Ieri sera è stata certificata l’impotenza della politica Regionale dei trasporti toscani (e non solo) nei confronti di Trenitalia. A dichiararla nella saletta del teatro Mascagni di Chiusi, l’assessore ai trasporti Regionale Vincenzo Ceccarelli convenuto alla riunione organizzata dal comitato pendolari Roma-Firenze un po’ in “ritardo” rispetto alla proiezione delle slides che dimostravano tutti gli effetti della soppressione da parte di Trenitalia degli Intercity 586 (Roma – Trieste) e 587 (Roma Termini – Milano C.le) dal prossimo mese di giugno.
L’impressione che si è ricavata ascoltando gli autorevoli interventi dell’On. Luigi Dallai, del Sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli e appunto quello dell’Assessore Regionale, è quella di un profondo scollamento tra quelle che sono le vere (e logiche) esigenze dei cittadini che fruiscono del servizio e le politiche messe in atto dalle Ferrovie dello Stato. Tra le relazioni che svolgono le Istituzioni Locali, i parlamentari “nostrani” con i vari Ministri e Direttori burocrati del governo centrale, il difetto di comunicazione che impedisce ai cittadini di comprendere certi meccanismi legislativi, norme gestionali e il costante, nonché malessere decennale dovuto al declino dei trasporti locali.
Morale della favola, tu puoi comprare anche 435 treni destinati al servizio regionale italiano, puoi anche avere 3 miliardi di investimento per il trasporto pubblico locale, ma se in particolare nella tratta Roma-Firenze tu togli la possibilità alle zone intermedie di usufruire della “Direttissima” a chiunque vuole raggiungere (per motivi di lavoro, di studio e di turismo) i nodi principali in tempi brevi significa non aver risolto il problema rispetto alla maggioranza dei fruitori del servizio in quella tratta.
E allora è inutile aver “deturpato il territorio” della Valdichiana con una linea ferroviaria, peraltro realizzata non per l’Alta Velocità ma come quadruplicamento e ammodernamento della linea esistente Roma-Firenze, se poi ne usufruiscono, per altri scopi, solo quelli che transitano per raggiungere città e luoghi in tempi concorrenti a quelli di un aereo.
Se la politica “ideologica” delle Ferrovie dello stato è tenacemente impegnata a mantenere aperto lo scarto fra presente e futuro dei trasporti e la politica con la sua “competenza pragmatica” non trova le sue ragioni nel territorio per agire nella logica del presente, hai voglia a dotarti di esperti tecnici pronti a darti la soluzione appropriata. Quel treno Eurostar non partirà mai da Perugia per immettersi sulla Direttissima ad Orvieto per raggiungere Roma in tempi accettabili. Nessuno si piegherà a darti soddisfazione nel far fermare i freccia argento nelle stazioni di Orte-Orvieto-Chiusi ed Arezzo.
Solo qualche Sindaco e Assessore infervorati dall’utilizzo degli hashtag potranno ululare alla luna della fattibilità di ameni progetti che prevedono una fermata lungo linea.
Forse questi soggetti non hanno ben compreso che ieri sera nella saletta di Chiusi, contrariamente a quanto si può pensare, c’era una rappresentanza di una “pericolosa massa critica” pronta a togliere il consenso ai propri rappresentanti politici se non riusciranno a far prendere decisioni diverse a Trenitalia.
abbiamo avuto 20 anni in cui ci è stato ripetuto che ‘con la cultura non si mangia’. Ricordate la Gelmini, ed è ancora li, tanto per fare un esempio. Senza cultura c’è l’ignoranza. Cioè a capo delle varie aziende ci sono persone che sono ‘ ignoranti’ dei problemi riguardanti i loro settori, e che una volta in comando si leberano di tutti coloro che ignoranti non sono. Guardate l’Anselmo Breda che dopo aver cambiato innumerevoli dirigenti è diventata semplicemente ridicola. Questo, secondo me è il vero problema del nostro Paese. Problema causato e supportato da tutti i partiti cosiddetti politici. Credo che ci vorrà molto tempo prima che la situazione cambi.
Speriamo che Renzi sia veramente quello che sembra essere.
L’interrogazione urgenti di alcuni deputati:
http://www.ilcittadinoonline.it/news/170848/Dallai__Pd____Il_Governo_impedisca_la_soppressioni_degli_intercity_.html
Che grande perdita di tempo sbattere il muso sempre sullo stesso palo…. il problema non è Moretti, come non lo sono le riunioni di pendolari con o senza Assessore regionale. Senza una forza politica che agisca da collettore di queste esigenze, sposando una visione politica che un tempo si chiamava di Sinistra, non potrà cambiare nulla.
PDL e PD, come è noto, sono spesso distanziati solo dalla mancanza di una Elle. Come dire: morto un Moretti se ne farà un altro. L’esperimento di “Viva il Treno” – miseramente fallito anche perché nessuno lo ha attivamente supportato – non voleva rappresentare le esigenze particolari ma, appunto, il concetto generale del trasporto ferroviario pubblico e democratico, slegato da logiche di profitto e al servizio della complessità del territorio italiano. Doveva essere una raccolta di firme permanente con funzione di “pressione” numerica…a Chiusi firmarono in pochi….tiriamo le debite conseguenze e mettiamoci l’anima in pace…..
….da tutti gli interventi ,ma soprattutto da quelli di Nasorri ,Fiorani e Romanini salta fuori una grande addebito di responsabilità soprattutto politica ad un partito che ha solo guardato lo svolgersi gli eventi davanti a se stesso, pienando gli spazi vuoti di intervento e di organizzazione solo con proclami.Alle prossime elezioni i pendolari-visto che Renzi ha detto che finalmente le riforme stanno prendendo il verso giusto sorrette da una quantità di cittadini che adesso sono maggioranza nel paese(queste sono le sue parole)se vogliono sanno come e cosa fare.Eh sì, perchè è inutile che si sbraiti e ci si lamenti e poi i consensi ritornino sempre lì.
Gli intercity nel prossimo orario dovrebbero rimanere. Il condizionale utilizzato dall’assessore regionale non è certo rassicurante. L’iniziativa, però, un risultato l’ha sicuramente raggiunto: arrivare ai mezzi di informazione. Ora la marcia indietro sul prossimo orario di giugno, se ancora possibile, non sarebbe indolore né per l’assessore né per le FS.
Ovviamente i problemi restano. Il disinteresse delle forze politiche di Chiusi è davvero disarmante. Gli orvietani sono arrivati con rapprersentanti della giunta e dell’opposizone in consiglio. Il candidato del Centro Sinistra alle prossime elezioni, Giuseppe Germani, è arrivato con proposte. l’intervento del nostro sindaco come l’acqua sul vetro, salvo ripresentare l’incredibile proposta della stazione della direttissima sull’area dell’ex centro carni!!! PD e M5S si sono “fatti sentire” con due interventi insignificanti. L’opposzione a Chiusi in splendida totale assenza!!!
Tutti siamo d’accordo sulla necessità di impostare il problema dei collegamenti ferrioviari in una visione strategica di territorio. L’inizio non è dei più promettenti.
Cari pendolari, sono stato via per qualche giorno e non ho potuto partecipare all’interessante e opportuno incontro.
Sono stato in Lombardia e ho “scoperto” (a mie spese) che le Fs non gestiscono più il trasporto regionale in quella regione: è stato appaltato alle Trenord. Il logo Fs e i ferrovirei con divise Fs non esistono più sui treni regionali.
Anche lassù dicono che Fs non faceva sapere costi e ricavi perchè li considera dati sensibili.
Tra Brescia e Milano pullulano le frecce bianche che altro non sono che i vecchi intercity riverniciati e che grazie a questo accorgimento costano assai di più di prima.
Anche lì molti servizi sono spariti, le stazioni ridotte a semplici posti di transito, le coincidenze un raro optional.
Insomma il modello sembra esattamente uguale a quello che viene applicato qui, solo che in Lombardia sono andati avanti col programma.
Nessun governo ha pensato di proporre un decreto, una leggina con il voto di fiducia, per dare un servizio decente ai pendolati, per tutelare i bisogni di mobilità di vasti territori che rimangono isolati. Tutto questo è la riprova che ormai la politica non conta niente. Regioni, governo e Parlamento soccombono ai voleri dei manager che inseguono solo il business . Anche il PD è diventato un partito forte e determinato quando c’è da precarizzare il lavoro, innalzare l’età per andare in pensione, tagliare i trasferimenti per lo stato sociale, ma quando c’è da organizzare un territorio per rivendicazioni essenziali, mettere in campo azioni per contrastare i poteri dominanti neanche ci prova più. L’unica proposta è pagare per mantenere qualche intercity e la promessa è mettere mano ad altri soldi pubblici: nel caso una trentina di milioni per fare una nuova stazione in linea, mentre quelle esistenti sono marginalizzate e condannate all’inutilità. Così i soliti noti ci guadagnano due volte: una nuova infrastruttura quasi gratis e altri passeggeri che pagheranno un biglietto più caro.
Durante l’iniziativa di venerdì sera i pendolari avevano provato ad avanzare alcune proposte. L’assessore regionale si è dichiarato impotente e rassegnato. A un certo punto ha detto di aver già chiesto Trenitalia la fermata di alcune coppie di Eurostar nelle più importanti stazioni intermedie tra Roma e Firenze. L’azienda ha risposto di no, “perché quei treni perderebbero 200 passeggeri a favore del concorrente Italo”. La stessa richiesta l’Assessore l’ha fatta alla società di Montezemolo e Della Valle, ricevendo la medesima risposta negativa: perdiamo 200 passeggeri a favore di Trenitalia”.
Quando ho ricordato che le reti ferroviarie sono pubbliche, che la stessa Trenitalia spa è partecipata totalmente dal Ministero la risposta è stata che il Parlamento deve fare una legge, ma nessuno si è preso la briga di proporla. Peccato che oggi, leggendo un’inchiesta giornalistica, si scopre che in due anni, dal 2010 al 2012 sono stati varati 18 provvedimenti normativi sul trasporto regionale, che hanno penalizzato i treni locali, favorendo, invece lo strapotere delle ferrovie e le scelte sull’Alta velocità
Corretto! appartenenza appunto, che non significa necessariamente tesserato. e così si ritorna al punto da cui siamo stati distolti: vuoi vedere che ci prendono in giro?
Avevo interpretato “uomo delPD” come appartenenza.
Non so dove hai letto “iscritto al pd”. Non certo nel mio post.
Leggo su Orvietonews del tentativo di Giuseppe Germani e del Pd Orvietano di istituire la nuova tratta Roma-Perugia, ma non si capisce bene perchè FS, che vuole sopprimere gli IC sulla tratta Roma-Firenze, dovrebbe sostituirli con dei Freccia Argento sulla quella tratta, notoriamente meno remunerativa. In secondo luogo sbaglio o in questo modo si taglia fuori Firenze, che di fatto rimane l’unica vera porta di accesso verso il Nord Italia?
Non sarebbe più sensato istituire maggiori servizi interregionali sulla linea vecchia tra Roma-Firenze, con fermate intermedie solamente ad Orte, Orvieto, Chiusi, Terontola e Arezzo e adeguate connessioni con Terni, Perugia, Siena? Le Fs possono essere sorde ad una simile richiesta? Perchè allora non si impiegano i fondi regionali per mettere in piedi una società ad hoc interregionale con un piano industriale di questo tipo?
Massimo Luciani
Ho semplicemente scritto che non è tesserato PD come erroneamente riportato.
….sarà entrato per concorso o per nomina……..è un dilemma di nulla codesto………
Chi iscritti e chi no tutti uomini del pd.
Da wikipedia:
Iscritto alla Cgil dai primi anni ottanta, Moretti scala i vertici sindacali fino a diventare segretario nazionale della Cgil Trasporti dal 1986 al 1991.
Non mi risulta che Moretti sia del PD.
se non sbaglio sono tutti uomini del PD, dal ns sindaco su su fino al presidente del consiglio passando per l’assessore regionale e l’AD delle ferrovie.
Vuoi vedere che forse ci prendono in giro?
Non scorporano i conti dell’alta velocità e tanto meno quindi articolati per tratta perché sostengono che questo favorirebbe la concorrenza di NTV. Ridicolo.
Cioè la Regione Toscana non sa poi come le Ferrovie spende i soldi elargiti per il servizio perché “segretati”… ma ci rendiamo conto o no con chi si ha a che fare?
Sorprendente l’affermazione dell’assessore Ceccarelli, sull’impossibilità di ottenere dalle FS dati disaggregati. Incredibile. Le FS sono possedute al 100% dal MRF (Ministero Economia e Finanza).