Il bilancio di due anni e mezzo di gestione e, soprattutto, gli ultimi avvenimenti sembrano dimostrare, anche a chi nutriva qualche dubbio, che Chiusi è in mano a una classe politica e amministrativa incapace di risolvere i veri problemi del paese, quelli che ne impediscono il rilancio e lo condannano a sprofondare sempre di più.
Il sindaco sembra essere preoccupato solo della cura della propria immagine, per accreditarsi come amministratore efficiente e realizzare così le proprie ambizioni che lo vorrebbero destinato a più alti incarichi, agevolato da una selezione politica che si vorrebbe far passare come frutto del merito ma che, in realtà, dà un peso maggiore alla rappresentazione ottenuta tramite comunicati stampa, senza possibilità di contraddittorio, piuttosto che ad una seria verifica sul reale valore delle persone.
La tecnica adottata, ormai ampiamente sperimentata, è quella di sottacere i veri problemi e far credere che tutto fili liscio mettendo in evidenza le inaugurazioni, più o meno veritiere, le cittadinanze onorarie, non importa a chi concesse, le firme nella sala consiliare, i proclami, i richiami all’unità dei tifosi, le demagogiche soluzioni per la sicurezza dei cittadini.
Poi succede che un bel giorno tutto questo gli si rivolge contro, io credo per giustizia divina, altri potrebbero dire per caso, ed allora ecco che arriva Striscia la Notizia e porta alla ribalta nazionale lo scandalo del nuovo stadio; il cittadino onorario, che doveva portare lustro, onore e turisti, viene condannato, in primo grado, per truffa ai danni dello stato; il cimitero viene devastato dai ladri di rame e la scuola media viene scassinata e privata di tutti i suoi computer dopo che il primo cittadino aveva detto che la sostituzione di trecento lampade dell’illuminazione pubblica e la nomina di un consigliere delegato, con tradizionale firma pubblica nella sala consiliare, di fronte alle telecamere e alla solita stampa, di cui il nominato stesso fa parte, avrebbero migliorato la sicurezza e scoraggiato i malintenzionati.
Ed allora il sindaco cosa fa? Ammette gli errori e chiede scusa ai cittadini? No, propone soluzioni cervellotiche per lo stadio, tace sulla condanna del cittadino onorario e maledice i ladri, invocando per loro pene d’altri tempi tanto da scatenare gli istinti più sconsiderati di chi si dice disponibile per ronde notturne o per rimpatri forzati senza valutare che solo due mesi fa il Consiglio Comunale ha approvato una mozione contro il reato di clandestinità.
In questo quadro allucinante brilla poi il silenzio dei vecchi e nuovi dirigenti dei partiti della coalizione di maggioranza, Pd, Sel, Psi e Italia dei Valori, che sono i maggiori responsabili della situazione che si è venuta a creare, avendo proposto e appoggiato questa amministrazione, e che, in quanto silenziosi, si devono considerare d’accordo con ciò che sta accadendo.
“Chi è causa del suo mal pianga se stesso”, recita un vecchio adagio.
Purtroppo, nel caso specifico, a piangere sono soprattutto i cittadini di Chiusi, specialmente quelli che hanno conosciuto una città che era il centro della vita economica, sociale e culturale della Valdichiana e che, vedendo come è ridotta oggi, povera e senza speranza, non possono fare altro che disperarsi.