Tanto tuonò che piovve, la tempesta dopo la quiete

di Rita Fiorini

Abbiamo appreso dai giornali che alcuni importanti rappresentanti della politica provinciale del pd senese si sono dimessi.

Tra questi l’assessore al Comune di Chiusi, Yuri Bettolini e il segretario dell’unione comuni. Volendo parafrasare il sindaco di Chiusi Scaramelli che, al momento della presa di posizione per ragioni incontrovertibili di opportunità amministrativa con quello che fu definito “il nuovo aventino”, si espresse con un “ce ne faremo una ragione”, forse anche sperando che non ci sarebbero stati scomodi rientri tra i suoi oppositori.

Per quanto ci riguarda, per tutte queste defezioni di dirigenti del PD, “ce ne faremo una ragione” anche noi e speriamo se la facciano anche gli altri rappresentanti del PD e non continuino ad anteporre gli interessi partiti a quelli comuni.

Non c’e’ bisogno di occupare seggi o poltrone per affermare le proprie idee e non necessariamente si deve essere “in maggioranza” quando si intende fare “politica pulita”; anzi, la forza delle idee sta proprio nella contrapposizione a un sistema che non si condivide.

Certo non e’ un bel vedere e non rispettoso dei cittadini constatare che PD, un partito che assume sopra di se’ la responsabilità del 40 per cento di consensi presi alle ultime elezioni europee, a causa di lacerazioni interne per assunzioni di potere particolari, abbia trovato con estrema difficoltà solo adesso un proprio candidato. Sarebbe curioso vedere il programma sul quale si è trovato.

Le alternative al disastroso governo provinciale del PD, invece, nonostante le identità diverse hanno trovato da tempo un’idea unitaria e prospettica di governo, intorno a un candidato di consolidata esperienza e capacità amministrativa, quale è il Sindaco di Casole, Piero Pii.

Come sarà la nuova gestione del consiglio Provinciale, pur di secondo livello, se queste sono le premesse?

Gli squarci dentro il PD senese si stanno riverberando anche nelle varie amministrazioni comunali, una su tutte, quella del capoluogo.

Quale prospettiva potrà mai dare in provincia, una forza politica così litigante, così attenta al proprio ombelico e a guardare il dito e non la luna? Lo chiediamo a noi stessi ma soprattutto invitiamo tutti elettori a fare una seria e attenta riflessione.

 

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Una risposta a Tanto tuonò che piovve, la tempesta dopo la quiete

  1. carlo sacco scrive:

    Lei cara Sig.ra Fiorini mi stà molto simpatica per il semplice fatto che con nonchalanche dice delle cose che risultano vere e per questo mi trova d’accordo,ma la seria riflessione alla quale fa riferimento dovrebbe essere anche da parte Sua-mi scusi per l’impertinenza-ed anche se a Lei possa apparire che siano due cose diverse,due momenti diversi e due capitoli di storia diversa,separati e non comunicanti,senza collegamento con quanto avvenga in Provincia. Non si dimentichi che al Governo Centrale le forze politiche che Lei rappresenta od almeno le sue protuberanze,con il PD si corrono in aiuto l’una con l’altra dopo aver fatto finta di essere cane e gatto per lunghi 15 anni.Posso essere d’accordo con Lei-non sono strabico-che la situazione sia cambiata e non c’è più Bersani e c’è uno dei suoi sotto mentite spoglie,ma non trova che tutta questa manfrina faccia solo risultare la politica come un processo che per calmare le repulsioni gastriche bisognerebbe ingerire una bella confezione di Plasil tanti sarebbero i rigurgiti e che tutto questo alla fin fine non siano che due facce della stessa medaglia?Quindi il suo stupore odierno vedrà che nel futuro troverà la panacea in un reale vicendevole sostentamento con un matrimonio all’indiana,deciso in famiglia e confortato dai numeri.Separati in casa-come si dice-ma commensali alla stessa tavola.

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