Quel 37% a Casal di Principe

di Paolo Scattoni
Avremo modo per discutere i risultati elettorali delle nostre zone. Alcuni non sono ancora certissimi. Ad Orvieto , per esempio, si stanno ancora valutando le ultime schede contestate per capire se il candidato del centro sinistra Giuseppe Germani possa evitare il ballottaggio con il sindaco uscente del centro destra fermo al 35%.

Una volta tanto, però, sono io a insistere per una notizia “esteras”. Il candidato senza tessera, appoggiato da due liste di sinistra,  di Casal di Principe Renato Natale è stato il più votato con il 37% e andrà al ballottaggio con il candidato del centro destra che a Casal di Principe è maggioritario. Riporto un estratto da Wikipedia perché si comprenda l’importanza di questo risultato.

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Renato Franco Natale (Casal di Principe, 26 agosto 1950) è un medico italiano, volontario e politico. È stato il primo Sindaco di Casal di Principe ad aver posto come priorità assoluta la trasparenza e la lotta alla camorra nella terra dei Casalesi, così come ha scritto Roberto Saviano in Gomorra. La sua è stata una brevissima gestione politica, spezzata poco dopo l’uccisione del parroco ed amico Don Giuseppe Diana, oggi simbolo dell’anticamorra.

È fondatore, insieme ad altri medici, dell’associazione Jerry Essan Masslo, impegnata nella tutela alla salute fisica e psichica di persone svantaggiate. È altresì membro di Libera, impegnato nel recupero dei beni confiscati alle mafie a fini sociali, e del Comitato Don Peppe Diana.

Si impegna da anni sul territorio di Casal Di Principe e si è candidato a Sindaco per le elezioni del 25 maggio

Durante la sua prima e breve esperienza da Sindaco, nel 1993, fu protagonista della “battaglia dei paletti”, che lo vide scontrarsi a ciel sereno con il clan dei Casalesi. Natale pedonalizzò il centro cittadino circoscrivendolo con dei paletti e i Casalesi, sentitosi toccati, raccolsero il gesto come segno di sfida e ogni sabato per settimane venivano divelti e lasciati davanti la sua abitazione per poi essere ripristinati dal Comune. Pochi mesi dopo l’uccisione di Don Peppe Diana, che fu anche un primo e chiaro segnale contro la sua amministrazione, fu “impallinato” dalla sua stessa maggioranza grazie a delle infiltrazioni camorristiche.

Nel corso del processo Spartacus è emerso un piano per portare a termine la sua uccisione, simulando un incidente automobilistico, poi fallito.

Nel Giugno 2011 è stato raggiunto da una minaccia di morte per una storia connessa ad appalti e camorra, mobilitando il mondo politico e dell’associazionismo italiano

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Una risposta a Quel 37% a Casal di Principe

  1. carlo sacco scrive:

    Ci sono uomini validi e liberi in tutti i partiti,
    che mettono la loro conoscenza e la loro volontà a disposizione del sociale come ha fatto in questo caso Renato Natale.Ma credo che coloro che sono più liberi di altri siano proprio questi come Natale che danno l’esempio in prima persona ed affrontano anche con sprezzo del pericolo il potere mafioso diffuso.Ci sono poi anche coloro che militando dentro i partiti veicolano tale potere mafioso per prebende personali o di gruppo.basti guardare alle ultime vicende dell’Expo, dei traghetti fra Messina e Reggio Calabria e si scopre che oggi tutto questo sia una cosa che appaia normale, scontata, fisiologica al sistema, al punto che dopo qualche giorno, specialmente in periodo elettorale le notizie scompaiano dalla stampa, e si vede come la gente che ha la memoria corta se ne dimentichi presto.Tutto serve se si guardano i risultati a cui si voglia tendere, e questi sono sotto gli occhi di tutti.La mafia non ha solo la coppola e la lupara,anzi forse quest’ultima così vestita e per appartenenza fra tutte le mafie è quella che fa meno danni….

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