Trovare il verso di cambiare verso anche a Chiusi

di Raffaello Battillana

Premetto che mi sembra tempo sprecato lamentarsi perché’ il servizio di Striscia ha suscitato uno scandalo che testate locali non erano riuscite a suscitare nonostante l’impegno di anni. Non è proprio una novità l’importanza della televisione, soprattutto per chi i giornali non li legge. Detto questo ritengo che il PD di Chiusi (ma anche quello provinciale) abbiano il dovere di intervenire. Faccio parte di quegli irriducibili che sono andati per l’ennesima volta alle primarie ed ho votato Renzi.

Ma tanti anni fa ho fatto parte della Redazione dell’Agora’ e sono onorato di essere amico di Paolo (Scattoni) Luciano (Fiorani) e Marco (Lorenzoni). Li conosco e conosco la loro onesta’ e la loro passione. Anche la loro predilezione per la battuta tagliente, la polemica e lo scontro che, a mio avviso, non sempre giova alla causa . E se l’Amministrazione Comunale non è ancora riuscita a dare risposte ad una serie di richieste che vengono dalla società civile e dalle opposizioni, quali il Campo Sportivo, il Centro Merci, la presenza di nichel alle Biffe, la nuova dirigenza del PD di Chiusi ne ha il dovere.

Cambiare Verso non può’ essere solo uno slogan pubblicitario. Cambiare Verso a Chiusi significa riallacciare i rapporti con una parte della comunità locale che è stata allontanata perché faceva troppe domande, rompeva le scatole, non era omologabile e non era funzionale a logiche di esercizio del potere locale non particolarmente illuminate. Io credo che una forza politica seria non può ritenere di essere autosufficiente e commette un errore grave se evita il dialogo con una componente della società locale che esprime vivacità, passione, grande interesse per la cosa pubblica nonché una non trascurabile dote di intelligenza collettiva.

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19 risposte a Trovare il verso di cambiare verso anche a Chiusi

  1. carlo sacco scrive:

    @ Lele.Ti avevo risposto ben due volte ma ho sforato e la mannaia di Scattoni è inesorabile. So bene che non hai parlato nè del David nè degli Uffizi ma intendevi Enel,Eni,Poste, Spiagge,Fabbricati ecc.Vorrei farti notare che è la stessa identica cosa che è indicativa della ricchezza di un paese.Le strutture a cui fai riferimento sono strutture pubbliche quindi nominalmente lo Stato che ne possiede la proprietà o la condivide con altri o privati che siano è il legittimo possessore e dietro di lui,me,te,e tutti gli altri.Tali strutture sono costate lotte,lavoro,studio,sacrifici,tasse alla gente,tempo,ed altro.Per ripianare il rosso dei bilanci prodotti da questa politica degli ultimi 25 anni si decide di venderli per fare cassa.
    Questa politica che va avanti a suon di slogan è subalterna ai grandi gruppi privati,tende a spolpare queste strutture a permettere ai grandi capitali di beccarne la polpa e lasciarne le ossa allo Stato:si chiama rapina legalizzata!Che lo faccia la destra ed il PDL posso capirlo ma che lo faccia una sinistra o sedicente tale,no!Per me tutto questo si chiama in un solo modo:agire per il servizio e lo scopo di coloro che consolidano il loro status di padroni del vapore.Ed allora chieditelo chi sia chi lavori per chi!

  2. Lele Battilana scrive:

    Scusa Carlo, ma mi dici chi ha parlato di privatizzare il Davide o la Galleria degli Uffizi? Forse mi sarò distratto, ma io ho semmai sentito parlare di quote azionarie di ENI, ENEL, POSTE, Immobili (per esempio Caserme dismesse) e Municipalizzate. Poi si può discutere anche di questo, ma almeno chiariamoci di cosa stiamo parlando.

  3. carlo sacco scrive:

    Gli Stati meno”ricchi”nel mondo sono quelli dove la maggior parte del patrimonio è concentrato nelle mano dei privati.Questo vale sia per le dittature sia per le sedicenti democrazie.Partiamo da qui.Il patrimonio pubblico è patrimonio di tutti,quindi anch’io sono possessore di un un pezzo del David di Donatello o della Galleria degli Uffizi,e tali opere o strutture che dir si voglia fanno parte di me.La proprietà privata di questi beni toglie immediatamente tale natura ai beni stessi per farla entrare in possesso di un solo soggetto che ne decide guardando al proprio interesse la destinazione d’uso.Già questo è un fatto che può apparire sostanzialmente antidemocratico e contrario all’interesse pubblico.Una classe politica che decide di alienare i beni di tutti che sono costati sangue,lavoro e contrasti anche secolari, e finalizzandoli al ripienare i bilanci in rosso prodotti da se stessa secondo me è un fatto ”da galera”.Questo avviene perche in tale strada trovano un popolo come quello italiano che se ne strafotte di quello che possiede e che tende a campare”l’oggi per il domani.”Questo succede anche perchè il mantenimento di certe strutture ha un costo che il pubblico male amministrato non si può permettere ed allora si pensa di ovviare vendendo;quindi quando si parla di ”voracità del capitale” non si fa altro che estendere tale concetto anche al bene di tutti,ma tali sono concetti ormai obsoleti nell’ubriacatura generale del privato che fa reddito e del pubblico che è un debito.Ma se la classe politica produce questo vuol dire che è subalterna a tale condizione.Chi lavora per chi, o mi sbaglio?

  4. Lele Battilana scrive:

    Ovviamente volevo dire ridurre le tasse a partire da chi ha redditi più’ bassi.

  5. Lele Battilana scrive:

    Mi permetto di replicare a Giampaolo che, per come funziona attualmente il sistema economico-finanziario, è esattamente il contrario. Se l’Italia riuscisse a dismettere alcuni beni pubblici (che non sono la sanità, la scuola, la giustizia o la Polizia di Stato, tanto per fare esempi) con conseguente diminuzione del debito pubblico, i mercati internazionali ci premierebbero in quanto il nostro Paese verrebbe ritenuto più’ sicuro nel rimborsare il debito. E se si riuscisse a risparmiare un po’ di miliardi, questi, sempre per esempio, potrebbero essere anche utilizzati per diminuire le tasse, che nelle democrazie occidentali è il metodo più utilizzato per ridurre le ingiustizie.

  6. Dar via beni immobili e servizi significa anche dare una impressione di minore solidità a chi voglia investire in buoni del tesoro e simili, di fatto disincentivandoli. E questo specialmente quando il debito è già elevato, com’è attualmente per l’Italia.

    Per come la vedo io, l’alienazione di beni e servizi, che lo Stato sta attuando a vari livelli, è un ottimo sistema per rendere impossibile ogni tentativo di tornare a più miti consigli rispetto all’approccio radical-liberale verso il quale siamo diretti: una volta che lo Stato non possiede più spiagge, opere artistiche, palazzi bellissimi, scuole e scuola, ospedali e sanità, infrastrutture, società di distribuzione delle risorse comuni (acqua, luce, gas), telecomunicazioni, mi spieghi con che coraggio può sperare di trovare le risorse necessarie ad alleviare situazioni paradossalmente ingiuste?

    Ma l’America di Obama, che non è manco riuscita a darsi un minimo di equità nella sanità perché quel programma “era troppo costoso”, non c’insegna proprio niente? Son gli Stati Uniti, quelli. Battono persino moneta per conto loro…

    Privatizzare significa calar le braghe mentre ti butti col paracadute. O ritrovale!

  7. carlo sacco scrive:

    Lele,anch’io credo che i cittadini debbano avere la possibilità di finanziare i partiti, ma i cittadini, i semplici cittadini, non le aziende,ci siamo?Per quanto riguarda la privatizzazione delle proprietà dello Stato perchè diversamente sarebbero a carico della collettività,ricordo, tante volte si fosse smarrito il concetto che ne sta al fondo,che tali immobili per esempio sono un bene di tutti e la loro amministrazione è una cosa, la proprietà privata dei medesimi e tutto quello che ne possa derivare è un altra,ben distinta.Quando un bene appartiene ad un privato questi ne fa quello che desidera monetizzando lo scambio che secondo me è scambio ineguale, oltre ad essere un bene che appartiene a tutta la collettività, che per cattiva gestione dei partiti ne risulta una gestione passiva.Mi sembra che la moda delle privatizzazioni abbia ormai preso ogni aspetto: beni comuni(acqua,fonti energetiche,trasporti e via dicendo)traendone profitto da un bene di tutti e piegando il futuro di questi servizi ai propri scopi.E’ l’esatto contrario di quando dovrebbe succedere, e nello stesso tempo ci si fa anche la morale,sfornata dai politici,proprio da questi che prima hanno creato voragini nei bilanci poi per risanarli seguono la logica del profitto privato su un bene di tutti.Tu dici che un po’ di cura dimagrante sarebbe educativa ma ti ricordo che sarebbe ancor più educativo che il pubblico non venga espletato e fatto funzionare con criteri privati e che debba essere trasparente e funzionante proprio come se fosse un bene personale. Sarebbe molto più educativo…. ancora di più.

  8. Lele Battilana scrive:

    @Giampaolo e Carlo. Ieri sera avevo scritto una risposta dettagliata che pero’ è finita tra gli spam. Quindi sintesi estrema.
    Non è vero che il programma di Renzi si sostanzia solo in privatizzazioni e abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. Semmai l’idea di fondo è far ripartire l’Italia. Privatizzare alcuni settori (aziende pubbliche, immobili ) vuol dire prima di tutto ridurre il fardello del debito pubblico. Poi non è vero che i prezzi devono necessariamente aumentare. Per il finanziamento della politica c’è stato un referendum aggirato dai partiti: tutti. Un po’ di cura dimagrante potrebbe essere educativa. Comunque io credo che i cittadini devono avere la possibilità di finanziare i partiti. Il Disegno di Legge governativo va in questa direzione. Mi fermo per non sforare.

  9. carlo sacco scrive:

    Non credo ci voglia una intelligenza superiore al riguardo dell’eticità delle Lobby paganti….Se una Lobby sovvenziona un partito secondo voi si aspetterà dei ritorni oppure tale Lobby è da intendersi che metta in atto un esborso di denaro in maniera gratuita ? Ed allora cosa diventa un partito ? Forse vivo sulla Luna ma tutto questo non è futuribile, è il presente ! Come si fa a condividere una idea del genere ?
    Se un partito fosse sovvenzionato dai militanti e simpatizzanti allora sarebbe un altra cosa,ma quando si mettono a reddito le iniziative poliche,allora si diventa inevitabilmente tutti come è l’America:La Lobby delle Armi, la Lobby dei Petrolieri, La Lobby del Cotone, la Lobby della Finanza, delle Costruzioni….da lì all’avere la Lobby di coloro che vivono sotto i ponti è solo questione di tempo,difatti le ultime cifre dicono: poco meno di 60 milioni di poveri nella the Country of Freedom.

  10. Ma scusa, Lele: tutto il programma di Renzi è imperniato su privatizzazioni ed eliminazione delle sovvenzioni pubbliche ai partiti.

    Capisco che la destra la pensi così. Posso anche capire che la “pancia” la pensi allo stesso modo (M5S od il risultato del vecchio referendum). Ma che questa sia la rotta da seguire anche per la Sinistra, mi pare un po’ insensato.

    Privatizzare significa intrinsecamente introdurre un utile d’impresa (da noi fuori controllo, tra l’altro). Quindi far lievitare i prezzi di risorse e servizi essenziali. Quindi, alla fin fine, ridurre il numero di persone che possono accedere a quelle risorse ed a quei servizi.

    Eliminare le sovvenzioni pubbliche ai partiti significa, in definitiva, rendere questi ultimi più attenti a soddisfare i desideri delle lobby paganti che non le necessità della gente. Perché un partito costa, c’è poco da fare: i soldi per la macchina li deve trovare.

    Allora, che significa che “non deve esserci tabù”? Che dobbiamo metterci il cuore in pace perché, tanto, anche quelli che la costituzione sancisce come diritti inalienabili (istruzione, salute, studio) verranno calpestati?

    Cioé, il tabù è la Costituzione o sono piuttosto le minchiate che dice Renzi?

  11. carlo sacco scrive:

    Caro Lele, non mi sembra proprio che abbia paragonato un Bersani ad un Berlusconi, perchè se dici così mi fai intendere che si stia estremizzando le questioni per poi arrivare a dimostrare che si voglia mettere tutti alla stessa stregua.Io non l’ho mai detto.Ho detto una cosa molto più importante dei personalismi Bersani-Berlusconi e l’ho detta riferita ai due popoli del PD e del PDL(in quello entrava l’esempio dei due matti alla stazione che vedono il locomotore passare e che fanno tale esclamazione).Non ho nessuna difficolotà ad ammettere che nelle mie espressioni sono contorto e prolisso quanto basta(questo lo sò da me)ma a proposito del succo di quanto volevo esprimere vatti a leggere l’articolo-come al solito lunghissimo e stancante-che ho inviato a Marco e pubblicato su Prima Pagina in risposta al Post” Forza Italia sul territorio, intervista a Simonetta Losi” di 4 gg. fa.Lì forse capirai meglio ciò che volevo esprimere, ma lungi da me paragonare Bersani a Berlusconi.Fra l’altro servirebbe a poco,anzi a nulla.

  12. Lele Battilana scrive:

    Ebbene sì, caro Fulvio (Barni), non sono più’ un trenta/quarantenne. Ma non mi sento nemmeno un reduce. E tra l’altro, non vivendo più a Chiusi, non sono in grado di entrare nel dettaglio delle vicende. Dico solo alcune cose che possono andare bene a Chiusi come a Firenze. Innanzitutto tengo a precisare che non sono affatto un renziano. Preferisco sbagliare con la mia testa. Questo però non mi impedisce di condividere alcune proposte di Renzi. Prima di tutto l’idea che a sinistra non debbano esserci tabù: si può discutere di tutto possibilmente senza essere accusati di disonestà se si hanno idee diverse. Per esempio non trovo scandaloso il concetto di privatizzazione, come è invece per Giampaolo e per Carlo (così come non è obbligatoriamente salvifico): ci possono essere buone privatizzazioni come cattive privatizzazioni. Mentre invece non mi piacciono affatto alcuni tratti caratteriali di Renzi e meno ancora il tifo da stadio di molti seguaci. All’amico Carlo (Sacco) dico: ma davvero te la senti di mettere sullo stesso piano il comportamento pubblico e privato di Bersani con quello di Berlusconi? A Marco e Luciano dico che, secondo me, sottrarsi al confronto non paga. Ma per me è sicuramente più facile da dire. Non avendo sullo stomaco anni di denunce e incazzature.

  13. carlo sacco scrive:

    Caro Tomassoni, codesta sarebbe una fatica sprecata , perchè se le parole hanno un senso a destra la sinistra c’è quasi tutta,con la differenza che parecchi non lo vogliono neanche sapere.Si dice che Berlusconi abbia prodotto danni gravi e dipende da quale angolo visuale si giudichi, ma fra tutti e due(PDL e PD) hanno fatto come quei due matti alla stazione che vedevano che passava il treno ad alta velocità e l’uno disse all’altro :”Madonna come viaggia quel locomotore !!…” e l’altro di rimando : ”si ma anche i vagoni non scherzano… e sarebbero questi che ci dicono di impegnarsi per salvare l’Italia ? Se la gente avesse un registratore sai da quanto tempo gli avrebbe chiesto il conto ? Il guaio è che la gente va a votare poi come da costume se ne riparla parecchio tempo dopo e le cose vengono dimenticate.Questo è uno dei motivi per i quali si possono permettere di ripetere sempre la cantilena : bisogna, occorre fare, faremo ecc ecc.ma di andare a casa non se ne parla.Adesso è arrivato l’innovatore,vediamo per quale politica lavora.

  14. Lele, il renziano slogan “cambiare verso” può essere interpretato in tanti modi.

    Detto da uomini di sinistra mi fa un po’ paura, perché ci sono delle competenze dello Stato alle quali non cambierei verso. Da altri (non troppo dissimili dai “nuovi”) è stato già permessa la privatizzazione di risorse ovviamente comuni, quali l’acqua, lo smaltimento rifiuti e l’energia.

    Cos’altro resta? I servizi tipo istruzione, salute, controllo dell’economia, per dirne alcune? Già hanno reso conveniente aprire una università od un ospedale privati: rette e notule da capogiro e, in più, accesso a rimborsi e sovvenzioni statali… L’economia ormai lo Stato l’ha appaltata ad altri (privati europei perlopiù francofoni) da un pezzo…

    Ma a che serve uno Stato che non garantisce beni e servizi essenziali? A mettere d’accordo le lobby su chi si spartisce cosa?

    Certe mosse di questa recente amministrazione, ultima quella di “dar via” le logge, corroborate anche da alcune affermazioni di Renzi (sempre ben nascoste dietro a qualche slogan), mi fanno pensare che il cambiamento di verso tanto auspicato sia alla fin fine quello di portare definitivamente a destra la sinistra…

  15. marco lorenzoni scrive:

    Il dilemma, caro Lele è stabilire se qui a Chiusi il Pd è un partito o un campeggio di giovani marmotte… I giovani amministratori e dirigenti (alcuni sono effettivamente giovani o alle prime esperienze, altri un po’ meno essendo al pezzo – e nel Palazzo – dal 2002) parlano molto di vento e di versi da cambiare, ma di fronte agli scogli veri, a opere incompiute – che loro stessi hanno contribuito ad avviare – che gridano vendetta per quanti soldi ci sono stati affossati, si sono dimostrati giovani marmotte. Come Qui Quo qua ad amministrare Paperopoli… E c’è pure tra loro chi fa parte della direzione nazionale del Pd. Il che vuol dire che il problema non è Chiusi (o non è solo Chiusi), il problema è il Pd… Saluti

  16. Caro Raffaele è da un pò di tempo che leggo con piacere i post che pubblichi su questo Blog (un pò di tempo fa ne discutevamo in “sezione” poi ci siamo persi di vista). Per venire al sodo, quello che in questa come in altre vicende altrettanto importanti mi infastidisce é il vero e proprio scudo protettivo posto a difesa del nostro primo cittadino da una parte della cittadinanza che non ammette discussioni, prendendo ogni critica come un affronto di lesa maestà. D’altra parte il culto della persona viene coltivato con molta cura. L’ultimo numero del bollettino comunale contiene una foto del “nostro” una pagina si ed una no.

  17. luca scaramelli scrive:

    Raffaello Battilana fa un ragionamento in teoria giusto, probabilmente però il suo essere fisicamente lontano da Chiusi gli impedisce di capire quale sia effettivamente la realtà. I “nuovi” dirigenti del pd di Chiusi, sono in realtà un gruppo di persone in larga parte sovrapponibile all’amministrazione e fanno capo all’attuale sindaco che di nuovo non ha proprio nulla facendo parte dell’amministrazione comunale con vari ruoli da assessore e infine da sindaco fin dall’ormai lontano 2003.
    Sulle bugie, le mezze verità e le omissioni che stanno tentando in questi giorni meglio sorvolare, in ogni caso non credo che le persone che hanno contribuito a provocare il danno possano possano poi avere la legittimità per proporsi come solutori.
    Lei Raffaello Battilana continuerebbe ad affidarsi ad un
    medico che con le sue cure le avesse provocato gravi patologie?

  18. luciano fiorani scrive:

    Caro Lele (Battilana), purtroppo non c’è verso.
    I nuovi arrivati (si fa per dire, perchè qualcuno è in comune dal 2002!) hanno tutti i vizi dei loro predecessori con in più una grottesca sovraesposizione mediatica.
    Si limitano a ripetere slogan coniati da altri ma sentirgli fare un ragionamento…non c’è verso.
    Ora sono in ambasce perchè colpiti da Striscia sul loro terreno preferito (la propaganda mediatica) e cercano di reagire con omissioni, mezze verità e anche qualche smaccata bugia, senza assumersi alcuna responsabilità e soprattutto facendo le anime candide che ora cercano confronto e collaborazione.
    Lo stadio è stato voluto da Ceccobao e Scaramelli che era in giunta ha votato, ovviamente, a favore. Dice che non è costato nulla ai cittadini di Chiusi ma sono stati spesi oltre un milione e mezzo di euro: pagati da chi? tra le ipotesi di riconversione c’è anche quella di attività produttive!
    Potrei continuare per un bel pezzo.
    Insomma con tutta la buona volontà non ci sono le basi per un confronto serio perchè la politica, almeno per me, e lo sai bene, è ben altro che farsi portare dove conviene.

  19. fulvio barni scrive:

    Complimenti per tutto ciò che è stato esposto nell’articolo. Non se ne sentono spesso discorsi del genere uscire dalla bocca degli iscritti o simpatizzanti del PD (almeno da quelli chiusini politicamente impegnati). Comunque, è inutile negarlo, vi è dentro tutta la saggezza di colui che non è più un trenta/quarantenne. Con tutto il rispetto per coloro che in questo momento lo sono. Dice un vecchio adagio: Se il vecchio potesse …….. se il giovane sapesse …..

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