Nei giorni scorsi è stato inviato alla Procura della repubblica di Siena, al Prefetto, alla Polizia municipale e al Comando del Corpo forestale di Sarteano un esposto firmato da decine di cittadini per sollecitare un intervento che chiarisca e ponga fine all’inquinamento da nichel presente nella zona delle Biffe da quasi sei anni.
I dati forniti dall’Arpat si riferiscono a prelievi effettuati all’interno della zona occupata dal depuratore di Bioecologia. Ovviamente nessuno può dire, ad oggi, che l’inquinamento è dovuto all’operatività del depuratore.
Ma il problema c’è e non da oggi e nessuno finora ha messo mano alla questione.
Se a Chiusi siamo alle prese con questo problema ancora più inquietante è il quadro ambientale dell’intera Toscana che emerge da un articolo apparso oggi su Il Fatto quotidiano on line
E tra le molte le criticità enumerate (non tutte, ovviamente, legate alla mafia) viene citata anche quella del nichel a Chiusi.
Impressionano le parole del presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri: “Si assiste alla automertà. Ossia ad un fenomeno di cui ci si impone di non parlare, per paura di toccare temi che possano danneggiare il buon nome della Toscana”.
Chiusi non vive in un mondo a parte; anche qui l’automertà è attecchita e non c’è modo migliore per danneggiare l’ambiente e attirare affari leciti e no.
Attenzione perchè, come diceva Falcone, prima arrivano i soldi e poi il sangue.