Venerdì pomeriggio all’Eden è partito “Progetto Ambiente” dell’Istituto Comprensivo Valdichiana (ex Einaudi-Marconi). Il progetto è finanziato dall’Autorità per la Promozione della Partecipazione della Regione Toscana. E’ stato un incontro interessante con cinque interventi (il saluto del vicepreside Andrea Meale, la presentazione dei contenuti di Carlo Giulietti, i primi esperiementi per il controllo ambientale presentati dalla professressa Mabel Vetere e da Fosco Taccini). Chi scrive ha relazionato sull’importanza della “Scienza di cittadinanza” in una società dove la partecipazione pubblica deve essere sempre più presente. Alla fine domande e commenti da parte dei partecipanti.
Ieri, poi, sono andato ad Orvieto al Linux Day. Ogni anno i gruppi che hanno come obiettivo quello della diffusione del sistema operativo Linux, aperto e gratuito organizzono nello stesso giorno iniziative sulle ultime novità e sviluppi collegati a Linux. In passato su Chiusiblog sono apparsi post sull’Orvieto Linux Group. A Orvieto si stanno sviluppando tre filoni di attività (tutti basato sul volontariato) Il primo, quello classico, riguarda la diffusione non solo di Linux ma del software aperto e gratuito. Ormai i prodotti, alternativi a quelli delle grandi imprese multinazionali come Microsoft, sono del tutto competitivi. Il secondo filone riguarda il microcontrollore Arduino, uno strumento che permette una miriade di applicazioni: Infine il terzo gruppo che sviluppa applicazioni per stampanti 3D: la “stampa” di prodotti in tre dimensioni.
A Orvieto questi gruppi di appassionati contribuisce a creare un “ambiente” che è utile alla creazione di imprese ad alta tecnologia e a quelle che già esistono.
Da questo punto di vista il confronto fra Chiusi e Orvieto è impietoso. C’è da augurarsi che “Progetto Ambiente” riesca a colmare, in tutto o in parte, il nostro ritardo.
Per il prossimo anno perché non vediamo di provare a farlo anche a Chiusi un Linux day?
Hai visto sia la volta buona che riusciamo a diffonderlo un po’ di più dalle nostre parti, convincere anche qualche amministrazione pubblica, scuole comprese, ad utilizzare questo sistema operativo e risparmiare anche qualche euro?
Grazie a Luciano Fiorani per gli auguri e per l’incoraggiante commento che si unisce ad altri ricevuti di persona o via e-mail, non vorrei però creare false aspettative, il progetto è indubbiamente interessante e ce la metteremo tutta perché non finisca in una bolla di sapone, ma per far si che abbia anche sviluppi futuri serve anche e soprattutto, che i partecipanti ai corsi ci mettano la loro parte di impegno.
Di solito i miei amici dicono che quando un’iniziativa supera il mio “stress test” poi, va bene, questa l’ha superato e non solo quello, vediamo un po’…
x Luciano (Fiorani). Io credo che un confronto con altre realtà come quella di Orvieto dobbiamo farlo. Ho seguito da vicino sin dall’inizio l’Orvieto Linux Group. E’ partito dalla scommessa di un “ragazzo” (Diego Frascati) che all’epoca lavorava come informatico al Centro Studi. Diego era già un bravo informatico che all’epoca probabilmente non riusciva a dire cento parole durante tutta la giornata. Eppure è riuscito a far partire l’inziativa senza mezzi se non i due o trecento euro delle iscrizioni. Si sono incontrati appassionati di informatica, giovani che prima non si conoscevano. Da questi incontri sono nate inziative e anche qualche impresa. Sarà bene riparlarne perché come giustamente scrivi se non si passa dall’innovazione non c’è futuro.
Un grazie speciale per questo entusiastico commento. Aprire un dialogo costruttivo e ricco di spunti è un prezioso volano per il prosieguo del progetto “Laboratorio Ambiente”.
Iniziativa non solo molto interessante ma la più importante, a mio modo di vedere, che nasce a Chiusi da molti anni a questa parte.
C’è chi parla di futuro e pensa solo al cemento e c’è chi nel futuro ci mette le mani davvero con oggetti e strumenti ignoti ai più che vivono in queste lande.
I migliori auguri alla scuola, agli insegnanti e agli studenti.
Quanto al confronto con Orvieto è vero che è impietoso ma forse anche improponibile.