La consigliera Rita Fiorini Vagnetti ha chiesto la pubblicazione di un suo ricordo scritto in occasione della scomparsa di Federico Orlando, una delle figure più importanti del giornalismo italiano, erede della tradizione montanelliana e già deputato del PD, che ha inviato al quotidiano Europa di cui Orlando è stato direttore. (PS)
di Rita Fiorini Vagnetti
Al direttore Menichini “Europa”
Caro direttore,
mi permetto di inviarle una mia nota personale per ricordare ancora il giornalista Federico Orlando come gia’ egregiamente fatto durante la commovente e significativa manifestazione lunedi scorso, alla sede dello stesso giornale. Per me è stato ed è un duplice sentimento di dolore e di riflessione.
Proveniamo dalla stessa famiglia materna (le madri sorelle) e per varie vicende della vita molto uniti, soprattutto nel momento della mia formazione culturale ed umana
Da gente del sud, fiera ed orgogliosa delle proprie origini come del resto penso che tutti lo siano delle proprie, abbiamo, pur nella differenza di età, ondiviso un percorso di vita che ci ha portato forse a conseguenze non ideologiche ma pratiche di opposta posizione.
Sempre pero’ nel rispetto dei propri ideali che erano quelli comuni alle nostre famiglie: il senso della lealta’, del decoro, della solidarietà.
Per tutti noi della famiglia e sono certa di non essere smentita, federico era ed e’ un punto di riferimento importante, quasi in stato di soggezione cercavamo, almeno alcuni di noi, di non “fare
brutta figura” per non essere in qualche modo un elemento ,diciamo, negativo.
Era una bella sfida, però emozionante, come il momento che ho personalmente vissuto nel trentino
negli anni 70 alla presentazione del libro: Il sabato ci incontravamo ad Arcore. Ero in una posizione un po’ diversa, un po’ di incertezza pero’ ad alcune domande-risposte ho compreso concretamente il messaggio dell’uomo-giornalista ,di colui che aveva avuto il “coraggio” di lasciare, Berlusconi e il suo giornale, rimanendo comunque fedele ai valori nei quali ha sempre creduto e che con la sua incisiva, pungente e rispettosa penna contribuiva ad affermare
Non è questo il luogo ne’ io la persona giusta per entrare nel merito della discussione “ci sara’ sicuramente tempo ancora”.
L‘unica mia sofferenza e’ ,oltre al fatto di non averlo piu’ tra noi, ma come è stato ben detto
la morte lo ha trovato vivo e quindi ancora e qui’!!!
E’ quella di non avergli potuto spiegare la mia attuale posizione politica che però, se andiamo a ben riflettere, le circostanze la favoriscono in una sinergia di intenti e di obiettivi: il bene del paese e del futuro dei nostri figli e nipoti.
Confermo infine la mia volonta’ di contribuire come e’ stato richiesto, alla formazione di un premio-borsa di studio, a suo nome per un giovane volenteroso e meritevole dedito all’arte del giornalismoi
ciao Federico