non potrà tirarsi indietro, altrimenti il cambiamento di cui si riempiono tanto la bocca dove starebbe?
42 – ci sto anche io
Anch’io sono disponibile -42
Grazie Lele (Battilana) chiusino doc anche se lontano!!
Pubblico anche il messaggio (contributo -48!!) che mi è arrivato sul mio indirizzo di posta privata e che mi ha fatto molto piacere:
Buona sera. ho letto il suo articolo su Chiusiblog.
Sono una delle 50 persone disposte a donare euro 100 per il carotaggio del terreno .
La ringrazio per le informazioni che con tanta fatica e passione alcuni inseriscono su Chiusiblog. Cordiali saluti
Leonardo Iaconi – Chiusi
Ci sto anch’io Paolo. 43
44.
Il “sistema” si sta organizzando per non lasciarci nemmeno la possibilità di autofinanziarci le nostre indagini.
Ma, finché si può, non ci si tiri indietro.
“Noi tireremo dritti fino alla prima curva”, come recitava la maglietta di Grunf del mitico Numero Uno!
Chiaramente ci sto… 45
47 secondo la cabala napoletana vuol dire ”morto che parla”, diamogli un 46, includete anche me….
Grazie Francesco (Storelli). Ovviamente c’è anche la mia disponibilità e siamo a meno 48. Ho poi ricevuto l’adesione di un altro cittadino e siamo a 47.
L’idea di autofinanziarci un carotaggio mi piace assai. Io sono disposto a mattere la mia quota, ora ne mancano 49
L’attuale sindaco ha l’abitudine e la convinzione di parlare sempre ad un pubblico ammaestrato e quindi pensa di poter far credere a tutti che la realtà non sia quella che effettivamente è ma quella che lui racconta. Così facendo in questi giorni ha fatto delle dichiarazioni facilmente smentibili sia da chi ha amministrato per otto anni con lui, sia dai documenti, aggrvando ancora di più la sua situazione.
Ieir mi sono imbattuto in questa intervista di Ceccobao http://www.spreaker.com/page#!/user/6734766/intervista-a-luca-ceccobao?error=access_denied&error_code=200&error_description=Permissions+error&error_reason=user_denied
in cui definisce vergognosa la vicenda del nuovo stadio e ricorda che Scaramelli è stato il relatore dei lavori pubblici del comune. Quindi altro che “qualcuno non era d’accordo.
Sul resto di quello che dice…lasciamo stare.
Andrea (Cappelloni), se pensi di poterti interessare della cura della documentazione sullo stadio una mano te la do volentieri e il blog è comunque a disposizione per l’archiviazione.
x Luca (Scaramelli) Per me è cosa ovvia: le dichiarazione del Sindaco di oggi non cancellano le responsabilità dell’assessore di ieri.
L’analisi di paolo è lucida e dettagliata, così come condivisibili sono le proposte finali, io aggiungerei però un presupposto iniziale, prima di ogni azione da svolgere è necessario fare chiarezza fin da subito sui ruoli e le responsabilità che gli amministratori attuali hanno. Dico questo perché spigolando qua e là tra interviste e dichiarazioni su facebook, sembra che si voglia scaricare tutta la colpa in un lontano e generico passato. L’attuale sindaco, prima come assessore al bilancio, poi come assessore alle attività produttive è in amministrazione dal 2003, così come l’assessore Micheletti fa parte della maggioranza, prima come consigliere, poi come assessore dal 2008. In sostanza è bene sapere e far sapere che chi ha partecipato a causare una patologia non può oggi, in particolare solo perché sollecitato da una trasmissione televisiva, autoproclamarsi medico curante di quella patologia.
Mi trovi pienamente d’accordo Paolo.
Troppe volte abbiamo visto cittadini far finta di nulla o dimenticarsi di dichiarazioni fatti compiuti pochi mesi prima. Avere una documentazione completa o quasi è per questo importante.
Sulla questione rifiuti credo che a questo punto possiamo e dobbiamo stringere i tempi per trovarci e capire chi e quanti siamo a interessarci concretamente al problema.
Se inizia a passare un po’ d’acqua sotto i ponti finisce tutto a tarallucci e vino…